LEZIONE 1 - LABORATORIO DEL 18 MARZO 2010

dal mio punto di vista credo ke non appena questo ragazzo sia entrato nel corpo di avatar sia diventato una persona normale.xke prima cn la sua disabilità nn riusciva a fare cose ke adesso fa.la mia riflessione ke questo corpo di avatar e un corpo irreale in quanto nella vita normale queste cose nn accadadono, anke se accadessero nn ci sarebbero in giro tante persone disabili.

Avevo già inserito un mio commento in questo laboratorio ma non risulta, quindi lo riscrivo...

Io appoggio tali tecnologie. Chi, trovandosi al posto del protagonista del film (su una sedia a rotelle quindi) non avrebbe accettato un corpo Avatar riuscendo, tra le altre cose, a camminare nuovamente? E' vero, tale tecnologia può distogliere il disabile dalla realtà ma se solo esistessero realmente corpi Avatar sarei la prima a scappare via da questo mondo ormai troppo marcio sia per i normodati che per i disabili...

qualora fosse possibile per un disabile progliettarsi nel mondo digitale per annullare le sue difficoltà,significherebbe avere una saconda opportunità.

Guardando il film la prima cosa che ho notato e' stata la reazione del ragazzo disabile quando si trova nel corpo dell'avatar,si rende conto di poter fare qualsiasi cosa che nella realta' nn potrebbe fare nn possedendo l'uso delle gambe.Questa situazione gli permette di poter assaporare sensazioni ed emozioni come quella della liberta' che nella sua realta' nn potrebbe provare.Da un punto di vista la tecnologia digitale lo aiuta a vivere queste bellissime sensazione ma bisogna sottolineare anke l aspetto negativo:il ragazzo si trovera'poi a fare i conti con la sua realta' che nn gli puo' offrire quelle emozioni e questo comporterebbe a nn accettare i suo corpo

penso che attraverso la tecnologia è possibile realizzare tutto cio che nella vita reale, non puo avvenire. però c è comunque un problema, nel senso ke la persona che viene doppiata e puo fare cose che in realta non poteva, non si accetta più x qllo ke è in realtà vedendosi più libero, migliore nel mondo digitale

Non sono d'accordo rigurdo a questo metodo per far fronte alla propria disabilità.Presuppongo che abitare in un corpo datato d capacità motorie,all'inizio può sembrare molto bello, ma è la realtà è il vero mondo in cui si vive e ci si muove,il "nuovo corpo" non è noi stessi.

ho visto il film e mi è piaciuto tantissimo.secondo me imedesimarsi in un altro corpo , specialmente per un disabile che è privo di capacità motorie, è un occasione unica perciò l'avatar nel film ha avuto una reazione esagerata in quanto si è trovato di nuovo su due gambe libero di muoversi e correre

Entrando nel forum e guardando i titoli dei laboratori mi sono accorta di non aver inserito il mio commento alla prima lezione, ma provvederò subito.
io non ho visto il fiml Avatar però credo che se la tecnologia può dare una possibilità ad un disabile o a qualsiasi altra persona con problemi perchè non provare?

Il film m ha stupito e m ha toccata profondamente per diversi motivi.
Avere un doppio digitale non tanto per noi normodotati,quanto per i disabili credo che sia un vero e proprio sogno. In teoria credo che non sarebbe giusto perchè ognuno di noi deve affrontare questa vita con i mezzi e le possibilità che ci son state date e rifugiarsi in un altro corpo non nostro,significherebbe scappare dalla realtà,come mi è sembrat di leggere anche in un commento di una collega. In pratica credo,invece, che noi normodotati non possiamo dire ciò che è giusto o meno perchè pur immedesimandoci non potremmo mai capire cosa si prova e cosa si vuole quindi, se il sogno di un sidabile è quello di scappare dalla realtà per riuscire a correre,o essere autonomo,o riuscire a vere il volto della mamma o ascoltare il suono della propria voce e questo sogno potrebbe realizzarsi con l aiuto di un doppio digitale perchè no? ognuno è libero di fare ed essere ciò che vuole. Dallo stesso commento emergeva la non accettazione del disabile in quanto tale nella società, ma solo attraverso il doppio digitale e vorrei precisare che non è così, nella società non credo che i disabili non siano accettai, certo, possono non avere tutti i privilegi o aiuti che gli si potrebbe e dovrebbe dare ma non credo che siano rifiutati dalla società,poi potrebbe anche avvenire ma è una questione personale,dopotutto nemmeno i normodotati sono spesso accettati dal collettivo, ma questo non per il proprio status,per il proprio deficit, ma semplicemente per le leggi che gli uomini dettano da sempre. Ed anche nel film si può notare che il ragazzo pur essendo costretto su una sedia a rotelle è comunque arruolato nei marines e questo non significa che è più che accettato dalla società?tanto che viene scelto per le proprie capacità mentali per questo esperimento!! Concludendo credo che per quanto fantascientifico potrebbe essere un passo in avanti apprezzato e desiderato da tanti.

Io penso che nel film "Avatar" ci venga mostrato quanto un disabile sia disposto a fare di tutto pur di superare la propria disabilità. Il personaggio, infatti, decide di sdoppiarsi in un corpo digitale Avatar pur di essere "normale", ciò evidenzia due apetti importanti: uno positivo, in quanto con il corpo digitale il soggetto disabile ha l'opportunità di poter riacquistare l'uso degli arti inferiori, cosa che gli permetterà di provare emozioni e senzazioni di libertà finora mai provate; ed un aspetto negativo, in quanto questa trasformazione nn lo induce ad una accetazione della pripria condizione di vita e della propria disabilità.

beh guardando i video riassuntivi di avatar si può ben capire ke il protagonista proiettato nella nuova dimensione e nel nuovo corpo si sente in difficoltà!!!
la drammaticità sta nel momento in cui da, diciamo, " normale" si passa a disabile xkè perdere la tanto poko gradita quotidianità penso ke cmq può risultare difficile da affrontare

mi è venuta in mente una poesia di pablo neruda,che forse non centra niente con la questione giovani, ma personalmente mi ha suscitato una grande emozione, e ho deciso di riportarla anche a voi amici sul forum sperando di trasmettervi le emozioni e i valori che noi giovani sopratutto dobbiamo pensare...

ODE ALLA VITA

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore
e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta la musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

Pablo Neruda

Nel caso del film "avatar" il doppio digitale costituisce sicuramente un vantaggio per il protagonista. Egli infatti con il suo avatar riesce a camminare, cosa che nella vita normale non può fare. Mi ha colpito molto una delle scene iniziali in cui il protagonista per la prima volta si trova alle prese con il suo doppio digitale. Per la felicità, lo stupore, ma anche per le difficoltà che incontra nel suo nuovo corpo, egli non riesce a controllarsi e rompe tutto ciò che lo circonda. Poi riesce ad uscire e la prima cosa che fa è correre, correre tantissimo, proprio perchè non l ha mai potuto fare. Alla fine del film però la realtà si confonde con la fanatasia, tanto che il protagonista si immedesima talmente tanto nel suo avatar che si dimentica della sua vita reale. Il problema è secondo me proprio questo,consiste nel fatto che il doppio digitale può far scappare dalla realtà, ma ad un prezzo troppo alto.

Io non ho mai visto avatar, ma posso dare un mio parere dopo aver guardato queste scene.
Credo che quest'uomo disabile, costretto a vivere su una sedia a rotelle, voglia provare quella sensazione di libertà che non ha, allora accetta di mettere in discussione il proprio corpo, la propria fisicità,la porpria immagine.
Qui il desiderio di camminare, sentirsi forte, libero è più forte della paura di vedere il proprio aspetto cambiare, vedersi diverso da quello che è gli fa dimenticare la propria disabilità e i propri limiti, si annulla da una realtà che non gli piace per vivere in una dimensione fantastica.

Io credo sia un'arma a doppio taglio.Nel caso di avatar si ha un risvolto positivo in quanto il protagonista,disabile,ritrova la sua "libertà" riacquistando l'uso delle gambe.Nel caso più generico,quando si ha un corpo umano ed il suo doppio digitale si può avere un risvolto negativo in quanto il soggetto può perdere il contatto con la realtà e con la sua stessa persona,costruendo un mondo tutto suo e quindi fantastico.Tuttavia se la tecnologia può rappresentare un evidente miglioramento,perchè non utilizzarla!?

A mio avviso la tecnologia è sicuramente un grande vataggio... Un bell'esempio ci viene dato dal film : AVATAR! Premetto di non aver visto il film, ma tramite piccole scene e racconti vari mi sono fatta un idea personale... il protagonista della storia jake è un disabile che è costretto a vivere sulla sedia a rotelle. Grazie alla tecnologia avanzata e soprattutto grazie al supertecnologico programma avatar jake puo collegare la sua coscienza ad un avatar entrare in un altro corpo e proiettarsi in un altro mondo in cui finalmente potrà camminare...

Il doppio digitale è un modo particolare, diverso che dà la possibilità, in riferimento al disabile, di provare per la prima volta sensazioni nuove per lui, ma comuni a tutte le altre persone.
Entrare in un corpo nuovo, può causare anche il non voler piu tornare alla normalità e di conseguenza non accettare più il corpo reale e la propria disabilità.
Inoltre, credo che un doppio digitale non potrà mai esistere, ed' è per tale motivo che entra in gioco l' importanza dell' educatore, che ha il compito di far capire o almeno trasmettere al disabile l' accettazione e la convivenza con la sua disabilità, e vedere quest' ultima non come un limite bensì come un modo per poter sviluppare meglio altri sensi!

Personalmente, credo che avere un nostro corrispettivo corpo digitale potrebbe avere i suoi aspetti positivi ed i suoi aspetti negativi, come ogni cosa. Per un ragazzo diversamente abile ad esempio, ciò porterebbe un certo grado di felicità, in quanto, in un corpo digitale,potrebbe fare cose che in realtà non sognerebbe nemeno d fare, ma nello stesso momento il sogetto potrebbe voler continuare a vivere in una realtà che non è la propria, ed è questo l'aspetto negativo.

La dimensione virtuale credo che sia un mondo bellissimo per un disabile perchè la persona entrando nel mondo virtuale riuscirebbe a fare tante cose che non potrebbe fare nella vita di tutti i giorni. Attraverso il virtuale, il disabile si sente diverso compie azioni, movimenti ed attività che non farebbe nel mondo reale.

Il film Avatar non l'ho visto,ma dai ricordi dei video in aula,posso dire che per quanto si parli di fantascienza il disabile a contatto con una vita nuova sarebbe in grande difficoltà:da un lato avrebbe la gioia di camminare,correre come tutti i normodotati,dall'altra parte però dovrebbe adattarsi ad una dimensione nuova che gli comporterebbe uno "squilibrio" iniziale.

Ricordo la visione dei video in aula, ma avendo visto anche il film posso dire che mi ha colpito molto... nonostante sia un film lontano dalla realtà, anzi incomparabile, mi ha toccato mlto... soprattutto la scena dove viene trasformato in AVATAR, il suo stupore non è dovuto al cambiamento del suo aspetto ma dall'improvvisa abilità nel camminare con le proprie gambe e correre, nonostante glielo impedissero!

PREMETTO CHE NON HO MAI VISTO IL FILM AVATAR, PENSO CHE LA TECNOLOGIA OGGI ABBIA COMPIUTO GRAN PASSI IN AVANTI.
NEL FILM IL PROTAGONISTA TROVANDOSI NELLA SITUAZIONE DI POTER CAMMINARE E POTER FARE FINALMENTE QUELLE COSE CHE PRIMA NON GLI RIUSCIVANO, METTE IN SECONDO PIANO IL SUO ASPETTO FISICO. E ALLA FINE RESTA ANCHE UN AVATAR PER AMORE.
PURA FANTASCIENZA..

la cosa che mi ha colpito del film Avatar è stata l'emozione che il protagonista ha provato "calandosi"per la prima volta nel suo avatar,come un bambino che muove i primi passi anche il protagonista si sentiva impacciato,ma questo disorientamento iniziale ha poi lasciato spazio ad una grinta e carica incontrollabile.La volontà di affermare se stesso come un normodotato non deve però diventare una fantasia illusore che impedisca di vivere la realtàanche con i proprio limiti fisici.

Io non ho mai visto il film avatar,guardando i video ho subito pensato che bello,sarebbe stupendo permettere a un disabile di uscire anche solo per un momento da tutti i dispiaceri che può provare dovuti alla sua disabilità, e sentirsi invece normale libero e poter correre.Penso anche però che ogni persona deve essere in grado di rimanere cosciente della realtà in cui vive senza crearsi false illusioni ma cercando di accertarsi per quello che è affrontando il problema in altri modi come terapie ecc.