LEZIONE 1 - LABORATORIO DEL 18 MARZO 2010

A mio avviso se da un lato costituisce la possibilità di EVADERE o comunque DISTACCARSI da quella che è la realtà è un'eseprienza forte dal punto di vista emozionale ma dai risvolti non totalmente positivi.. è un'esperienza totale che mette a dura prova il nostro IO... Non dimentichiamo che siamo il frutto del nostro vissuto,delle nostre esperienze e soprattutto dei nostri limiti!!! Fin quando questo mondo parallelo rappresenta fedelmente quella che è la nostra vera essenza? Nel film AVATAR quanto il protagonista sacrifica di se stesso nella proiezione del suo DOPPIO???

io penso ke tutte le tecnologie ke aiutino i disabili a provare sensazioni ke magari normalmente non riescono a provare a causa dei loro handicap,siano utili.però bisogna un attimo definire il confine tra tecnologia avanzata, ke provoca sensazioni illusorie e momentanee, e la realtà vera e propria(e non m riferisco solo al film ke è pur sempre fantascienza ma a tutte le ricerche tecnologiche ke stanno investendo la nostra era)Per quanto ce la voglia da parte della società di aiutare qst pers a sentirsi uguali,magari non sarebbe piu opportuno cercare di aiutare qst pers ad accettare il loro handicap e a valorizzare la loro condizione anzichè fargli provare sensazioni illusorie ke magari nn fanno altro ke scoraggiarli e isolarli dagli altri ke posseggono di natura ql determinate caratteristiche?

AVATAR è UN BELLISSIMO FILM DI FANTASCENZA DOVE IL PROTAGNOSTA DISABILE CHE HA PERSO LE PROPRIE GAMBE IN GUERRA SI TROVA AD ENTRARE IN UN ALTRO CORPO DOVE PUò CAMINARE,ED è COSI' CONTENTO DI POTERLO FARE CHE NON BADA AL SUO NUOVO ASPETTO FISICO CHE è COMUNQUE NON è NORMALE.ANCHE SE PENSO CHE LA FANTASIA NON DEVE SUPERARE LA REALTà.

Partendo dal presuposto che secondo me la scienza fa davvero miracoli , in quanto nel caso del film Avatar il protagonista inizialmente costretto sulla sedia a rotelle successivamente riesce ad entrare in possesso della sua capacità motorie in Avatar .
Dove le cose più semplici , sembrano straordinarie basti pensare alla scena del film quando il protagonista immerge i piedi nel terreno.
Simbolo di un umanità che con la forza di volontà riesce grazie alla tecnologia a superare qualsiasi handicap .
è starno vedere come nel film un pezzo fatto da chip e transistor riesca a far provare emozioni.
è la fusione tra la scienza e l' anima.....

Dopo aver affrontato l'argomento in aula,anche se non ho visionato il film, posso comunque esprimere il mio pensiero. Alle tecnologie estensive si possono attribuire molteplici significati, ma attennendosi prettamente all'uso che se ne fa all'interno del film, a mio parere l'uso di un "AVATAR" non risulta essere risolutivo. Il sollievo che si prova nel poter compiere azioni che chi non è normodotato quotidianamente è impossibilitato a compiere, è solo momentaneo ed effimero.

Penso che sarebbe fantastico avere la possibilità di vivere in un altro mondo anche se virtuale,poter provare nuove emozioni,nuove sensazioni(nel caso di "Avatar" riuscire a sentire di nuovo l'ebrezza di camminare, correre).Magari si potesse collegare scienza e tecnologia in questo modo.Non credo però siano positive le conseguenze al ritorno nella vita reale che potrebbero portare in alcuni casi ad una difficoltà di accettazione della propria identità(con i relativi pregi e difetti).

PREMETTO DI NON AVER VISTO IL FILM AVATAR,MA LA SCENA CHE HO VISTO IN AULA MI HA STUPITA ED EMOZIONATO ALLO STESSO TEMPO.PENSO CHE,NEL CASO DEL PROTAGONISTA DEL FILM,IL DESIDERIO DI POTER CAMMINARE SIA STATO PIù FORTE DI OGNI ALTRA COSA TANTO DA CAMBIARE IL SUO ASPETTO FISICO.LA DOMANDA PERò CHE MI SONO POSTA è STATA:NEL MOMENTO IN CUI IL PROTAGONISTA SAREBBE TORNATO ALLA REALTà COSA AVREBBE PROVOCATO IN LUI?UN FORTE SENSO DI DELUSIONE O LA SODDISFAZIONE DI AVER VISSUTO UNA NUOVA ESPERIENZA???

vedendo le prime scene del film posso dire che se tutto ciò accadesse nella realtà tutto sarebbe piu facile,sdoppiarci in un corpo digitale ci permetterebbe di entrare a far parte di una realtà virtuale dove tutto potrebbe sembravri piu facile,ma questo sdoppiamento del corpo potrebbe rivelarare un problema:ossia non riconoscersi piu nel proprio corpo e diconseguenza non accettare piu se stessi

Io credo che utilizzare un doppio digitale quando il proprio corpo umano ha dei problemi, a livello motorio o sensoriale, è molto importante perchè lo può rendere nuovamente capace di tutto, e per questa persona credo sia molto emozionante.
Ma se si dovesse avere un proprio doppio digitale, quando il proprio corpo umano non avesse nessun tipo di problema, personalmente non mi piacerebbe.

Che dire? Un doppio digitale...credo che pochi di noi abbiano mai immaginato di averne uno...Una specie di trasformazione in un qualcosa che è capace di fare ciò che noi non possiamo. Saltare a tre metri da terra, volare, correre a velocità impossibili per un essere umano...o semplicemente camminare e correre...cosa che per molti di noi sembra scontata ma che in realtà non lo è per tutti...così come esistono persone che non possono respirare se non attaccate ad una macchina, persone che non vedono, non sentono...In aula la discussione si è incentrata molto sul problema delle persone che non possono camminare proprio perchè nel film uno dei protagonisti obbligato sulla sedia a rotelle ha la possibilità, entrando in un corpo avatar, di camminare...Io credo che esistono molte persone che vorrebbero avere un doppio digitale, anche se fosse solo per camminare, per respirare, per vedere o per sentire, e credo, che se ciò fosse possibile tutti dovrebbero avere la possibilità di farlo.

[b]Io credo che sia necessario sottoporre il quesito ad una duplice valenza, il nostro pensiero ed il pensiero del disabile che usufruisce di un doppio digitale.
Per quanto riguarda il mio pensiero credo che acquisire o riacquisire le funzioni motorie e sensoriali, attraverso un doppio digitale, possa farti sentire invulnerabile, può farti riacquistare la gioia di correre, saltare e camminare, tutte funzioni che noi avendole le consideriamo normali, ma che per chi non le ha più o non le ha mai avute provocano un emozione indescrivibile.
Per quanto concerne il pensiero del disabile, non potendomi sostituire in tutto e per tutto a lui, posso immaginare quanto diniego ci sia nel tornare dallo stato del doppio digitale a quello dell'essere umano, infatti nel film questo aspetto viene sottolineato dal fatto che il protagonista dopo essere entrato nel suo doppio digitale non vuole uscirne più tanto da rinnegare, non solo per amore della donna che incontra, il genere umano che non può più offrirgli quelle emozioni e quella gioia di vivere che gli offre un doppio digitale!!!

Io penso che il cosiddetto doppio digitale nn rappresenti tanto una condizione positiva,in quanto,attraverso il doppio digitale il diversamente abile, è vero che può fare ciò ke normalmente non potrebbe fare,ma ciò lo allontana dalla sua vera realtà, con la quale invece deve saper convivere..insomma anche se è difficile è giusto secondo me che il diversamente abile impari ad accettarsi così x poter vivere come una persona normale e farsi comnsiderare tale.Il doppio digitale è solo un'illusione,un modo per scappare dalla realtà a cui si appartiene nn permettendo così di affrontarla e accettarla. Cira

per me lo sdoppiamento di corpo è una cosa positiva dato che può dare opportunità diverse a coloro che hanno handicap come i protagonisti del film avatar... grazie alla scienza loro pur di camminare lasciano la loro vera identità per passare in un corpo che a loro può dare emozioni e sensazioni diverse.

[b]Io credo che non e' facile abituarsi ad un corpo digitale diverso dal proprio, ma nello stesso tempo credo che se delle persone hanno dei deficit motori o sensoriali che gli impediscono di condurre una vita normale crearsi ed utilizzare un proprio doppio digitale puo' essere una buona soluzione.

Il tema del corpo umano ed un suo doppio digitale sembra quasi voler riprendere il tema della crisi d'identità ke si parla in "uno nessuno e centomila"dove il protagonista scopre causalmente che le altre persone avevano un'immagine diversa da come si vedeva lui e così egli scoprì di essere uno poi centomila fino ad essere nessuno....io credo che tutti noi fantastichiamo di essere persone diverse da come siamo ma la via giusta non è qusta xkè poi perdimao soltanto l'essenza della nosta identità... ci dobbiamo accettare così come siamo perchè poi la fantasia dura un pochino quando ci svegliamo dobbiamo avere a che fare con la realtà di sempre........

Penso che per un umano vestirsi del suo doppio digitale è un'esperienza fantastica, specialmente per un disabile che in questo modo potrebbe scoprire un mondo diverso e sconosciuto fino a quel momento.Il problema sorge a mio parere quando c'è un ritorno nella realtà umana,poichè egli potrebbe non accettarsi più per quello che è.

Un'immagine surreale suscita sempre curiosità, desiderio, ma al tempo stesso provoca paura, la paura che un fenomeno mai esistito prima possa cambiare qualcosa, o che qualcosa possa andare diversamente da quanto previsto. Nel caso del film "Avatar", la mente umana è proiettata in un corpo digitale per un importante scopo: risolvere la crisi energetica sulla Terra. Quindi, l'opportunità di avere un proprio doppio digitale è vantaggiosa per l'uomo, tanto più per il protagonista che, non avendo la facoltà di camminare, ha la possibilità di riscattarsi tramite il corpo digitale che gli garantisce tale facoltà motoria. Questo significa dare a un disabile la possibilità di avere un fisico "normale". A un'unica domanda non so darmi una risposta: se un disabile con un deficit fisico/motorio può trarre vantaggio da un corpo digitale, come può "normalizzarsi" chi ha un deficit mentale?

Io personalmente ho visto il film Avatar e sono rimasta molto impressionata dall'utilizzo delle nuove tecnologie che permettono al soggetto di "sdoppiarsi" in un corpo digitale. Nel caso di "Avatar" la vita del protagonista disabile viene completamente stravolta poichè egli riacquista l'uso degli arti inferiori e quindi trae vantaggi e benefici da tutto ciò!

credo che questo film abbia fatto sognare per un istante tanti diversamente abili... è bello poter credere che il corpo digitale possa ricostruire cio' che la vita ha modificato. ho avuto modo di lavorare con persone d.a. ed ho imparato a non generalizzare e distinfuire ogni tipo di diversità e capire che dietro ad ogni disabilità, menomazione o handicap c'è un individio e spesso siamo noi a contribuire al suo essere diverso(barriere architettoniche) ed al suo sentirsi diversi(uno sguardo di compassione)

Siamo nell'era della tecnologia ed ogni ambito della nostra vita ne è stato inevitabilmente coinvolto, facilizzando e velocizzando ogni nostra attività.Se l'uomo è figlio del suo tempo allora l'uomo contemporaneo è enche tecnologia e quindi non vedo perchè non si debbano sfruttare al meglio i mezzi che questo tempo ci offre, soprattutto nel caso in cui questi mezzi possono migliorare la qualità della vita.Non ho visto il film e quindi non so quali possano essere le conseguenze che un doppio virtuale può avere nella vita reale ma credo che,in ogni caso,l'importante sia non farsi sovrastare dalla tecnologia, perdendo così la propria umanità e l'autenticità della propria vita.

Io ho visto il film, ma rivedere la scena ora mi ha suscitato diversi pensieri. Io penso che per quest' uomo la dimensione digitale ha ridato una speranza, che aveva perso da tempo. E tanta forza, soprattutto quando si riaccorge di avere di nuovo la funzionalità delle gambe. Io penso che il doppio digitale possa essere una seconda possibilità,ma so anche che io preferirei restare come sono. Senza avere troppi cambiamenti. Ma poi penso a una personale disabile, con dei seri problemi, e mi rendo conto che per lui sarebbe un' occasione d' oro.

Riguardo al film avatar, io credo che sia comunque una dimensione del tutto lontana dalla realtà, che per quanto possa dare delle sensazioni di libertà in cui si riesce a compiere azioni che normalmente, specie un disabile, nn riuscirebbero ad essere compiute, restano comunque delle sensazioni momentanee ed illussorie. Dunque non so fino a che punto l'individuo possa trarre beneficio da tale dimensione, dal momento in cui si ritorna poi alla dura realtà.

Il personaggio in questione è un militare disabile e quindi ormai inadatto all'azione militare,il suo doppio digitale è visto come quella seconda chance che lo aiuterà di nuovo a far rivivere quell'anima combattiva che la sua disabilità aveva fermato.Proprio per questo il suo primo istinto dopo essersi "trasformato" è quello di correre e ciò può essere vista come una forma di allontanamento dalla sua condizione di disabile.
Inoltre egli accetta l'ultilizzo della tecnologia anche se ciò porterà ad una trasformazione radicale del proprio corpo.

OVVIAMENTE IL FILM AVATAR E PURA VIRTUALITà è PURA FUGA DA UNA REALTà IN CUI IL SOGGETTO DIVERSALMENTE ABILE è IMPOSSIBILITATO A VIVERE LIBERAMENTE LA PROPRIA VITA.IL FILM CI OFFRE LA POSSIBILITà DI RIFLETTERE...LE AZIONI COME IL CORRERE IL SALTELLARE O IL SEMPLICE CAMMINARE ANCHE SE AI NOSTRI OCCHI APPARE COME NORMALITà NEL SOGGETTO DIVERALMENTE ABILE SONO VISTE COME SENSAZIONI DESIDEROSE DI ESSERE REALIZZATE PER TANTO E SPIGABILE LA REAZIONE DA PARTE DEL PROTAGONISTA PROPESO AD IMMERGERSI NEL MONDO AVATAR PUR DI LIBERARI DELLA PROPRIA IMPOSSIBILITà MOTORIA