LEZIONE 1 - LABORATORIO DEL 18 MARZO 2010

Ha ragione Marshall McLuhan quando afferma che "La tecnologia è diventata un’estensione del corpo". Ormai non usciamo più di casa senza un cellulare o un lettore mp3; è come se questi strumenti, figli della tecnologia, siano parte integrante del nostro corpo e quando non li abbiamo sentiamo come se ci mancasse qualcosa di cui non possiamo fare a meno. E' più che giustificata la reazione che ha avuto l'attore del film Avatar quando, dopo la trasformazione da paralitico in avatar ha cominciato a correre, saltare e sperimentare il suo nuovo corpo con attività che prima non riusciva a compiere col suo corpo umano. In questo caso, dunque, possiamo trarre benefici e vantaggi dalla tecnologia ma a quale prezzo???

Oggi tramite i computer ed internet ognuno può creare un proprio doppio digitale. Nel virtuale però, a differenza della realtà, si può scegliere chi si vuole essere: il doppio digitale può essere più giovane, più vecchio, più forte, più sano, più bello o può essere di un altro sesso. Se la propria realtà non ci soddisfa o non ci rende felici, tramite le tecnologie ce ne si può una alternativa dove ciò che desideriamo è possibile. L'esempio più comune è quello della chat, dove, nascondendosi dietro un monitor, si può fingere di essere chiunque. Ma questo non è l'unico esempio di doppio digitale: in "Avatar" un ragazzo paraplegico, grazie al suo avatar, poteva finalmente camminare. Questa "fuga" dalla realtà può essere pericolosa, si rischia di perdere il contatto con ciò che si è, si rischia di non riuscire più ad essere felici se non in quel mondo finto e illusorio che ci si è creati.
Bisogna imparare ad accettare se stessi e la propria situazione, anche se spiacevole, diffidando dalla felicità che ci viene offerta dalla teconologia, una felicità tanto immediata quanto finta.

Personalmente l'idea di un corpo umano e del suo doppio digitale mi fa un po' paura. Mi fa paura perchè è un qualcosa che va contro la Natura e noi siamo frutto della Natura. Siamo fatti di una parte tangibile (la carne) e una no (lo spirito, per chi ci crede) e l'idea che una di queste due componenti venga sostituita da una parte esterna e artificiale e possa diventare parte di me, mi farebbe sentire un po' come se non mi conoscessi più, come se non avessi più consapevolezza di me stessa. Questo perchè di per sè tutto ciò che è "diverso" ci fa paura, in quanto ci mette a disagio. Vedere o avere a che fare con qualcosa di nuovo può metterci in crisi perchè potremmo non sapere come comportarci.

SECONDO ALCUNI AUTORI CHE ABBIAMO STUDIATO IN AULA LE TECNOLOGIE ESTENSIVE SUPPLISCONO LE MANCANZE O I LIMITI DELL'ESSERE UMANO.POTREMO DIRE CHE IL FILM DI AVATAR IN QUESTO SENSO CONFERMA QUANTO SCRITTO...E ANCHE SE LA DIMENSIONE DEL FILM E' PIUTTOSTO FANTASCIENTIFICA E'COMUNQUE UNA METAFORA IMPORTANTE CHE CI RIPORTA ALLA REALTA'....UN SOGGETTO DIVERSAMENTE ABILE SENZA L'USO DELLE GAMBE NON POTREBBE MAI CORRERE,SALTARE,ARRAMPICACARE...E IL DESIDERIO DI FARE QUESTE COSE CHE NON HA MAI FATTO PROBABILMENTE E' UN BUON MOTIVO PER SOSTITUIRE IL PROPRIO CORPO CON UNO DIGITALE.CIO' POTREBBE COMPORTARE COME OGNI COSA RISVOLTI POSITIVI COME VIVERE SENSAZIONI ED ESPERIENZE NUOVE;RISVOLTI NEGATIVI IN QUANTO AVERE UN CORPO DIVERSO POTREBBE ESSERE ULTERIORMMENTE STIGMATIZZANTE AUMENTANDO I FATTORI DI EMARGINAZIONE!

Le tecnologie estensive sono positive sopratutto per le persone con disabilità poichè grazie sopratutto alle nuove protesi il disabile può fare tutte le cose che riesce a fare una persona cosiddetta "normale".Come si vede nel film avatar il disabile in un corpo "digitale" in un primo momento può trovarsi a disagio poichè si trova in un corpo che non gli appartiene ma che gli permette di fare le cose quotidiane come camminare correre e muoversi liberamente....

Non sono mai riuscita a commentare questa lezione, non so il motivo ... perchè è complicata la cosa.
Forse perchè per me è troppo irreale; essendo una persona molto concreta e oggettiva, mi è difficile ragionare su ciò che non potrà mai accadere.
Comunque credo che in questo passaggio l'elemento positivo è sicuramente la possibilità di utilizzare le gambe, ma quello negativo è sicuramente il perdere la propria identità.

Avatar è una parola sanscrita che significa sostanzialmente “scendere giù” e nella religione indù indica una incarnazione divina. Ma per la maggior parte degli utenti della rete, “avatar” è solo un’immaginetta che ci assomiglia, o più banalmente, il recente film in 3D di James Cameron, che ha fatto molto parlare di sé.
Si comincia a parlare di avatar digitale, con i mondi virtuali, che “donano” ai loro abitanti poteri e facoltà che nella vita reale non avrebbero. Un avatar può camminare, parlare ovvero azioni normali, ma non per chi è immobilizzato su una sedia a rotelle o non riesce a parlare. Dunque possiamo dire che l’avatar è una seconda vita da poter usare però anche i in modo distorto, come una maschera che si indossa o come una fuga dalla realtà e dagli obblighi di tutti i giorni (il lavoro, gli affetti…).

se fosse realmente possibile avere per ogni corpo un doppio digitale, sarebe una bella opportunità in particolar per le persone che non hanno la possibilità di svolgere una vita "normale". non è possibilile per chi non vive determinate situazioni capire cosa si prova, le difficoltà che si incontrano sono tante, sia nel sociale in quanto spesso c'è difficoltà nell'essere accettati, sia nello svolgimento della propria vita anche a livello di spostamenti in quanto si incontrano molte barriere achitettoniche.

credo che avatar sia un bellissimo film di fantascienza e che questo debba rimanere...un film,una storia inventata!
nel momento in cui la mente umana dovesse arrivare ad inventare la possibilità di un doppio digitale avverrebbe la cosa più triste per gli uomini stessi ovvero la rinnegazione della propria natura...
è vero questo risolverebbe tanti tanti problemi a livello fisico e forse anche mentale ma saremmo tutti rinchiusi in un corpo che non è il nostro,a vivere una vita non nostra e finiremmo con l'essere più infelici di prima...anche il disabile che tornerebbe a camminare, a correre, sarebbe entusiasta si all'inizio ma non felice per sempre...

Il soggetto del film si trova a poter vivere come un normodotato, ma purtroppo questa è finzione, la realtà è ben diversa allo stato attuale, il disabile si trova a dover fare i conti con una realtà che purtroppo lo limita in moltissime cose...