Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

Lavoro svolto da: Debora Aruta, Iolanda Bottone,
La fascia d' età che abbiamo preso in considerazione è quella dai 14 ai 18, oggi i giovani hanno paura del futuro non sanno quello che vogliono dalla vita sentimentale e lavorativa pensano solo a divertirsi non hanno una propria personalità, per loro il gruppo è fondamentale luogo in cui condividono idee di altri componenti anche se vanno a discapito del loro benessere individuale.. infatti sono tutti uguali nel modo di vestirsi, di pensare, e se c'è qualcuno che ha un modo di vedere la vita non comune a tutti ,viene considerato diverso ed emarginato. I giovani tendono a bruciare tappe e ciò va a ritorcegli contro non permettendogli di vivere una serena e felice adolescenza. Il concetto di risilienza per quanto riguarda i giovani è molto difficile in quanto nella nostra società si vanno a creare delle situazioni dalle quali è difficile uscirne illesi ed equilibrati

1) esercizio CATEGORIE GIOVANI

Scrivi in gruppo da 1 a 4 quello che pensi sul tema:
GIOVANI, FUTURO (ADATTAMENTO, RESILIENZA)
ES.
GIOVANI CHE FASCIA D’Età?
Perché?
CHI SONO?
CHE COSA PENSI DEL COLLEGAMENTO GIOVANI/FUTURO?

I giovani di oggi sono visti come la generezione che ha tutto ma non da nulla! Vengono messi sempre a confronto con la generazione dei nostri genitori. Ma i tempi cambiano!I giovani sono compresi dai 13/25 anni.Sono coloro che sono negli anni della formazione della conoscenza,della crescita fisica e mentale. sono il nostro futuro,il nostro domani!i giovani hanno molto da offrire al mondo.I giovani spesso vengono criticati sottovalutati...ma se vengono considerati in modo negativo la colpa è anke nostra della società in cui sono nati e cresciuti...forse è prorpio la società ke promuove messaggi sbagliati!I giovani possono fare tanto se vengono seguiti!

Io credo che i giovani in generale a prescindere dalla fascia d'età alla quale appartengono abbiano un ruolo fondamentale nella società,ma purtroppo non se ne rendono neanche conto(io ovviamente sono compresa)poichè la società stessa non li valorizza abbastanza,anzi li trascura e li mette da parte;essa dovrebbe invece privilegiare i giovani,dare loro tutto lo spazio e le opportunità necessarie per farli emergere e realizzare.Si sà che i giovani rappresentano il futuro e io personalmente,considerando la situazione al quanto tragica in cui ci troviamo,vedo il futuro buio e parlando con altri giovani della mia fascia d'età ovvero 18-25 ho notato che non sono l'unica pessimista in questo momento;nonostante tutto però è chiaro che bisogna "combattere",essere determinati e cercare di guardare oltre;bisogna adattarsi alla società in cui viviamo al fine di migliorarla e creare una società che dia più sicurezze e certezza ai giovani.
Inoltre credo che riguardo il rapporto giovani-futuro,la figura dell'educatore sia molto importante..credo infatti sia necessario educare al meglio i bambini di oggi per creare giovani responsabili che siano in grado di rappresentare il futuro!!

Affrontare il discorso Giovani/futuro oggi risulta molto difficile in quanto viviamo in una società che offre poche oppurtunità e soprattutto poche speranze a questa categoria nonchè la nostra!Oggi i giovani si sentono abbandonati a loro stessi nel loro disagio causato dal disincanto che il mondo offre e spesso inducono in strade buie come la droga o altro pochi a nostro parere sono in grado di essere forti e di scalare quel muro che ci porterà al domani...ma come si suol dire lo scopriremo solo vivendo ma per vivere dobbiamo resistere e sperare,la speranza se non la troviamo nella società cerchiamola in noi stessi coraggio ragazzi!!!

commento stipulato in collaborazione con Giuseppina Bianchi

I giovani, hanno una caratteristica in comune, l'essere superficiali,a tt le età . volendo affrontare il discorso del futuro oggi risulta molto difficile in quanto viviamo in una società che offre poche oppurtunità e soprattutto poche speranze a questa categoria.
la societa punta sui giovani a parole ma a fatti nn fa quasi nulla e quindi tt questo parlare, incoragiare a parole i giovani senza dargli apportunita concrete mi sembra molto sterile .

LAVORO SVOLTO DA: FRANCESCA ESPOSITO,ARIANNA ESPOSITO,GIUSTINA PASSARIELLO,FRANCESCA SPINA ,WANDA CESA
GIOVANE:colui che è nell'età giovanile. noi abbiamo racchiuso quest'età tra i 18 e i 30.perchè?perchè la consideriamo l'età della formazione,l'età che si sceglie il proprio futuro.oggi il termine giovane viene associato spesso alle enormi difficoltà che riscontriamo nella società (prima tra tutte quella lavorativa)..che spesso fa mettere da parte i veri sogni per cogliere le occasioni al volo anche se non è ciò che desideriamo...a tal proposito perchè non parlare di resilienza:l'uscire vincenti da una situazione difficile...noi giovani in fondo possiamo nonostante tutto lottare affinchè i nostri sogni si realizzino;qui riportiamo un motto preso da Quintiliano:NESSUN UOMO ATTRAVERSO LE PROPRIE FORZE NON ABBIA RAGGIUNTO I PROPRI OBIETTIVI

Se per resilenza si intende la capacità dell'individuo di reagire e far fronte a situazoni di forte disagio, mediante l'attivazione di competenze individuali e risorse interiori, allora un giovane come è già stato discusso in un altro intervento deve reagire dandosi da fare. Nel lavoro di gruppo si è parlato del problema giovani/lavoro e se questo è un disagio dei nostri tempi, ecco che bisogna reagire e non adattarsi prima di tutto, fare tutto quello che la nostra mano si può trovare a fare , ma in particolare se la resilienza significa anche attivare competenze individuali allora bisogna far leva sulla creativià termine molto importante soprattutto per un educatore.

I giovani fin da sempre sono stati classificati in due grandi fascie.La prima quelli dei ragazzi sognatori e creduloni,la seconda invece di quei ragazzi che non hanno futuro ne tanto meno se lo creano.Tempo fa in televisione si parlò addirittura di ragazzi bamboccini proprio per sottolineare il fatto che non abbiamo voglia di crescere.La fascia d'età che più temgo a cuore è quella dei ragazzi che vanno dai 12/15 anni,ho avuto varie esperienze anche lavorative e posso aggiungere che sono veramente ragazzi che da unlato con la tecnologia ecc sono avanzati al massimo,ma se parliamo di lavoro anche del tipo manuale non sanno nemmeno che cosa vogliono fare da grandi.

beh considero la fascia giovani da 18 ai 25...uno perkè è la fascia ke mi appartiene..poi comunque è l'età dove cominciano le responsabilità....dove bisogna fare delle scelte per il proprio futuro...e dove si esce dalla sfera protettiva della famiglia...

La fascia d'età che caratterizza i giovani, oggi è secondo il mio parere quella che va dai 14 ai 26 anni ...se non oltre.
Ma non è sempre stato così, sono cambiati i tempi e con esso anche i valori,i modi di fare e di pensare.I giovani d'oggi anche se rappresentano il futuro di domani, sono più superficiali, pensano più alle cose materiali, al benessere e poco ai valori della vita.
La colpa però non è solo da attribuire a questi ragazzi, ma anche alla società in cui vivono, che dà a loro poco spazio, poche opportunità, soprattutto lavorative.
Per quanto riguarda i valori che sono andati persi,le principali istituzioni che dovrebbero trasmetterli sono le famiglie, ma anche le scuole che sono pultroppo cambiate a sua volta.

PARLERò DEI GIOVANI TRA I 14 E I 20 ANNI. CREDO CHE SI INIZI A PRENDERE COSCIENZA DEL FATTO CHE CI SI DEVE CREARE UN FUTURO PROPRIO VERSO I 14 ANNI, MA IL PROBLEMA è CHE CON TUTTO L'IMPEGNO POSSIBILE OGGI è DAVVERO TANTO DIFFICILE CREARSI UN FUTURO.....LA SOCIETà PURTROPPO NON CI OFFRE MOLTO. TUTTO QUESTO NON è PER NIENTE STIMOLANTA, OGGI I GIOVANI SONO DEMOTIVATI E FORSE è QUESTO IL MOTIVO PER IL QUALE SPESSO NON LI VEDIAMO IMPEGNARSI NELLE LORO ATTIVITà, NEL LORO LAVORO PER CREARSI UN FUTURO.
è VERSO I 18-20 ANNI CHE PERò SI CAPISCE CHE NONOSTANTE LA SOCIETà NON CI OFFRA NULLA, NOI DOBBIAMO COMUNQUE RIMBOCCARCI LE MANICHE E DARE IL MASSIMO IMPEGNO PERCHè FORSE UN GIORNO TUTTO QUESTO CI SARà RIPAGATO.

credo sia impossibile limitare i giovani in un'unica fascia d'età...forse in passato era così, forse si smetteva di essere giovani a 24/25 anni,forse la vita di un giovane era completamente diversa...più moderata, più progettuale...oggi il giovane cresce più lentamente, a causa anche di una società difficile, di una mancanza di valori, dell'assenza di una famiglia stabile ed equilibrata, di una precarietà di lavoro...tutte cose che rallentano la costruzione di un futuro...
sempre più frequentemente si sente parlare di giovani vuoti, senza mete, senza ideali e in tanti casi è così ma c'è anche una parte di giovani, quelli di cui nessuno parla mai, quelli che vivono una vita sana, che puntano lontano e cercano di volare sempre più in alto...

L'universo giovanile comprende per me anagraficamente dai 14 anni ai 30 anni,ma identifico questa fascia di età solo perchè faccio riferimento al giovane che opera in qell'età per edificare nel futuro;perchè per me il concetto di giovane non ha età anagrafica,come si sul dire "si può essere giovani dentro per tutta la vita".I giovani sono caratterizzati da profonde trasformazioni compiute nell'ambito scientifico-tecnologico.Esse li influenza anche sotto il profilo morale,mentale e spirituale;e proprio in virtù della loro età e della relativa mancanza d'esperienza si presentano sempre più vulnerabili nell'affrontare disagi e problemi della società contemporanea,come il far fronte al futuro sempre pieno di incertezze.Li subentrano i loro timori,le aspettative nel futuro e allora spesso vanno ad aggrapparsi a quegli ideali e quei valori che troppo spesso risultano ispirati a modelli di riferimento sbagliati.Io penso che l'intervento delle istituzioni sia importante perchè dovrebbe dare alle nuove generazioni strumenti per migliorare la loro formazione non solo culturale ma anche sociale etica e civile,cercando di offrirgli una visione più rosea del futuro attraverso più certezze.

GIOVANI DAI 16 AI 20 ANNI!I giovani di oggi sono considerati apatici, senza obiettivi precisi, persone che non vogliono crescere, non vogliono prendersi le proprie responsabilità e non si sentono pronti a combattere per difendere i propri diritti.
I giovani di oggi pensano soltanto a divertirsi e non vogliono impegnarsi.Ma è veramente così?io penso che nn sia giusto generalizzare!
Oggi è veramente difficile crearsi un futuro, la società ci offre poco, non veniamo tutelati!

Non vorrei risultare troppo pessimista ma oggi, soprattutto a napoli ,non vedo un collegamento tra giovani e futuro.La maggior parte dei ragazzi non ha obiettivi e sogni, non combatte per un proprio fine!Non hanno voglia di studiare e nemmeno di lavorare,restano fino a tarda età in casa per cercare di evitare tante responsabilità! Se questo è il ''FUTURO''... c'è poco da sperare.

NELL'ELABORARE QUESTO ESERCIZIO ABBIAMO SEGUITO LA SCALETTA DELLE DOMANDE CHE CI è STATA PRESENTATA IN AULA.
NELL'ASCOLTARE GLI ALTRI LAVORI IN AULA, NOI ABBIAMO SCELTO COME CATEGIRIA GIOVANI UN'ALTRA FASCIA DI ETà PER RAGIONI DIVERSE CHE SI SONO RILEVATE TALI SOTTOFORMA DI SFUMATORE DIVERSE ALL'INTERNO DELLO STESSO NOSTRO GRUPPO.
LA FASCIA DI ETà PRESA IN CONSIDERAZIONE è 25-35 ANNI E IL NOSTRO PRIMO DIBATTITO è NATO CIRCA QUESTA PRIMA SCELTA MA ALLA FINE SIAMO GIUNTE ALLA CONCLUSIONE CHE L'ETà MEDIA SI è ALLUNGATA E DI CONSEGUENZA QUANDO SI PARLA DI GIOVANI SI FA RIFERIMENTO AD UNA FASCIA DI ETà MAGGIORE E PIù ESTESA.
SECONDO SARA LA SUA SCELTA è STATA MOTIVATA DAL FATTO CHE RITIENE CHE I GIOVANI IN QUESTO ARCO DI ETà SONO PIù PRODUTTIVI CIOè SONO PIù PROPENSI ALL'ESPERIENZA LAVORATIVA;LA SCELTA DI GIUSTINA POGGIA INVECE SU UNA CATTIVA GESTIONE DEL TEMPO CHE ANCHE NOI COME SOCIETà ABBIAMO. CI SI è RESI TROPPO COMODI PER CUI IL LIVELLO DI MATURITà IN SENSO LATO DEL TERMINE SI è ANDATO ALLUNGANDOLO, PER CUI CI SONO "GIOVANI" CHE SI RITENGONO TALI OLTRE QUESTA FASCIA DI ETà PROPRIO PERCHè SONO RIUSCITI A REALIZZARSI LAVORATIVAMENTE.
LA MIA SCELTA INFINE è SOSTENUTA DAL FATTO CHE I GIOVANI IN QUESTO ARCO DI VITA VIVONO UN SENSO DI SMARRIMENTO, SI CHIEDONO QUALE SIA IL LORO RUOLO NELLA SOCIETà, QUALE SIA IL LORO FUTURO. MOLTI POSSONO PENSARE CHE ORMAI UNA PERSONA A 35 ANNI ABBIA GIà DOVUTO TROVARE UNA PROPRIA POSIZIONE MA LA REALTà CI DICE TUTT'ALTRO, E ALLORA VEDIAMO COME LA DEFINIZIONE DI GIOVANI DAL MIO PUNTO DI VISTA SIA CAMBIATA PER CUI QUESTA FASCIA DI ETà IN QUESTI TERMINI SI è ANDATO AD ALLUNGARE.
I GIOVANI SONO IN CONFLITTO CON IL FUTURO E QUESTO CONFLITTO CREA DELLE INCERTEZZE ANCHE NEL COSTRUIRE RELAZIONI STABILI. IL PROBLEMA LAVORO è SENZ'ALTRO UNA REALTà MA BISOGNA FAR LEVA SULLO SPIRITO DI SACRIFICIO; BISOGNA QUINDI ALZARSI LE MANICHE E INCOMINCIARE AD AFFACCIARSI SU QUESTO MONDO E COME SI DICEVA OGGI IN AULA VERSARE "LACRIME E SANGUE

ESERCIZIO FATTO IN COLLABORAZIONE CON Tiziana Costanzi


I giovani:
Fascia d'età?
T:18-30
L:15-25

Chi sono?
T: la speranza di una civiltà migliore dell'odierna.
L: il futuro.

Il rapporto che hanno con il futuro?
T: la maggioranza dei giovani è totalmente disinteressata, pensa a guardare
i reality show. Sono distanti dalla politica, dalla storia e non ragionano
su ciò che può accadere nel nostro paese in futuro.
L: disinteressato. Credono che resteranno sempre tali, pertanto non si
preoccupano delle conseguenze a lungo termine di ciò che fanno. C'è però una
minuscola fetta di giovani (come noi!) che è molto matura ed assennata e
che potrà, forse, fare qualcosa di buono un domani.(tutto ciò che ho detto
riguardo i giovani è a mio giudizio, un disturbo narcisistico della
personalità).

Giovani e adattamento.
T: si adattano a tutto, fin troppo facilmente e rinunciano ad avere uno spirito critico.
L: i giovani si adattano solo alle cose semplici. Tendono a prendere sempre la strada più facile, senza pensare di sforzarsi.

Fondamentalmente io e Tiziana siamo d'accordo su tutti i quesiti con rammarico. Questo comunque pensando ad uno stereotipo, da un lato, ma dall'altro all'effettiva maggioranza dei giovani. Per fortuna qualcuno si salva, ma forse quei qualcuno sono pochi. La cosa peggiore è che sono i giovani stessi, spesso a voler rientrare in questo stereotipo per un senso di inclusione sociale. Una sorta di teoria dell'etichettamento a cui non riescono spesso a sfuggire.
Ultima cosa che ho notato: si dice che è giovane chi si sente giovane, beh se la giovinezza è caratterizzata dall'immaturità, cosa che io non credo ma molti "tardoni" sì, allora ce ne sono in giro come non ce n'erano una volta.

Sembra quasi che invecchiare, o comunque crescere, maturare, sia fuori moda, l'anziano non è più un "saggio" con maggiore esperienza e cose da insegnare, l'anziano è adesso un pezzo di antiquariato, nel vero senso della parola, trattato quasi come un oggetto vecchio e inutile. Questo atteggiamento verso cui si incanala sempre di più la società penso che sarà molto preoccupante ancora più fra qualche anno che adesso, mia personalissima e piccola opinione/divagazione.