PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010

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PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010

FORUM DIDATTICO. Stanza di collaborazione della classe - docente del modulo Floriana Briganti (DOCENTE TITOLARE ORNELLA DE SANCTIS) attività laboratoriale del corso di di Pedagogia della Disabilità - Suor Orsola Benincasa di Napoli, lezioni da marzo a giu


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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty Re: Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

    Messaggio  Maria Ferraro Dom Mag 02, 2010 12:56 pm

    IO CREDO CHE LA FASCIA DI ETA' DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE PER DEFINIRE LA CATEGORIA DEI GIOVANI SIA QUELLA CHE VA DAI 18 ANNI,ANNI DELLA MATURITA' E I 30,ANNI DOPO I QUALI SI DIVENTA ADULTI.
    I GIOVANI OGNI GIORNO SI TROVANO AD AFFRONTARE SCELTE IMPORTANTI CHE RIGUARDANO LA LORO VITA E HANNO DELLE RESPONSABILITA' BEN PRECISE,SIA RIGUARDANTI IL MONDO DELLA SCUOLA SIA PER QUANTO RIGUARDA IL MONDO DEL LAVORO.
    IL LEGAME TRA I GIOVANI E IL FUTURO E' FONDAMENTALE IN QUANTO I GIOVANI SONO IL FUTURO E PROPRIO PARTENDO DA QUESTO PRESSUPPOSTO BISOGNA FAR IN MODO CHE QUESTI ULTIMI ABBIANO IL GIUSTO POSTO IN SOCIETA' E CHE MAGARI PRENDANO IL POSTO DI CHI HA GIA' PERCORSO UNA PROPRIA CARRIERA LAVORATIVA.QUESTO DEVE ACCADERE PER FAR SI CHE LE GENERAZIONI VADANO AVANTI E CHE OGNUNO SVOLGA IL PROPRIO RUOLO.I GIOVANI,TRA I QUALI MI SENTO COMPRESA,HANNO BISOGNO DI CERTEZZE,DI SAPERE CHE STUDIANDO SI ARRIVA DA QUALCHE PARTE,E NON COME ABBIAMO DETTO IN AULA ESSENDO "FIGLI DI".I GIOVANI HANNO BISOGNO DI SAPERE CHE TROVERANNO LAVORO:OSSIA AD OGNUNO BISOGNA DARE UN LAVORO PER LE PROPRIE CAPACITA' E NON FARE UN QUALCOSA ALLA QUALE NON SIAMO APPASSIONATI.
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    Messaggio  emanuela_degregorio Dom Mag 02, 2010 1:26 pm

    Per me i giovani rappresentano quella fascia d'età che va dai 12 ai 28 anni.
    I giovani si battono per l'affermazione della proprio autonomia,sognano un futuro brillante,hanno mille aspettative,riescono ad adattarsi ai continui cambiamenti che questo mondo frenetico impone..
    Ma dietro questa maschera di onnipotenza si nasconde in realtà profonda insicurezza e paura per questo mondo che spesso ci catapulta nelle situazioni più strane.
    Parlo da giovane e se ora penso al mio futuro mi sale un senso d'angoscia, il sapere che un giorno tutti i sacrifici che sto facendo per studiare forse non mi porterranno a nulla e che forse per realizzarmi al meglio dovrò lasciare la mia città,mi fa salire una rabbia assurda...non sono pessimista,sono solo realista purtroppo!
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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty Re: Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

    Messaggio  veronica russo18 Dom Mag 02, 2010 2:08 pm

    I giovani durante il periodo dell'adolescenza sono afflitti da dubbi, incertezze, hanno dofficoltà ad accettare i loro cambiamenti fisici; questo accade sopratutto alle ragazzine, durante l'adolescneza il corpo cambia tende ad assumere l'aspetto di un corpo adulto,e le ragzzine adolescenti hanno paira di crescere e quindi di dire addio alla fanciullezza.
    Durante questo periodo della vita i ragazzi sono facilmente influenzabili e quasi sempre tendono ad acquisire comportamenti negativi visti dai loro coetanei,dai ragazzi più grandi o dai mass-media. Tra i giovani è anche molto diffuso il bullismo, i ragazzi vogliono dimostrare di essere grandi ,duri e ribbelli;ma la speranza è l'ultima a morire, si sopera che le istituzioni educative possino formare questi giovani nel migliore die modi. Per far si che le giovani generazioni diventano i futuri adulti è bene che le istituzioni con la collaborazione delle famiglie li accompagnano ad intraprendere la giusta via.

    Per quanto riguarda l'autismo,il sentir parlatre un genitore avente un figlio con questo problema, mi sono immedesimata in questa realtà familiare. é bello vedere un genitore fare di tutto affichè il proprio figlio possa svolgere una vita serene e il più "normale"possiblie.
    Durante gli anni di liceo ho fatto esperienza verso strutture di riabilitazione(gifas,villa della speranza ecc)dove c'erano ragazzi autistici; questi avevano bisogno di continua assistenza,non comunicavano con le parole e controllare i loro movimenti non era molto facile.Lo stato dice che le famigli aventi figli con quest problematiche hanno diritto all'assistenzae ad avere qualche persona competente nel sostegno in classe. Ma purtroppo la realtà odierna è troppo difficile e complicata, non ci sono fondi e solo le famigli agiate economicamente possono avere tutto questo.Ho scelto di intraprendere questo corso di studio proprio per aiutare chi ha bisogno di assistenza,non mi interesa se verrò retribuita o meno L'IMOPORTANTE è CHE MI SIA CONCESSO DI AIUTARE IL PROSSIMO !!!!!
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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty commento sulla categoria giovani

    Messaggio  maria Pesce Dom Mag 02, 2010 6:21 pm

    ATTRAVERSO L'ATTIVITà DI GRUPPO RIGUARDANTE LE CATEGORIE GIOVANILI SONO EMERSI PUNTI DI VISTA CONCOMITANTI.DIFATTI IL GRUPPO SI PRESENTAVA NELLE SUE OPINIONI UNANIME NEI CONFRONTI DI TALE CLASSE SOCIALE,ATTUALMENTE LA SOCIETà ODIERNA CI PROPONE GIOVANI DETERMINATI NEL CONSEGUIMENTO DEI LORO OBIETTIVI PROPENSI A RAGGIUNGERE UNA POSIZIONE SOCIALE CHE APPAGHI I LORO BISOGNI SEMPRE PIU ESIGENTI.MA QUESTA SARà SOLO OVVIAMENTE UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE GIOVANILE O MEGLIO LE CARATTERISTICHE POSITIVE CHE POSSONO PRESENTARE DIFATTI NON BISOGNA DIMENTICARE QUANTO I GIOVANI SIANO EGOISTI ED IRRISPETTOSI CERCANDO IN MOLTI CASI CON PRESUNZIONE DI FARSI VALERE.Ma SI SA COLORO CHE SARANNO DEGNI ADNRANNO AVANTI NELLA LORO VITA.SONO ANCHE IO GIOVANE E SO CHE NEI GIOVANI C'è TANTO FUTURO TANTA SPERANZA E AL DI LA DI QUEL CHE RAPPRESENTANO SONO MOTIVATI DALLA LORO SPERANZA DI REALIZZARE SOGNI PER UN FUTURO MIGLIORE.
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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty Re: Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

    Messaggio  claudia cristofaro Dom Mag 02, 2010 6:42 pm

    Ho scelto di proporvi qst poesia tratta da un libro che mi ha colpito molto, per farvi capire qnt mi ha interessato la lezione di oggi e che noi dovremmo essere tutti piu' buoni e piu' sensibili perkè non ci rendiamo conto quanto siamo fortunati....


    Un sorriso

    Un sorriso non costa niente e produce molto arricchisce chi lo riceve,

    senza impoverire chi lo da.

    Dura un solo istante,

    ma talvolta il suo ricordo è eterno.

    Nessuno è così ricco da poter farne a meno,

    nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.

    Crea la felicità in casa,

    è il segno tangibile dell'amicizia,

    un sorriso da riposo a chi è stanco,

    rende coraggio ai più scoraggiati,

    non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,

    perché è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.

    E se qualche volta incontrate qualcuno

    che non sa più sorridere,

    siate generoso,dategli il vostro,

    perché nessuno ha mai bisogno di un sorriso

    quanto colui che non può regalarne ad altri.

    SECONDO ME I GIOVANI SONO I RAGAZZI TRA I 13-17 ANNI LA FAMOSA FASE DELL'ADOLESCENZA, TUTTI NOI L'ABBIAMO PASSATA, ED è LA FASE PIU' CRITICA, MA ANCHE LA PIU' IMPORTANTE DOVE SI FORMA IL CARATTERE DELLA PERSONA, IN QUESTA FASE E' FONDAMENTALE L'APPOGGIO DEI GENITORI, E SE VIENE A MANCARE SI FORMANO CARANZE DI AFFETTO E TANT'ALTRO... Smile
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    Messaggio  Angela Giacometti Dom Mag 02, 2010 7:39 pm

    Premessa: questo corso è magnifico,qui io sto maturando tantissimo,conosco nel profondo tante malattie.Grazie tanto prof. per questa esperienza.
    laboratorio da me, maria roghi,dora aiello e angela
    secondo noi non esiste una fascia d'età in cui si è giovani,in quanto ci sono persone che a 80 anni si sentono giovani.Per quanto riguarda il collegamento tra giovani e futuro,noi pensiamo che non avremmo grandi aspettative,in quanto l'avanzamento della tecnoligia sta portando perdita di principi, valori ,ecc.. per non parlare in campo lavorativo e qui voglio dire una piccola cosa in aula oggi si è detto che non è vero che il lavoro non c'è,ma siamo noi che non riusciamo ad adeguarci,a questo rispondo che non è vero,perchè io mio adeguo con 200€ al mese, non posso chiedere una giornata di permesso,e alla fine perchè sono la più piccola devo fare il lavoro di 4 persone che prendono 800€ al mese, secondo voi questo è lavoro?
    Danila Barbato
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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty seminario autismo...

    Messaggio  Danila Barbato Dom Mag 02, 2010 7:58 pm

    Venerdi,dopo la lezione mi sono recata al seminario AUTISMO,DALL'ADOLESCENZA ALL'ETA' ADULTA:NUOVE PROSPETTIVE PER UN PROGETTO DI VITA INCLUSIVO...
    Seminario molto interessante a mio parere...molti illustri sono intervenuti durante il seminario come il prof Paolo Valerio,direttore del centro di Ateneo SInAPSI,che si occupa dei servizi per l'inclusione attiva e partecipata degli studenti alla vita universitaria,e il responsabile della sezione Teconologia,il prof Alessandro Pepino che ha fatto da relatore per quanto riguarda gli interventi che erano previsti al seminario...A seguire il prof Militerni ha parlato della continuità e discontinuità del fenotipo autistico in adolescenza,delle tre "rivoluzioni" del concetto di atuismo,che man mano si distacca dal settore schizofrenico,di come cambia sia l'assisenza che la diagnosi di autismo in adolescenza e soprattutto quali sono le cause di questo fenomeno...
    il prof Succimarra ha parlato della riogranizzazione del progetto riabilitativo in adolescenza,ricoleggandosi con ciò che aveva detto il suo collega in precedenza,soffermandosi soprattutto sulle modalità di intervento multidimensionale e ovviamente come tutti del resto sul concetto di autismo...
    il prof Di Somma invece ha orientato il suo intervento sulla disprassia verbale e sul trattamento del caso clinico...siccome secondo le statistiche il 90% dei soggetti autistici hanno difficoltà nel parlare,o nel peggiore dei cais emottono soltanto alcuni fonemi... l'intervento più toccante è stato quello della prof.ssa Sibillo che ci ha raccontanto dell'autismo nella scuola superiore,e la sua espereienza dell'istituto Mrgherita di Savoia di Napoli..ha riportato la sua esperienza citando due suoi ragazzi con problemi autistici: Marianna (una ragazza in carrozzina, che comunicava tramite un casco tecnologico ed elettrico, la quale espresse più volte la volontà di potersi iscrivere all' Università, e grazie alla suddetta Preside, la facoltà acconsentì a ricevere Marianna tra i suoi banchi, anche se ciò costava il miglioramento dei servizi e l'ampliamento degli ascensori... Marianna purtroppo è morta con un incedente stradale e con lei tutti i suoi sogni,soprattutto quello di laurearsi... e la testimonianza di Dario,un ragazzo autistico che era li,isieme a noi,la sua professoressa ci ha letto dei pensieri di Dario,la sua insicurezza quando doveva andare a scuola,il suo sentirsi costantemente diverso e inadeguato,spesso debole,fragile e facile bersaglio...poi con il tempo ha imparato a ifdarsi dei suoi compagni,e dei professori,si è diplomato e ha conseguito anche la laurea... Dario venerdi era li...ed è stato veramente emozionante quando cercava di parlarci al microfono... il suo dire "PRONTO" ha fatto sorridere tutti nonostante la maggior parte di noi era visibilmente commossa....la prof.ssa Sibillo ha inoltre parlato di un progetto che l'educatore deve attuare realizzare un progetto di vita, rompere le barriere, aprire nuove reti di comunicazione, mettere insieme i soggetti (disabili, normali, autistici, perchè tutti siamo uguali!!!)...L'educazione deve ROMPERE I GUSCI,ma non i gusci dei ragazzi autistici fatti di paure,insicurezze,emozioni e incompresioni...ma il nostro,fatti di pregiudizi,stereotipi e barriere mentali,fatto di stupidi egocentrismi che ti isolano dalla bellezza di un modo tolamente diverso dal nostro... come ho già detto in classe,sono una volontaria del servizio civile e lavoro con persone diversamente abili...la mia sfida si chiamava Dario...un ragazzo autistico,dicevano violento,e chiunque avrebbe preferito altri utenti a lui... Dario all'inizio è stato diffidente..doveva capirmi,capire chi ero,e se poteva fidarsi,parlava poco,e non mi guardava mai negli occhi,non cercava un contatto fisico(perchè come si sa la maggior parte dei soggetti autistici non lo preferisce)la prima settimana è stata dura,spesso fatta di lungi silenzi... poi dario ha iniziato a fidarsi di me,e mi ha aperto le porte del suo modo,un modo diverso,ho provato la stessa senzazione di quando ho visto il film avatar,vedi perfino el porte e le finestre in modo diverso,parliamo,ma spesso comunichiamo con gesti,il contatto fisco tra noi,spesso è un mezzo di comunicazione,mi permette di entrare nella sua stanza,sedemi sul suo letto,erano cose che me le sarei sognate di fare all'inzio... poi un giorno ho capito che aveva piena fiducia di me,quando avvicinò la sua testa alla mia,un gesto che lui fa col padre,lo fa anche 10 volte in un minuto,e lo fa solo con noi 2... mi sono emozionata tantissimo... dario per me è stata una grande conquista... ed è perciò che anche l'intervento in video proiezione del prof Fernando lezcano barbero che ha parlato appunto di autsimo e inclusione,delle sue esperienze e testimonianze è stato veramente interessante... alla fine del seminario sono intervenuti i rappesentanti delle associazioni ANGSA campania e AUTISM AID che sono venuti anche da noi a lezione che hanno fatto vedere il video che avevano dimenticato a lezione Razz ovvero quello della piscina,e hanno ripreso per sommi capi il discorso fatto in aula...e a concludere il tutto è stata la prof.ssa Striano ... ringrazio la professoressa Briganti per averci dato la possibilità di partecipare a questo evento a mio paere molto interessante.... ci è stato dato del materiale....che comunque riguardava argomenti trattati al seminario... caso mai qualcuno è interessato,si potrebbero fare alcune fotocopie,caso mai....
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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty Re: Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

    Messaggio  simona vitiello Dom Mag 02, 2010 8:45 pm

    i gioavni... siamo noi... sono io... quella aula universitaria ci racchiude tutti... siamo tanti quanto diversi...
    La resilienza dipende dal modo in cui abbiamo trascorso la nostra infanzia, dall'educazione che abbiamo ricevuto,dagli input che ci sono stati dati... la resilienza non dipende esclusivamente da noi stessi, è un qualcosa che ci viene potenziata. ed oggi di resilienza ce ne vuole davvero tanta...
    il futuro di noi giovani lo vedo davvero critico, ma non mi scoraggio... puo' divenatre ancora piu' critico se noi ci culliamo e non agiamo... sto facendo il possibile per rendere il mio futuro diverso... lo studio, il lavoro, lo scambio relazionale con le persone, e tanta fede in Dio perchè mi rendo conto che da soli non possiamo nulla...il nostro futuro dipende anche da cio' che seminiamo... c'è anche da dire che siamo in una generazione che il sacrificio sa ben poco cosa vuol dire, ed è raro che qualcuno ti porti servito il tutto su un piatto d'argento...

    l'essere giovani educatori aiuta tantissimo, perchè abbiamo la capacità di impersonificarci con l'adolescente che abbiamo di fronte, quei momenti di crisi li abbiamo vissuti e superati da pochi anni, nessuno meglio di noi puo' capire ed aiutare questa categoria...
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    Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Empty Re: Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO)

    Messaggio  rositamendicino Dom Mag 02, 2010 10:41 pm

    I giovani sono belli. Tu li ami, Gesù.
    I giovani sono ribelli. Tu li ami.
    I giovani sono strani. Tu li ami.
    I giovani si perdono. Tu li vai a cercare.
    I giovani se ne vanno lontano. Tu li aspetti.
    I giovani amano. Tu vivi nel loro amore.
    I giovani sono confusi nell'amore. Tu hai compassione.
    I giovani sparano cavolate. Tu dici... "cresceranno".
    I giovani hanno immense potenzialità. Tu ne favorisci lo sviluppo.
    I giovani sono infantili. Tu non li condanni.
    I giovani hanno dentro ogni vocazione. Tu li chiami.
    I giovani ti offendono. Tu li perdoni.
    I giovani hanno le ali. Tu gli offri l'azzurro dell'immenso cielo.
    I giovani ti abbandonano. Tu vai a morire da solo.
    I giovani si drogano, bevono, fanno sesso. Tu pazienti e proponi una vita esigente.
    I giovani fanno compromessi. Tu li inviti alla radicalità.
    I giovani sono provocatori. Tu mantieni la calma.
    I giovani vanno fuori di testa. Tu mantieni l'equilibrio.
    I giovani sono menefreghisti. Tu ti interessi di loro.
    I giovani sono entusiasti. Tu apri loro le vie dell'universo.
    I giovani perdono tempo. Tu li apri all'eterno senza tempo.
    I giovani fanno peccati. E tu non scagli la pietra.
    I giovani sono gioia. Tu la moltiplichi nel loro cuore.
    I giovani cantano, ballano, sono musica. Tu sei la loro danza.
    I giovani sbagliano. Tu li capisci.
    I giovani sono GIOVANI. Tu sei il loro Dio Giovane.
    I giovani: Tu fissi il tuo sguardo d'amore su ogni generazione e Li ami.
    E io, Signore? E noi...?

    il laboratorio di venerdi è stato molto bello, mi è piaciuto molto il confronto nel gruppo con Elvira Dongu, Padre Giuseppe e Anna.
    Questo corso mi arrichisce ogni volta tanto; anche l'incontro con l'associazione Autismo mi ha coinvolto molto e spero di poter fare qualche esperienza.
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    antonella galdi


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    Messaggio  antonella galdi Dom Mag 02, 2010 11:32 pm

    I giovani (15-25) sono secondo me una grande risorsa per il futuro, ma purtroppo allo stato delle cose, oggi, sono tutt'altro che questo. Ho lavorato un anno in una scuola media per il recupero di minori " a rischio", ho notato che non esistono più le buone maniere, non esiste il concetto di pudore, di pulizia, ma ciò che più mi ha scosso, è che non esiste neanche più il minimo rispetto per le persone adulte o addirittura anziane, per le autorità, e per gli altri individui, in generale. Quello che secondo me è cambiato, è anche il ruolo dei genitori, oggi gran parte dei figli viene messa al mondo e lasciata andare senza le "istruzioni per l'uso" della vita, cominciando dai concetti basilari, come citato prima, come, ad esempio il rispetto. Lo stato delle cose è quasi avvilente, ma ci si rilassa quanda si guarda invece a quei pochi giovani con sani principi e valori, che per questa società fanno molto, anche se qualche volta non ce ne rendiamo conto. Soluzioni per il futuro? Rieducare gli adulti ad ogni costo.............. d'altra parte i giovani assorbono tutto ciò che vedono come "esempio di vita", sia questo positivo o negativo.
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    Messaggio  luigianocerino1036 Lun Mag 03, 2010 12:02 am

    la fascia di età scelta è quella tra i 14-20 la cosidetta adolescenza. questa diciamo che è la fase più difficile per i giovani, che si mostrano + deboli, +fragili, si lasciano trascinare facilmente dai propri amici piu spigliati. questa è la fase più difficile da gestire anche dagli stessi genitori. Oggi si dice tanto che noi giovani siamo il FUTURO, io nn ci conterei tanto perche sono pochi i giovani seri che cercano di fare qualcosa per cambiare la società, il resto me compresa non ci creiamo nessun problema di come sarà o come dovra essere il nostro futuro, pensiamo a vivere il presente, pensiamo a divertirci non ci poniamo nessun problema e non ci facciamo carico di nessuna preoccupazione.
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    Messaggio  Gala Mariarosaria Lun Mag 03, 2010 12:41 am

    I giovani?beh c'è chi dice che reppresentano il futuro,c'è chi invece dice che sono degli incoscienti,fuori dalle regole....io invece credo che i giovani(intesi come tali avendo l'età compresa tra i 13 ai 25 anni,volendo essere generosi)sono coloro che si,rappresentano il futuro,ma rispecchiando sempre e cmunque il passato ed il presente in cui vivono,con i pro ed in contro che questa realtà ci offre!!!
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    Messaggio  ZUNGRI ROSARIA 1543 Lun Mag 03, 2010 11:41 am

    CONVEGNO: AUTISMO, DALL'ADOLESCENZA ALL'ETA' ADULTA.
    LAVORO SVOLTO DA: ZUNGRI ROSARIA E GUARDATO MARIO.

    Il seminario ha dato a noi tutti l’opportunità di chiarire molti dubbi su questa patologia.
    Abbiamo ascoltato vari relatori e abbiamo conosciuto Dario, un ragazzo autistico. In primis abbiamo ascoltato il professore Militerni, laureato in medicina e chirurgia attualmente professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile,il quale ha mostrato attraverso delle slide l’evolversi del problema dell’autismo. Prima però ha chiarito il significato del concetto autismo: sostenendo che uno degli elementi che caratterizzano i “disturbi pervasivi dello sviluppo “ è la marcata compromissione del linguaggio e della comunicazione. L’autismo infantile del 1996 vedeva coinvolti 4/5 bambini su 10.000, nel 1993 erano 36 su 10.000 e nel 2006 circa 77 su 10.000.
    Subito dopo abbiamo ascoltato il Dott. Goffredo Sciuccimarra, laureato in medicina e chirurgia e attualmente è direttore Sanitario della fondazione “Antoniano”, il quale ci ha sottolineato e chiarito che è davvero da pochi anni che ci si sta dedicando al problema dell’autismo in età adolescenziale ed adulta. Ci ha inoltre ricordato che per l’autistico l’adolescenza è un elemento di forte disorganizzazione. Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta comporta nella maggior parte dei casi un peggioramento del quadro clinico, per tanto è necessario una “Riabilitazione” la quale è composta da interventi di: rieducazione, educazione e assistenza. I contesti dell’intervento o luoghi di cura sono : le case famiglie, le comunità produttive ossia le comunità sociali e le agenzie terminali. Successivamente il Dott. Andrea Di Somma, foniatra e presidente dell’associazione Nazionale “Disturbi dell’apprendimento ” ci ha parlato della Disprassia ovvero della difficoltà a rappresentarsi e a programmare ed eseguire atti motori consecutivi. La Disprassia verbale è dunque un disturbo del linguaggio caratterizzato da una notevole difficoltà a produrre fonemi.
    Molto toccante sono state le parole della Professoressa Franca Sibilio, laureata in filosofia e attualmente Dirigente scolastico, affascinata dalle teorie del filosofo David Cuper, il quale sosteneva che il pedagogista veste il ruolo del ” rompiscatole “.
    Ella ha ritenuto opportuno sottolineare che bisognerebbe sconfiggere e distruggere il Guscio della normalità in quanto ciò che conta realmente è l’etica dell’accoglienza. La scuola che rompe il guscio (Storia di Calimero), ciò che è difficile è il nostro guscio e non quello dell’autistico. Il suo consiglio è di metterci tutti in discussione e trovare tanti metodi per facilitare la vita dell’individuo autistico. Una frase che ci ha colpito particolarmente è “ L’animale si addestra, mentre l’uomo si educa “. Dopo alcune nostre riflessioni abbiamo ascoltato in videoconferenza il Professore Fernando Lezcano Barbero, docente dell’Università di Burgos, il quale ci ha suggerito alcune importanti nozioni sull’autismo. Il punto che in noi ha suscitato più scalpore è stata la testimonianza di Dario D’ Albora, ragazzo autistico,laureato in psicologia dei processi relazionali e di sviluppo alla Federico II, il quale con fatica e sudore ha raggiunto l’apice dell’Istruzione. Toccante è stata la lettera scritta da Dario e letta dalla Professoressa Marisa Dumontet, docente dell’ Istituto Margherita di Savoia. Il Rappresentante Autism Aid, il quale abbiamo avuto modo di conoscere in aula durante la lezione della nostra Professoressa Briganti, ci ha raccontato la sua esperienza di vita,riproponendola anche al convegno e mostrandoci anche alcune immagini del loro progetto realizzato nella Villa Ammaturo sita in Giugliano.
    È stata davvero un esperienza speciale perché ha arricchito il nostro bagaglio di conoscenza e per noi futuri educatori è davvero fondamentale.

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    Messaggio  GUARDATO MARIO 09 Lun Mag 03, 2010 11:44 am

    CONVEGNO: AUTISMO, DALL'ADOLESCENZA ALL'ETA' ADULTA.
    LAVORO SVOLTO DA: ZUNGRI ROSARIA E GUARDATO MARIO.

    Il seminario ha dato a noi tutti l’opportunità di chiarire molti dubbi su questa patologia.
    Abbiamo ascoltato vari relatori e abbiamo conosciuto Dario, un ragazzo autistico. In primis abbiamo ascoltato il professore Militerni, laureato in medicina e chirurgia attualmente professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile,il quale ha mostrato attraverso delle slide l’evolversi del problema dell’autismo. Prima però ha chiarito il significato del concetto autismo: sostenendo che uno degli elementi che caratterizzano i “disturbi pervasivi dello sviluppo “ è la marcata compromissione del linguaggio e della comunicazione. L’autismo infantile del 1996 vedeva coinvolti 4/5 bambini su 10.000, nel 1993 erano 36 su 10.000 e nel 2006 circa 77 su 10.000.
    Subito dopo abbiamo ascoltato il Dott. Goffredo Sciuccimarra, laureato in medicina e chirurgia e attualmente è direttore Sanitario della fondazione “Antoniano”, il quale ci ha sottolineato e chiarito che è davvero da pochi anni che ci si sta dedicando al problema dell’autismo in età adolescenziale ed adulta. Ci ha inoltre ricordato che per l’autistico l’adolescenza è un elemento di forte disorganizzazione. Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta comporta nella maggior parte dei casi un peggioramento del quadro clinico, per tanto è necessario una “Riabilitazione” la quale è composta da interventi di: rieducazione, educazione e assistenza. I contesti dell’intervento o luoghi di cura sono : le case famiglie, le comunità produttive ossia le comunità sociali e le agenzie terminali. Successivamente il Dott. Andrea Di Somma, foniatra e presidente dell’associazione Nazionale “Disturbi dell’apprendimento ” ci ha parlato della Disprassia ovvero della difficoltà a rappresentarsi e a programmare ed eseguire atti motori consecutivi. La Disprassia verbale è dunque un disturbo del linguaggio caratterizzato da una notevole difficoltà a produrre fonemi.
    Molto toccante sono state le parole della Professoressa Franca Sibilio, laureata in filosofia e attualmente Dirigente scolastico, affascinata dalle teorie del filosofo David Cuper, il quale sosteneva che il pedagogista veste il ruolo del ” rompiscatole “.
    Ella ha ritenuto opportuno sottolineare che bisognerebbe sconfiggere e distruggere il Guscio della normalità in quanto ciò che conta realmente è l’etica dell’accoglienza. La scuola che rompe il guscio (Storia di Calimero), ciò che è difficile è il nostro guscio e non quello dell’autistico. Il suo consiglio è di metterci tutti in discussione e trovare tanti metodi per facilitare la vita dell’individuo autistico. Una frase che ci ha colpito particolarmente è “ L’animale si addestra, mentre l’uomo si educa “. Dopo alcune nostre riflessioni abbiamo ascoltato in videoconferenza il Professore Fernando Lezcano Barbero, docente dell’Università di Burgos, il quale ci ha suggerito alcune importanti nozioni sull’autismo. Il punto che in noi ha suscitato più scalpore è stata la testimonianza di Dario D’ Albora, ragazzo autistico,laureato in psicologia dei processi relazionali e di sviluppo alla Federico II, il quale con fatica e sudore ha raggiunto l’apice dell’Istruzione. Toccante è stata la lettera scritta da Dario e letta dalla Professoressa Marisa Dumontet, docente dell’ Istituto Margherita di Savoia. Il Rappresentante Autism Aid, il quale abbiamo avuto modo di conoscere in aula durante la lezione della nostra Professoressa Briganti, ci ha raccontato la sua esperienza di vita,riproponendola anche al convegno e mostrandoci anche alcune immagini del loro progetto realizzato nella Villa Ammaturo sita in Giugliano.
    È stata davvero un esperienza speciale perché ha arricchito il nostro bagaglio di conoscenza e per noi futuri educatori è davvero fondamentale.

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    Messaggio  Federica Mansi Lun Mag 03, 2010 12:20 pm

    I giovani a mio parere sono tutte quelle persone tra i 18 ed i 26/30 anni. Questa fascia di età è molto importante e significativa per la vita di un ragazzo. Esso si trova a dover fare delle scelte per il futuro,e non è facile! Quanti ragazzi sono insicuri, non sanno cosa vogliono dalla vita,non riesco a prendere decisioni importanti e si attaccano sempre più al tetto familiare. Quanti giovani trentenni vivono ancora con i propri cari? Oggi si parla infatti di "mammoni" che nn lavorano, o che purtroppo non riescono a trovare lavoro e quindi non sono indipendenti. Questa è anche l'età degli errori, delle prime esperienze, che sicuramente segnano e condizionano la vita.
    " i giovani sono il futuro di domani".
    Sono molti coloro che si dedicano esclusivamente al divertimento, non hanno regole, sono incoscienti, privi di responsabilità, ed aspettano che ci sia sempre qualcuno a risolvere i loro problemi! Indubbiamente dobbiamo anche riconoscere che il futuro, in questa società, non offre prospettive allettanti, e di conseguenza i ragazzi non sono motivati come si deve. Ma è anche vero che sono pochi coloro che non demordono e cercano di cambiare le cose, di aprirsi strade più favirevoli per un futuro migliore!
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    Messaggio  simonavicorito Lun Mag 03, 2010 12:51 pm

    Io invece insieme ad una mia collega sono andata al Seminario Internazionale sull'Autismo, dall'adolescenza all'età adulta, organizzato dal Centro di Ateneo Sinapsi. E' stato molto interessante ci sono stati interventi davvero importanti, hanno spiegato in molti modi il concetto di Autismo e in più Rivoluzioni. Partendo dall'intervento del Neuropsichiatra infantile 0/18 anni Dott. Militerni che mi ha colpito.
    PRIMA RIVOLUZIONE
    Autismo: sindrome autonoma, disturbo congenito del contatto affettivo con la realtà (Leo Kanner)
    SECONDA RIVOLUZIONE nella storia dell'Autismo
    Autismo : approccio clinico- descrittivo
    Dal 1994 nel DSM ( manuale diagnostico di disturbi mentali ) non si associa più l'autismo allo spettro schizofrenico. Il DSM sancisce la differenza e individua dei criteri diagnostici.
    Con gli anni 1966/2000 si individuano tante altre situazioni che hanno elementi che si ravvicinano all'autismo.
    TERZA RIVOLUZIONE
    Autismo: adolescenza e età adulta.
    in adolescenza lo psichiatra può interpretare dei disturbi con altre patologie
    L'autismo è una condizione "patologica", si configura con il funzionamento mentale atipico che connota il modo di essere del soggetto.
    Diagnosi Terapia
    indivuduare gli bisogna dare importanza alla soggettività
    elementi comuni

    L'adolescenza presenta delle trasformazioni:

    1. Fisiche
    2. Sessuali
    3. Cognitive
    4. Psichiche

    Ci sono molteplici compiti da assumere in adolescenza :

    • Acquisire un ruolo sociale Maschile o Femminile
    • Acquisire un comportamento responsabile
    • ecc.

    Per il giovane autistico l'adolescenza può rappresentare un elemento di forte disorganizzazione de sè, i disturbi possono essere vari : disturbi dell'attenzione, ansia ecc.
    La riabilitazione è composta da interventi integrati di Rieducazione (es: fisioterapia), educazione (deve consentire l'inclusione del soggetto) ed assistenza.
    INTERVENTI: Pluralità di interventi e proposte terapeutiche, quindi non modelli.
    Questo è stato uno dei tanti interventi, ma visto che questo riporta le varie fasi e spiega in molti modi l'Autismo mi piaceva riportarlo per condividerlo con altre persone che ritengono l'argomento interessente. Lab. 30 aprile - ESERCIZIO CATEGORIE GIOVANI / CONVEGNO(PER CHI è ANDATO) - Pagina 3 Icon_flower
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    Messaggio  Antonella Angela Intermoi Lun Mag 03, 2010 1:10 pm

    La categoria dei giovani da prendere in considerazione va dagli anni dell'adolescenza fino ai 30! E' sopratutto durante l'adolescenza ke i ragazzi sentono il bisogno di ricercare una proprio identità! in quei anni sn spessi soggetti ai dei cambiamenti nn solo fisici ma anke caratteriali! Molto di loro si ritrovono senza dei punti di riferimento a cui appoggiarsi e alcuni nn potendo ispirarsi ai dei modelli educativi spesso intraprendono la strade della devianza...! altri invece vivono gli anni dell'adolescenza preoccupandosi di ciò ke accadrà loro in futuro... ki saranno... ke kosa faranno...! io personalemente ho vissuto gli anni dell'adolescenza in perenne conflitto cn me stessa, ma anke con gli altri...! ora ke ho 20 anni mi continuo a kiedere cosa sarà di me... ke cosa farò e se ne sarò in grado... se ne sarò all'altezza! I giovani vengono definiti il futuro...! Ecco allora la società dovrebbe puntare proprio su loro... dar loro i mezzi x potersi creare un futuro! Far credere loro ke un domani saranno persone ke occuperano un certo ruolo all'interno della società...! La società dv farli sentire parte integrante!
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    Messaggio  Myriam Lucia Giovanniello Lun Mag 03, 2010 1:41 pm

    L'esercizio è stato svolto in aula da:

    Francesca Di Nardo
    Antonella Ferraro
    Sara Focaccio
    Myriam Lucia Giovanniello
    Federico Santoro
    Rita Vigorito

    Abbiamo effettuato quest'esercizio in 3 fasi:

    Durante la prima fase abbiamo seguito la scaletta, rispondendo uno ad uno, delle domande poste nell'esempio:

    Giovani
    - Che fascia d'età? Dai 18 ai 35 [Rita e Myriam] dai 15 ai 30 [Federico, Antonella, Francesca e Sara]
    - Perchè? Si parte dall'età della “maturità” nella quale il soggetto è in grado di iniziare a provvedere per il proprio futuro [Myriam e Rita] – Fascia di formazione [Sara, Francesca e Antonella] – Perchè da quell'età il soggetto è come una spugna, in grado di assorbire tutte le informazioni [Federico]
    Chi sono? Siamo noi [tutti]
    Che cosa pensi del collegamento giovani-futuro? I giovani sono il “futuro senza futuro” [tutti], amenochè non intervengano al fine di crearselo [Federico]


    Nella seconda fase abbiamo esposto un pensiero comune, arrivando alla conclusione che la società attuale presenta una pluralità di problematiche, legata all'economia ed alla politica, la quale non permette ai giovani di potersi costruire, in maniera propizia ed efficace, il proprio avvenire.

    Ma, in ultima analisi, tirando le somme siamo giunti al seguente concetto:
    Nel lemma “giovane” è giusto includere anche il bambino, il preadolescente e l'adolescente. A nostro avviso, sotto il punto di vista educativo, è giusto iniziare ad effettuare specifici percorsi formativi, per quanto concerne il futuro e non, dalla scuola primaria per avviare i soggetti ad affrontare, in molteplici direzioni, il mondo esterno.
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    Messaggio  rominapanella24 Lun Mag 03, 2010 1:55 pm

    Chi sono oggi i giovani?Difficile a dirlo,visto che i bambini sono sempre più simili a dei "piccoli adulti" attraverso i loro comportamenti,ed i ragazzi di 30anni vivono ancora in famiglia dipendendo dai genitori.Proprio questo mette in videnza che i giovani sono in cerca delle ragioni di vita su cui costruire la propria esistenza in una società caratterizzata dall'immaturità e infantilismo,alcuni tendono ad aggrapparsi a gratificazioni primarie e hanno difficoltà a diventare maturi.Questo perchè vivono in una realtà priva di ideali e valori,ma vengono spinti a cogliere l'attimo ad a essere superficiali.Io credo che ognuno di noi ha bisogno di essere se stesso e di prendere le distanze dalle pressioni sociali e far buon uso dell'educazione ricevuta,di fare nostro ingresso nella vita cercando di adattarsi alle circostanze che esso ci pone davanti.E' vero che essere giovani significa vivere nell'incertezza,insicurezza della propria età.Spesso i giovani vengono definiti il "futuro",in realtà ciò non fà altro che porli ai margini della società lasciando,questa in mano agli adulti e non cosiderandoli parte integrante della stessa.La maggioranza di noi guarda al domani con un misto di rassegnazione e energia,con la voglia di essere protagonisti ma anche con la netta coscienza che viviamo in un paese che non vuole puntare sui giovani,che non investe su di loro e che non lascia spazio.
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    Messaggio  Rita Vigorito Lun Mag 03, 2010 2:07 pm

    L'esercizio è stato svolto in aula da:

    Francesca Di Nardo
    Antonella Ferraro
    Sara Focaccio
    Myriam Lucia Giovanniello
    Federico Santoro
    Rita Vigorito

    Abbiamo effettuato quest'esercizio in 3 fasi:

    Durante la prima fase abbiamo seguito la scaletta, rispondendo uno ad uno, delle domande poste nell'esempio:

    Giovani
    - Che fascia d'età? Dai 18 ai 35 [Rita e Myriam] dai 15 ai 30 [Federico, Antonella, Francesca e Sara]
    - Perchè? Si parte dall'età della “maturità” nella quale il soggetto è in grado di iniziare a provvedere per il proprio futuro [Myriam e Rita] – Fascia di formazione [Sara, Francesca e Antonella] – Perchè da quell'età il soggetto è come una spugna, in grado di assorbire tutte le informazioni [Federico]
    Chi sono? Siamo noi [tutti]
    Che cosa pensi del collegamento giovani-futuro? I giovani sono il “futuro senza futuro” [tutti], a meno che non intervengano al fine di crearselo [Federico]


    Nella seconda fase abbiamo esposto un pensiero comune, arrivando alla conclusione che la società attuale presenta una pluralità di problematiche, legata all'economia ed alla politica, la quale non permette ai giovani di potersi costruire, in maniera propizia ed efficace, il proprio avvenire.

    Ma, in ultima analisi, tirando le somme siamo giunti al seguente concetto:
    Nel lemma “giovane” è giusto includere anche il bambino, il preadolescente e l'adolescente. A nostro avviso, sotto il punto di vista educativo, è giusto iniziare ad effettuare specifici percorsi formativi, per quanto concerne il futuro e non, dalla scuola primaria per avviare i soggetti ad affrontare, in molteplici direzioni, il mondo esterno.
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    Messaggio  cristinadecrescenzo1817 Lun Mag 03, 2010 2:13 pm

    Io ho partecipato al convegno sull'autismo.Il convegno è stato molto interessante,gli approcci al tema sono stati vari,dal quello neuropsichiatrico trattato dal Prof. Militerni a quello esperienziale di un ragazzo autisco laureatosi alla Federico II ,a quello delle associazioni di genitori come l'ANGSA e l'AID (da quest'ultima anche l'intervento in aula di venerdi).
    Come tutti sappiamo gli studi sull'autismo sono abbastanza moderni e quindi in continua evoluzione, e sempre più nuovi sono anche gli approcci terapeutici a questo tipo di disabilità.
    Il convegno aveva come tema l'adolescenza del soggetto autistico,tema molto attuale ,se pensiamo che sino ad oggi molta attenzione viene posta sulla prima fase dello sviluppo;anche gli approcci terapeutici infatti si sono molto concentrati su di essa,rimandando ai risultati di quest'ultima la progettualità futura.
    Parlare di autismo non è facile,capire i meccanismi di questa patologia richiede uno studia anche neurobiologico del fenomeno, oltre che sociale;ciò che posso dire, e che è emerso anche dalle testimonianze dei diretti interessati, e che nell'apporccio a questa disabilità resta fondamentale l'attenzione allo sviluppo di un canale comunicativo che permetta a questi soggetti di comunicare e di entrare in contatto con il mondo fuori da sè.
    Ciò che in particolar modo mi ha colpito è stata la testimonianza dell' ex Preside dell'Istituto Margherita di Savoia di Monte Santo,che con la sua attenzione e la sua caparbietà aveva permesso l'inserimento di un ragazzo autistico (oggi laureato ) nelle classi dell'istituto,pemettendogli di conseguire il diploma.
    "Bisogna rompere i gusci ha detto " riferendosi al pregiudizo che spesso non permette di andare oltre le apparenze....e che come più volte abbiamo detto...si ferma alla disabilità senza guardare alla PERSONA.
    Ha parlato della figura del pedagogista ,dell'educatore ,dicendo che in un percorso dove la vita viene divise in "scatole",e dove si continua ad agire per compartimenti stagni,c'è la grande esigenza di provvedere invece ad un educazione non parcellizzata e cercare di creare una fludità nei processi, ed è proprio qui che il pedagogista ha il compito di "rompere le scatole" .
    Infine c'è stata la testimonianza di Dario,ragazzo autistico ,che grazie alla Preside e grazie anche al sostegno del centro SINAPSI della Federcio II,è riuscito a frequentare l'università e a laurearsi.
    Questa testimonianza fa molto riflettere,perchè ci fa capire che lì dove si riesce a creare reali condizioni di inseriemnto (disponibilità di mezzi e di professionisti e tanta ATTENZIONE),anche un ragazzo come Dario può raggiungere obiettivi inaspettati.
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    Messaggio  petrenga antonietta 1139 Lun Mag 03, 2010 2:29 pm

    Gruppo di lavoro Petrenga, Rusconi, Patalano, Buono.


    I veri giovani sono tutti coloro che si sentono tali, basta sentirsi giovane per esserlo, ma per la società si è giovani in una determinata fascia d’età e per noi, sono giovani, tutti coloro che hanno tra i 18 e i 28 anni. Le persone rientranti in questa fascia sono coloro che hanno sufficienti capacità d’adattamento.

    Essi si adattano agli eventi gradualmente perché hanno già dei canoni e sfasciarli per formarne di altri non è facile, ma nemmeno troppo difficile, perciò i più adatti ad un contesto di continua evoluzione sono loro.

    Essi, hanno la capacità e la possibilità di affrontare i problemi, talvolta anche molto seri, e superarli discretamente, perché, per l’appunto, sono giovani ed hanno tutta la vita davanti.

    Per molti ragazzi, il futuro è qualcosa di lontano ed indefinito, perciò non desta troppe preoccupazioni e pertanto possono ancora divertirsi senza pensare a nulla, invece, per i pochi appartenenti alla fascia il futuro è imminente e perciò bisogna darsi da fare per fare in modo che questo diventi reale. Però purtroppo, anche se la volontà di realizzarsi è tanta, mancano i mezzi e le opportunità ai giovani di affermarsi nella società e dunque di lavorare.
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    Messaggio  Alessandra Pezzella Lun Mag 03, 2010 2:34 pm

    Salve, secondo me non ci sono fasce d'età prestabilite, perchè si può essere adulti anche a 20 anni!Le fasi della crescita dipendono molto dal contesto in cui si vive, dalla disponibilità economica, dai vari rapporti sociali. E' normale che un ragazzo che economicamente può permettersi tutto, grazie ai genitori, non si responsabilizzerà mai quanto un ragazzo che, per sua sfortuna, non ha dei genitori che possono dargli tutto quello che chiede e, per soddisfare i suoi "capricci" (e non solo), deve andare a lavorare! Il lavoro? E' un altro grande problema! Trovare un lavoro che ti piaccia e ti soddisfi è molto difficile! Inoltre molti signori/e lavorano anche dopo esser andati in pensione per arrotondare, non lasciando spazio ai giovani che devono costruirsi un futuro!
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    Messaggio  debora mirto Lun Mag 03, 2010 2:35 pm

    Quando si parla di giovani si associa loro al futuro! secondo me la fascia di giovani da prendere in considerazione va dai 18 ai 30! sn gli anni i cui i giovani sentono il bisogno di realizzarsi... di crearsi un futuro! sperano di raggiungere degli obiettivi! Solo pochi ci riescono... poichè oggi sn poki i giovani ke sognano ancora... sn dell'idea ke solo ki sogna... ki ha degli obiettivi riesce! la società dovrebbe aiutare i giovani... dar loro dei mezzi x potersi realizzare
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    Messaggio  LAURA CARLEVALIS Lun Mag 03, 2010 5:18 pm

    Sul tema GIOVANI/FUTURO ho lavorato con Clementina Iossa e Emanuela Esposito.
    1. FASCIA D’ETA’: ci siamo soffermate prima sul quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello adulto dell'individuo; che va dai 13 ai 20, età in cui avviene il completamento dello sviluppo psichico/fisico: ADOLESCENZA. E poi su quel tratto di età che va dai 25/30 anni.
    2. PERCHE’/CHI SONO: in questo arco di vita il giovane è soggetto a cambiamenti “fisici”, “morali”, a “instaurare rapporti con la società, famiglia, scuola”; è il periodo di “crescita”, “autonomia” “responsabilità” “impegno” e invece ci troviamo di fronte giovani “immaturi”, “deboli”, “fragili”, “incapaci”, ragazzi che si lasciano facilmente trasportare, ragazzi che pensano solo a divertirsi in maniera stupida trovandosi spesso in brutte situazioni (sventure).
    3. COLLEGAMENTO GIOVANI/FUTURO: secondo il nostro parere la società di oggi non offre tante possibilità ai “giovani”, ad esempio la mancanza di occupazione li porta alla ricerca di lavoretti temporanei, precari e instabili; i quali non consentono né di acquisire professionalità né di costruire una propria famiglia, un proprio futuro ricco di aspirazioni, meraviglie, aspettative e questo ovviamente può suscitare rabbia, sconforto, insoddisfazione, a vivere giorno per giorno senza pensare a cosa accadrà nel futuro, … ed è anche per questo che molti giovani non sentendosi appagati cadono in quei tunnel della droga, alcol, sesso da dove non riescono più ad uscirne.

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