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PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010
FORUM DIDATTICO. Stanza di collaborazione della classe - docente del modulo Floriana Briganti (DOCENTE TITOLARE ORNELLA DE SANCTIS) attività laboratoriale del corso di di Pedagogia della Disabilità - Suor Orsola Benincasa di Napoli, lezioni da marzo a giu
Lavoro svolto da: Caporale Maddalena e Catalano Immacolata. Per noi i giovani sono coloro che rientrano nella fascia d' età tra i 16 e i 25 anni.Però c' è da fare una distinzione ci sono giovani in cerca di nuove emozioni facendo uso di stupefacenti, andando contro corrente e seguendo la massa, ma poi ci sono anche i giovani dove nonostante l' età hanno già sviluppato il senso di responsabilità , studiano, lavorano e già sanno cosa vogliono dalla vita......
I giovani...quella fascia di età compresa tra i 14 e 30 anni,14 anni perchè è proprio l'età in cui si fanno le prime scelte per il futuro,come ad esempio la scuola superiore,30 anni perchè,a questa età una persona dovrebbe essere arrivato a capire cosa fare della propria vita...anche se purtroppo oggi non è così,i giovani sembrano eterni incontentabili,più hanno e più vogliono,il mondo presenta loro una realtà fondata su illusioni,come un prisma che mostra i suoi tanti colori e le tante sfeccettature!E'come se questi giovani di oggi,fossero spaesati,disorientati,non trovassero un equilibrio sia fuori che dentro di loro,la televisione mostra regala degli stereotipi da seguire...un immagine di perfezione alla quale si deve arrivare per essere migliore...senza ricordarsi che qui nessuno è perfetto:L'UOMO E' UN ESSERE PERFETTIBILE,MA NON PERFETTO! Noi giovani siamo il futuro,dobbiamo essere noi a lavorare per renderlo migliore...anche se oggi è incerto,anche se presenta tanti punti interrogativi,penso che non dobbiamo lasciarci scoraggiare perchè il futuro è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza!
i giovani sono quelle persone dai 15 ai 20 anni che hanno voglia di fare, quelle persone che vogliono vivere la vita attimo per attimo, sono ribelli ai genitori e vogliono andare contro corrente. I giovani sono persone confuse,sensibili e si lasciano facilmente influenzare ed avendo paura di affrontare pensano solo al divertimento..si è perso il valore dell'amicizia sincera, dell'amore vero e la maggior parte dei giovani pensa solo a se stesso. Per me i giovani del futuro saranno giovani "egoisti, superficiali e fragili" e credo che non riusciranno ad affrontare i problemi della vita proprio perchè non hanno più valori a cui credere.
la fascia d'età che abbiamo scelto è quella dell'adolescenza ovvero 15-18 anni circa. Abbiamo scelto questa fascia essendo questa, dal nostro punto di vista, molto problematica, intensa e soprattutto molto influenzabile. L'adolescenza è il momento in cui dovrebbero cominciare a nascere idee sul futuro, si dovrebbero cominciare a fare i primi progetti anche se non a lunga durata e soprattutto dovrebbero nascere le prime aspettative sul futuro. Essendo questo a nostro avviso un momento estremamente delicato i ragazzi dovrebbero essere educati ai sentimenti, a riconoscerli i propri sentimenti, al rispetto di sè e degli altri, ai valori, ma soprattutto gli dovrebbe essere impartita la capacità di saper vivere in società perchè da esperienze avute abbiamo potuto notare che gli adolescenti non sanno rapportarsi agli altri in modo civile e sereno. Oggi gli adolescenti sono investiti da milioni di immagini e messaggi a cui molto spesso non sono pronti e questo li porta a non sapersi proiettare nel futuro, ma vivono nel presente nascondendosi dietro stereotipi e luoghi comuni come ad esempio "in italia non c'è lavoro" scappando, sfuggendo dalle difficoltà senza nè soffermarsi su ciò che gli accade e senza lottare per ciò che ritengono marcio. é un' espressione triste ma è come se molti ragazzi di oggi fossero vuoti di ideali seri, apprescindere da quelli di diventare velina, calciatore, che comunque sono sempre sogni e vanno rispettati, ma che non hanno il valore degli ideali con cui si aveva a che fare in passato.
ilaria nettuno, annalisa garofalo, cristina russolillo e rosa negri[/quote]
Oggi definire realmente la categoria dei giovani non è tanto semplice...Da un lato vi sono bambini che ormai già a 9-10 anni vogliono fare dei "piccoli adulti" infiltrandosi spesso nei discorsi tra adulti oppure vestendo in un modo che non corrisponde alla loro età,dall'altro lato e salendo con la fascia d'età vi sono ragazzi che a 30 anni e più che vivono ancora con i genitori e dipendono in tutto da loro. Ciò che può accomunare i giovani di oggi è il desiderio del benessere,puntare alla professionalità,star bene sentimentalmente, ma senza la necessità di distaccarsi dalla propria famiglia perchè "a casa" si sta molto bene in quanto i genitori non fanno mancare nulla ai propri figli e poi non si hanno determinate responsabilità(come il pagare una bolletta, aggiustare qualcosa in casa, fare la spesa ecc..). I giovani di oggi non si accontentano più delle cose semplici e necessarie ma vogliono sempre di più! Sono degli "eterodiretti" e cioè si lasciano trasportare facilmente da ciò che li circonda...ascoltano la stessa musica; hanno un linguaggio che li accomuna; sono tutti degli esperti navigatori su internet; amano le chat on-line ecc...insomma nessuno più è realmente se stesso!
QUI DI SEGUITO RIPORTO UN VIDEO IN CUI SONO SCRITTE MOLTE REALTA'CHE APPARTENGONO AI GIOVANI DI OGGI
COMMENTO SUI GIOVANI per me i giovani sono quegli individui compresi tra i 18 e i 30 anni,concetto di giovane inteso come colui che ha poca esperienza e sta lavorando per creare il proprio futuro. GIOVANI-FUTURO penso che per noi giovani il futuro sia un po incerto,poichè ci sono molte difficoltà nel trovare sbocchi lavorativi e professionali.Ciò è dovuto a un pessimo funzionamento delle istituzioni politiche e sociali in cui viviamo,a ciò si associano i nuovi tentativi da parte dello stato di gestire le risorse,nuovi tentativi di cui non si possono prevedere gli esiti.In tutto ciò il compito più arduo è affidato a noi giovani, poichè dobbiamo farci spazio in questo sistema già impostato e tentare di ricostrure una nuova società.
I giovani manifestano diverse fragilità pur restando aperti, disponibili e generosi. Non sono più prigionieri delle ideologie, come le generazioni precedenti. Aspirano a rapporti autentici e sono in cerca della verità, ma non trovandoli nella realtà, sperano di scoprirli dentro di sé. .Sono anche in ricerca delle ragioni di vita sui cui costruire la propria esistenza. Sono individualisti, vogliono fare le proprie scelte senza tener conto dell’insieme dei valori, delle idee o delle leggi comuni. Prendono i loro punti di riferimento un po’ dappertutto per poi sperimentarli nel loro modo di vivere. Tendono facilmente all’egalitarismo e alla tolleranza, imbevuti come sono delle mode e dei messaggi imposti dai media, che di fatto utilizzano come norme per costruire se stessi. Rischiano di cadere nel conformismo delle mode, lasciandosi impregnare come spugne, piuttosto che costruire la loro libertà partendo dalle ragioni di vivere e d’amare, il che spiega la loro fragilità affettiva e i dubbi su se stessi in cui si dibattono.
La loro vita affettiva è contrassegnata da molte esitazioni. A volte hanno una gran confusione nei sentimenti e non sempre sanno distinguere tra un’attrazione a livello di amicizia e un amore.
ilaria nettuno ha scritto:la fascia d'età che abbiamo scelto è quella dell'adolescenza ovvero 15-18 anni circa. Abbiamo scelto questa fascia essendo questa, dal nostro punto di vista, molto problematica, intensa e soprattutto molto influenzabile. L'adolescenza è il momento in cui dovrebbero cominciare a nascere idee sul futuro, si dovrebbero cominciare a fare i primi progetti anche se non a lunga durata e soprattutto dovrebbero nascere le prime aspettative sul futuro. Essendo questo a nostro avviso un momento estremamente delicato i ragazzi dovrebbero essere educati ai sentimenti, a riconoscerli i propri sentimenti, al rispetto di sè e degli altri, ai valori, ma soprattutto gli dovrebbe essere impartita la capacità di saper vivere in società perchè da esperienze avute abbiamo potuto notare che gli adolescenti non sanno rapportarsi agli altri in modo civile e sereno. Oggi gli adolescenti sono investiti da milioni di immagini e messaggi a cui molto spesso non sono pronti e questo li porta a non sapersi proiettare nel futuro, ma vivono nel presente nascondendosi dietro stereotipi e luoghi comuni come ad esempio "in italia non c'è lavoro" scappando, sfuggendo dalle difficoltà senza nè soffermarsi su ciò che gli accade e senza lottare per ciò che ritengono marcio. é un' espressione triste ma è come se molti ragazzi di oggi fossero vuoti di ideali seri, apprescindere da quelli di diventare velina, calciatore, che comunque sono sempre sogni e vanno rispettati, ma che non hanno il valore degli ideali con cui si aveva a che fare in passato.
ilaria nettuno, annalisa garofalo, cristina russolillo e rosa negri
ilaria nettuno ha scritto:la fascia d'età che abbiamo scelto è quella dell'adolescenza ovvero 15-18 anni circa. Abbiamo scelto questa fascia essendo questa, dal nostro punto di vista, molto problematica, intensa e soprattutto molto influenzabile. L'adolescenza è il momento in cui dovrebbero cominciare a nascere idee sul futuro, si dovrebbero cominciare a fare i primi progetti anche se non a lunga durata e soprattutto dovrebbero nascere le prime aspettative sul futuro. Essendo questo a nostro avviso un momento estremamente delicato i ragazzi dovrebbero essere educati ai sentimenti, a riconoscerli i propri sentimenti, al rispetto di sè e degli altri, ai valori, ma soprattutto gli dovrebbe essere impartita la capacità di saper vivere in società perchè da esperienze avute abbiamo potuto notare che gli adolescenti non sanno rapportarsi agli altri in modo civile e sereno. Oggi gli adolescenti sono investiti da milioni di immagini e messaggi a cui molto spesso non sono pronti e questo li porta a non sapersi proiettare nel futuro, ma vivono nel presente nascondendosi dietro stereotipi e luoghi comuni come ad esempio "in italia non c'è lavoro" scappando, sfuggendo dalle difficoltà senza nè soffermarsi su ciò che gli accade e senza lottare per ciò che ritengono marcio. é un' espressione triste ma è come se molti ragazzi di oggi fossero vuoti di ideali seri, apprescindere da quelli di diventare velina, calciatore, che comunque sono sempre sogni e vanno rispettati, ma che non hanno il valore degli ideali con cui si aveva a che fare in passato.
ilaria nettuno, annalisa garofalo, cristina russolillo e rosa negri
Il futuro genera apprensione, ansia in noi giovani italiani. La maggioranza di noi guarda al domani con un misto di rassegnazione e energia, con la voglia di fare, di essere protagonisti, ma anche con la coscienza che vivono in un paese che non vuole puntare sui giovani, che non investe su di noi, che non lascia spazi. i ragazzi e noi ragazze non raccontiamo alcun progresso,alcuna ascesa sociale, ma abbiamo davanti a noi una specie di costellazione dell’incertezza. Dominati dalle preoccupazioni occupazionali (bassi salari e precarietà),ci immaginiamo un futuro caratterizzato da indeterminatezza e fragilità dei progetti di vita. Se le più preoccupate siamo noi ragazze, anche il mondo maschile non nasconde le apprensioni. Tutti, ragazzi e ragazze, vedono di fronte a loro il dispiegarsi di un Paese che non sa (o non vuole) investire sul futuro,sulla giustizia sociale, sulla qualità della vita e della sicurezza.
Per me i giovani rappresentano quella fascia d'età che va dai 14 ai 25 anni. Oggi i ragazzi a 14 anni sono già "grandi", bruciano le tappe e non si godono questi anni che possono essere tra i più spensierati della loro vita. Spesso il problema parte anche dai genitori che, presi dalla vita frenetica, dedicano meno tempo del necessario all'educazione dei loro figli trascurandoli e trasmettendo loro meno valori. FUTURO: è una parola che a me fa paura! Purtroppo il futuro di noi giovani è incerto,senza sbocchi e senza garanzie, non veniano tutelati dalle istituzion e questo è un aspetto critico dell'attuale società!
IO NN RIESCO A DARE UN'ETà PRECISA ALLA CATEGORIA GIOVANI PERCHè CREDO CHE SONO COMPRESI DAI 13 AI 30(ANCHE OLTRE)E TUTTI HANNO MOTIVAZIONI DIVERSE PER IL LORO COMPORTAMENTO E PER LA LORO EDUCAZIONE,IN QUANTO CREDO CHE GLI ADOLESCENTI(13-20)ABBIANO UN COMPORTAMENTO RIBBELLE PERCHè HANNO VOGLIA DI ESSERE LIBERI E DI IMITARE PERSONE ADULTE MA CREDO CHE NN VOGLIONO SENTIRSI COMANDATI.MENTRE DAI 21 IN Sù CREDO CHE ABBIANO SUPERATO QUESTA FASE E SI CONCENTRANO DI PIù A COSTRUIRE IL LORO FUTURO E SOPRATTUTTO CREDO CHE DEVONO ESSERE LIBERI DELLE PROPRIE SCELTE.
GIOVANI CHE FASCIA D’Età? La fascia d’età più o meno penso vada dai 18/19 ai 34/35
Perché? Perché verso i 18anni si dovrebbe passare dall’adolescenza alla maturità adulta. CHI SONO? Penso soprattutto universitari, coloro appunto che vogliono porre le basi per un futuro. CHE COSA PENSI DEL COLLEGAMENTO GIOVANI/FUTURO? Come si dice molto spesso, i giovani saranno il futuro e bisogna dare spazio ai giovani ciò che quasi sempre non succede.
Definire con precisione i giovani in una fascia d'età, non è facile, visto che oggi ci sono spesso ragazzi che a 13-14 anni vivono già esperienze di ragazzi di 20..Tuttavia la fascia d'età, sulla quale mi sono soffermata, è quella che comprende ragazzi tra i 18 e 30 anni. Credo che questi siano anni decisivi per svariati motivi, quali possono essere la scelta universitaria o l'inserimento nel mondo del lavoro, la decisione di costruirsi una famiglia, di trasferirsi all'estero o di prendere casa. Insomma trovo che gran parte di queste decisioni molto importanti della vita, riguardano grosso modo questa fascia d'età. Purtoppo oggi noi giovani siamo vesti in modo negativo, si pensa a noi pensando alla spensieratezza, alla svogliatezza, a valori che ormai non esistono più. A mio parere è sbagliato generalizzare a riguardo perchè non tutti siamo uguali..ma con tutta sincerità se devo dare una mia opinione a riguardo, quando penso ai giovani in generale, non posso non farlo senza preoccupazioni..guardandomi intorno mi capita spesso di vedere ragazzi davvero privi di valori(per valori intendo la famiglia, l'amore, l'amicizia, il lavoro) mi guardo intorno e vedo che sono sempre poche le persone che si differenziano che parlano ancora della famiglia e del lavoro..la maggior parte si omologa tutta in discoteca il sabato sera a sballarsi, ubriacarsi e drogarsi..come se questo fosse sinonimo di divertimento..io non voglio generalizzare, anche perchè sono del parere che noi giovani rappresentiamo il futuro, ma non posso nemmeno essere ipocrita nel non pensare a questo fututo in maniera negativa..è vero la nostra società è la prima a giudicarci, molto spesso sento la parola "bamboccioni" riferita a giovani di 30 anni che vivono ancora con i genitori..come ho già scritto, io nn volendo generalizzare, non trovo nemmeno giusto giudicare questi giovani che a 30 anni non hanno ancora una loro casa, per il semplice fatto che se è vero che la maggior parte di giovani è sfaticata e priva di valori ormai..esiste quell'altra parte di giovani che davvero vorrebbe lavorare ma che sono ostacolati proprio dalla stessa società che li critica..Non è colpa di noi giovani se purtroppo la vita è diventata precaria in ogni suo aspetto..viviamo con ansia tutto ormai..studiamo si per l'interesse verso le materie che abbiamo scelto, ma allo stesso tempo avvertiamo che il mondo del lavoro è sempre più lontano e incerto..è ovvio che con questi presupposti un giovane non ha la possibilità di realizzarsi in maniera autonoma e indipendente.Credo che comunque per quanto riguarda il discorso futuro, sia una delle preoccupazioni principali per noi giovani e proprio considerate queste condizioni difficili nelle quali ci troviamo a dover vivere, mi auguro che gran parte dei miei coetanei che passano il loro tempo a sballarsi senza preoccuparsi delle conseguenze, possano riflettere perchè se siamo costretti a vivere in una società precaria, che ci giudica senza aiutarci allora non possiamo permetterci di essere noi per primi a buttare via la nostra vita..ma dobbiamo cercare di trovare nuove strade per vivere il futuro in maniera dignitosa perchè il futuro siamo noi giovani.
Francesca Di Nardo Antonella Ferraro Sara Focaccio Myriam Lucia Giovanniello Federico Santoro Rita Vigorito
Abbiamo effettuato quest'esercizio in 3 fasi:
Durante la prima fase abbiamo seguito la scaletta, rispondendo uno ad uno, delle domande poste nell'esempio:
Giovani - Che fascia d'età? Dai 18 ai 35 [Rita e Myriam] dai 15 ai 30 [Federico, Antonella, Francesca e Sara] - Perchè? Si parte dall'età della “maturità” nella quale il soggetto è in grado di iniziare a provvedere per il proprio futuro [Myriam e Rita] – Fascia di formazione [Sara, Francesca e Antonella] – Perchè da quell'età il soggetto è come una spugna, in grado di assorbire tutte le informazioni [Federico] Chi sono? Siamo noi [tutti] Che cosa pensi del collegamento giovani-futuro? I giovani sono il “futuro senza futuro” [tutti], amenochè non intervengano al fine di crearselo [Federico]
Nella seconda fase abbiamo esposto un pensiero comune, arrivando alla conclusione che la società attuale presenta una pluralità di problematiche, legata all'economia ed alla politica, la quale non permette ai giovani di potersi costruire, in maniera propizia ed efficace, il proprio avvenire.
Ma, in ultima analisi, tirando le somme siamo giunti al seguente concetto: Nel lemma “giovane” è giusto includere anche il bambino, il preadolescente e l'adolescente. A nostro avviso, sotto il punto di vista educativo, è giusto iniziare ad effettuare specifici percorsi formativi, per quanto concerne il futuro e non, dalla scuola primaria per avviare i soggetti ad affrontare, in molteplici direzioni, il mondo esterno.
Umberto Galimberti ospite al programma condotto da Bonolis: “ Il senso della vita” Volevo caricare dei video sulla condizione giovanile e sulle problematiche legate a quest’ultima. Tra queste, rispetto all’ultima domanda postaci in aula, si discute sulla difficoltà di un futuro in grado di retroagire e motivare la nuova generazione, passando dalla visione di un futuro come promessa ad un futuro come minaccia. La crisi non è tanto del singolo giovane, quanto il riflesso in quest’ultimo della crisi della società. Costituisce una via d’uscita da questa condizione ricercare in noi e tirar fuori quelle risorse, di cui tutti disponiamo, per tentare almeno di costruirci un futuro diverso da quello che ci viene proposto. La ricerca delle risorse di cui parla Galimberti sono considerate uno strumento per la resilienza, l’elaborazione dei conflitti. Inoltre riprendo il pensiero su cui abbiamo discusso in aula facendo rientrare nel lemma “giovane” anche il bambino, il preadolescente e l’adolescente, volendo sottolineare l’importanza di un tema su cui ha discusso spesso Galimberti, durante le sue interviste, cioè quello dell’educazione emotiva, da affiancare ai percorsi formativi standard. Questa deve partire sin dal periodo dell’infanzia e costituisce la base per costruire delle identità forti, anche in grado di rapportarsi al meglio con il proprio futuro.
Per come la penso io, i giovani indipendentemente dalla fascia di età a cui appartengono sono proiettati in un futuro che in un certo senso si "creano" da soli, tenendo conto della propria personalità, del contesto sociale in cui sono cresciuti e dall'educazione che gli è stata impartita.
I giovani sono compresi nella fascia d'età che va dall'adolescenza fino alla maturità.Essi purtroppo non sono piu' quelli di un tempo:infatti sopratutto negli ultimi tempi si è assistito ad una crisi di valori.Altre cause della mancanza di ideali sono dettate sopratutto dal troppo benessere e dall'elevata libertà.Diciamo che molto spesso ad aggravare i problemi giovanili è sopratutto il nostro paese;infatti basta pensare alla mancanza di posti di lavoro oppure la lontananza da parte delle istituzioni.Concludo dicendo che non bisogna pensare che la maggior parte dei giovani d'oggi non hanno un futuro a cui pensare ma sopratutto non ci deve essere un modo per far pensare che non hanno responsabilità nell'affrontere un problema o nel prendere una decisione perchè non tutti i giovani d'oggi sono nullafacenti....
laboratorio da me, elvira serao,maria roghi e angela giacometti.
secondo noi non esiste una fascia d'età in cui si è giovani,in quanto ci sono persone che a 80 anni si sentono giovani.Per quanto riguarda il collegamento tra giovani e futuro,noi pensiamo che non avremmo grandi aspettative,in quanto l'avanzamento della tecnoligia sta portando perdita di principi, valori ,ecc.. per non parlare in campo lavorativo e qui voglio dire una piccola cosa in aula oggi si è detto che non è vero che il lavoro non c'è,ma siamo noi che non riusciamo ad adeguarci,a questo rispondo che non è vero,perchè io mio adeguo con 200€ al mese, non posso chiedere una giornata di permesso,e alla fine perchè sono la più piccola devo fare il lavoro di 4 persone che prendono 800€ al mese, secondo voi questo è lavoro?
Ho partecipato al convegno "Autismo, dall'adolescenza all'età adulta:nuove prospettive per un progetto di vita incluisivo" questo si è articolato in diversi momenti, è palese dire tutti estremamente interessanti, che mi hanno fatto comprendere un po di più il complicato mondo dell'autismo, si è passati dalla descrizione della sindrome dello spettro autistico come patologia, trattamenti di casi clinici quindi da un punto di vista più medico/biologico all'ascolto di esperienze e testimonianze come quella di Dario, ragazzo autistico che è riuscito fra mille difficoltà a laurearsi o in più generale di chi lotta per costruire una rete integrata di azioni e servizi dedicati all'incluisione degli studenti con sindrome dello spettro autistico nei contesti universitari.Questi ultimi interventi sono stati ricchi di emozioni fortissime in particolare ricordo una frase dello filosofo Cooper che ha riportato la professoressa Franca Sibilla: "nasciamo e ci mettono in una scatola, la scatola culla poi la scatola casa,cresciamo e ci mettono nella scatola scuola, università e la scatola lavoro, il compito dell'educatore è di "rompi scatole", di rompere quei gusci in cui spesso ci chiudiamo...bhe io spero di diventare una gran "rompiscatole"
la fascia d'eta che ho preso in considerazione è quella dai 14 ai 18 anni.credo che in questa età non si abbia ancora una personalità ben definità e che a volte l'individualità di una persona venga affievolita nel gruppo,si assumono cosi dei comportamenti e degli atteggiamenti solo per essere ben voluti dal gruppo dei pari. I giovani di oggi bruciano le tappe,non hanno piu dei valori e risultano molto spesso maleducati,sebbene abbiamo ricevuto una buona educazione dai propri genitori. L'elemento che accomuna molti giovani è solo una grande voglia di eccedere e trasgredire,non investendo sulle loro potenzialità per "costruirsi"un futuro sereno.
Quando parliamo di giovani ci riferiamo generalmente alla fascia d'età compresa tra i 18 ed i 30 anni,arco di tempo in cui si inizia a maturare e a prendere consapevolezza delle proprie scelte.Ciò che accomuna le nuove generazioni è il desiderio di raggiungere il benessere economico,la soddisfazione professionale ,l'autonomia ma il tutto senza fretta,senza formarsi una propria famiglia.Per loro è importante l'ultimo modello di telefonino,andare in discoteca il sabato sera,comprare l'automobile più bella che c'è,perdendo di vista i veri valori della vita e facendosi trascinare da tutto e tutti.E'anche vero che i giovani guardano al futuro con scarsa fiducia,con la voglia di fare ma con la netta coscienza che vivono in un paese che non investe su di loro e soprattutto che non lascia spazi.Oggi guardano con estrema diffidenza anche ogni legame affettivo che abbia la pretesa della stabilità,traendo spunto dall'esperienza spesso fallimentare dei genitori e non potendo più confidare sulla solidità della famiglia.E'chiaro che non si può generalizzare le mie sono solo riflessioni personali che scaturiscono da incontri e dialoghi.
Noi giovani rappresentiamo il futuro del nostro paese e per questo dovremmo essere educati dalle istituzioni nella maniera migliore.Tutto ciò in realtà non accade basti pensare a tutti quei giovani di età compresa tra i 16 e 20 anni che vediamo buttati per le strada privi di interessi e aspirazioni,convinti di essere sconfitti già in partenza.Tutto ciò genera il dilagare di depressioni che raggiungono proporzioni epidemiche; per questo ritengo che sia opportuno da parte delle istituzioni intervenire in maniera più efficace attraverso un maggior coinvolgimento indirizzando in maniera mirata questi ragazzi, partendo dalla valorizzazione delle loro attitudini e capacità, favorendo loro un più agevole inserimento nel momdo lavorativo.
Occuparsi dei giovani è un impegno essenziale di cui la società deve farsi carico perchè i giovani di oggi sono il futuro di domani. Intendo per giovani tutti coloro compresi tra i 14 e 30 oggi giorno è difficile ed è molto delicato formarli e indirizzarli nella strada giusta è una fascia di età molto amplia perchè secondo il mio punto di vista non solo gli adolescenti ne fanno parte,ma anche coloro che dopo questo periodo della vita devono essere introdotti nella società e nel mondo del lavoro.Quindi l interesse del campo educativo non deve solo essere rivolto al presente,ad una formazione scolastica ma deve mirare ad offrire un futuro o quanto meno a fornire strumenti per crearsi da soli un futuro,una famiglia,una condizione stabile.Personalmente il futuro mi preoccupa tanto lo vedo instabile e mi rendo conto che tanti giovani si trovano nella mia stessa condizione.
La fascia che ho preso in considerazione per parlare dei giovani sono 2. Una quella che va dai 14-18, e poi quella dei 18-30.I primi penso che siano giovani particolarmente influenzati dalla società che li circonda.La loro personalità ancora non è bene formata e sono soggetti a dei cambiamenti continui.Per loro il gruppo è fondamentale,basti pensarla come loro,vestirsi come loro,comportorsi come loro e parlare come loro.I giovani di questa fascia sono ribelli,molte volte confusi,incerti su alcune decisioni e senza valori,ma penso che ci siano anche quelli sensibili, dolci e con alcuni valori che non hanno perso. La fascia 18-30,li considero lo stesso giovani,perchè anche questi possono avere un'anima libera e edolescenziale,anche se è con loro che vedo un collegamento con il futuro.E' prorpio in questa fascia che sempre più giovani incominciano a pensare seriamente al FUTURO, anche se questa parola ci fa un pò paura,perchè si divanta maturi e si prende consapevolezza della propria vita e di ciò che nel futuro ci aspetta. Ma infine penso che tutti i giovani in generale siano quelle persone curiose,curiose di scoprire il mondo che li circonda, curiosi della vita e di tutto ciò che può dare emozioni forti e incredibili.
Oggi giorno la categoria giovani, è una categoria che giorno per gorno perde valore, purtroppo troppo dediti alla superficialità, all'irresponsabilità, alla droga, alla musica house, indecisi, e poco dediti alla pianificazione del loro futuro,creando così sterotipi che hanno una visione dei giovani piùttosto caotica. Fortunatamente però la società non è fatta solo di questi giovani, da qualche parte c'è nascosta anche una piccola percentuale di questa categoria,un pò più responsabule, che giorno per giorno si impegna, studia, lavora per mantenersi gli studi, per potersi permettere una cultura migliore e per preservarsi un FUTURO migliore.
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