LEZIONE 1 - LABORATORIO DEL 18 MARZO 2010

Io penso che lo sviluppo della tecnologia oggi giorno tende sempre più a rendere la vita dell'uomo migliore e maggiormente confortevole, e a volte da anche un valido sostegno nel caso come quello del film "AVATAR" ove un diversamente abile si ritrova improvvisamente, grazie allo sviluppo tecnologico di un suo alter-ego, di nuovo in grado di poter correre, camminare o semplicemente vivere la vita di ogni giorno senza dipendere dalla sedia a rotelle.
Però lo sviluppo tecnologico non comporta solo aspetti positivi ma vi è spesso anche un retroscena negativo, nel senso che da un lato il ragazzo si ritrova capace di camminare come al principio ma dall'altro tende comunque a non accettarsi più per quello che è, e quindi si scosta sempre più dalla realtà avvicinandosi man mano al mondo virtuale.

Nel caso in cui vi è una persona con dei disagi fisici è ovvio che un corpo "nuovo", perfettamente "funzionante" rispetto al proprio possa essere oggetto di invidia e/o desiderio. E' anche vero che ci si potrebbe imbattere in tante questioni di carattere religioso, sociale, morale ma effettivamente quando si hanno dei limiti e si può superarli in qualche modo lo si fa; nel nostro caso i progressi tecnologici fanno prevedere dei grandi cambiamenti considerando il cammino che anche la scienza di pari passo alla tecnologia sta facendo, dei riferimenti possono essere le protesi, che sono artificiali ma eliminano almeno in parte il disagio che vive il disabile.

Penso che per un disabile avere un suo doppio digitale,che possa in qualche modo compensare qualche
sua "mancanza" fisica, potrebbe essere un bel traguardo. Credo che una persona disabile nonostante accetti la
sua condizione abbia sempre dentro di sè il desiderio di poter vivere a pieno senza alcun "limite" fisico.
Nel caso del film di Avatar,che io ho visto,voglio sottolineare la sensazione del protagonista nel poter correre sulle sue gambe,quasi come una sensazione di adrenalina che trasmette anche al pubblico. Qui si parla di un film, diverso ovviamente dalla realtà dove bisogna valutare i pro e i contro di questo doppio digitale.

Nella società odierna sono molto utilizzate le tecnologie estensive cioè L'interazione ta il corpo e il doppio digitale,al fine di favorire un completo sviluppo umano.In esse è possibile evidenziare aspetti positivi ossia il soggetto proiettato in un' altro corpo,altro da sè puo compiere azioni,cose che la sua menomazione,deficit le impedisce di realizzare.;aspetti negativi ossia vivere in un mondo lontano dal reale,virtuale potrà compromettere la sua identità?''''.................

Premettendo che non ho visto questo film,la prima cosa che ho notato è stata la reazione del protagonista disabile,che si emoziona sin dall'inizio già solo vedendo le dita dei suoi piedi muoversi.è felice....riesce a corere come tutti gli altri ma,a mio parere,perde coscienza della sua reale condizione,ossia, quella di disabile.Ciò che lo porta a fare una scelta del genere sicuramente è il desiderio di sentirsi altro,di sentirsi migliore rispetto a quello che lui vede come limitante e negativo pur essendo cosciente delle conseguenze negative o positve che possono esserci.

La tecnologia può arrivare a massimi livelli...a tal punto da poter trasformare la disabilità in abilità (come nel caso del video guardato oggi al corso),riuscendo a ridare la vita ad una persona che fino a quel momento non poteva viverla!!!

...penso che far rivivere ad un disabile la possibilità di poter camminare e di poter fare cose che prima nn poteva fare abbia sia aspetti positivi che aspetti negativi. Positivi perchè il disabile acquista più sicurezza in se stesso e voglia di vivere. Negativi perchè si tratta sempre di una realtà virtuale che potrebbe creare altri problemi legati alla psicologia del disabile che non riconosce più la realtà...

Anche se non ho visto il film Avatar,credo che il protagonista(e non solo),desideri una vita che vada oltre quella reale,poichè nella vita attuale è limitato nei movimenti(come nel caso del protagonista che è costretto su una sedia a rotelle)e così con il suo doppio digitale può finalmente realizzarsi diventando la persona che ha sempre voluto essere.

L'interazione tra il corpo e la tecnologia mi ha spaventata in quanto nella nostra unicità, non dovrebbe esserci un doppio digitale.

Il corpo umano,dopo aver completato la trasformazione nel suo doppio digitale, sperimenta una sensazione di estraneità rispetto alla sua nuova corporeità.Una volta alzatosi in piedi prova un senso di disorientamento spaziale,tenta di muoversi e lo fa in modo scoordinato, ma poi riesce a trovare un equilibrio nei movimenti che prima non gli riusciva di fare,come correre e saltare.
Credo che il sogno di ogni disabile sia quello di poter usare il proprio corpo al massimo delle sue possibilità e,in questo caso preso in considerazione,il protagonista dopo aver provato concretamente l'esperienza di poter modulare tutta la gamma dei movimenti non è più disposto a tornare indietro,anche se la sua estensione tecnologica lo rende comunque altro da ciò che era in origine.

penso che c'è sempre da parte di tutti i disabili la volontà di riprendere il possesso del proprio corpo superando le limitazioni che la disabilità impone loro, uscendone vincenti anche se questo significa superare tutte le difficoltà legate a qualcosa che viene considerato "altro" rispetto al proprio corpo

penso che il vero problema è il fatto di nn accettare il proprio corpo e rifugiarsi in un corpo che nn è il tuo e accettare una falsa realtà.
Questo mi fa riflettere su come è più facile vivere in una finzione,e nn vivendo al massimo la proprio vita
(caterina)

io credo che la possibilità di entrare in un nuovo corpo,quello virtuale appunto, di primo impatto crea una sensazione positiva da parte del disabile,ma in un secondo momento può essere sofferente e distruttivo dovendo tornare alla vita reale.Quindi,dal mio punto di vista,il trauma e la difficoltà non sta tanto nell'adattarsi e nell'accettare il nuovo corpo,anzi,ma nel dover ritornare alla realtà e privarsi nuovamente delle proprie abilità motorie o dei propri sensi.

Premettendo di nn aver visto il film,ritengo che una persona che si vede proiettata nella realta' facilmente perde la visione del suo io e gli risulta difficile ritornare alla normalita'.A tal proposito il film "Avatar",collocato in uno scenario di un futuro lontano,rappresenta il miracolo della tecnologia tramite la quale l'attore da disabile,sdoppiandosi, acquisisce autonomia e liberta' quali gli permettono di muoversi;anche se ci troviamo dinanzi ad una realta' virtuale.

PREMETTO CHE NON HO MAI VISTO IL FILM "AVATAR".
LE IMMAGINI PROIETTATE IN AULA, MI HANNO FATTO PENSARE AD UNA PERSONA CHE, GRAZIE ALLA TECNOLOGIA, RIESCE AD USCIRE DALLA SUA CONDIZIONE "REALE" DI DISABILE E PROIETTATO ,COSI', IN UN'ALTRA DIMENSIONE, ABBIA AVUTO SUBITO LA VOGLIA DI SPERIMENTARE,ESPLORARE E PROVARE NUOVE SENSAZIONI ED EMOZIONI. TALE SITUAZIONE E' PROVOCATA,OVVIAMENTE, DALLA POSSIBILITA' PER AVATAR DI POTER CAMMINARE.
MI E' SALTATO IN MENTE UN PARAGONE: IL PROTAGONISTA MI è SEMBRATO COME UN BAMBINO QUANDO INIZIA A PRENDERE CONTATTO CON IL MONDO E SI SCOPRE CAPACE DI CAMMINARE E NE E' FELICE ED HA VOGLIA DI CONOSCERE ED ESPLORARE...
PER AVATAR PERO', LA SITUAZIONE E' DIVERSA.IL BAMBINO ESPLORA UN MONDO CHE COINCIDE CON LA REALTA', AVATAR E' PROIETTATO IN UN MONDO CHE SICURAMENTE E'PIU' PIACEVOLE PER LUI, MA CHE E' LONTANO DALLA SUA VERA CONDIZIONE, E QUESTO PUO' COMPORTARE UN ALLONTANAMENTO DALLA SUA VERA NATURA E REALTA'.

Premetto che ho visto questo film, e devo ammettere che anche se all'inizio non ne ero molto attratta subito dopo la visione ne sono rimasta affascinata!!
Nel caso del film il protagonista, nonchè disabile, si ritrova in un corpo digitale ed è sicuramente spaesato ma allo stesso tempo eccitato; un'eccitazione troppo grande la sua tanto da accettare quel corpo nuovo e se vogliamo anche strano ma che si dimostra essere l'unica via per ritornare a correre, per riutilizzare le sue capacità motorie. Ancora una volta la tecnologia ci dimostra di essere a favore dell'uomo, comportando sicuramente anche degli aspetti negativi, ma credo che ad un disabile questi non contano molto, purchè gli permettano di sentirsi " normale " e pienamente inserito nella società in cui vive.
FrancescaRomeo89

penso che il soggetto nella realtà virtuale nn incontra alcuna difficoltà,si sente libero di muoversi,ciò che nella precedente realtà nn poteva fare costretto su una sedia a rotelle!

Penso che vi è uno scontro tra cambi d'identità..uomo(disabile)-robot..Difficoltà d'interazione tra corpo-spazio-tempo.Minore autocontrollo rispetto alle originarie situazioni di disagio in quanto vi è un'alterata rete sensoriale.

[b]Solitamente un soggetto disabile con un deficit di tipo motorio,non può vivere pienamente tutte le esperienze che i soggetti "normale",privi di decifit svolgono.La possibilità di creare un doppio digitale,se pure immaginaria,introdotta dal film Avatar,permette a soggetti disabici come il protagonista che non può far uso dei suoi arti inferiori di poter avere un "nuovo corpo" capace d svolgere tutte le attività motorie diventando "normale".L'apetto negativo è che il soggetto appare fisicamente diverso entrando in un corpo che non è il suo perdendo cosi la sua identità,diventando un nuovo soggetto diverso da quello che era in origine.

Ho avuto modo di vedere questo film e ne sono rimasta veramente affascinata!Credo che per un disabile,in questo caso un uomo incapace di camminare,avere la possibilità di entrare in un nuovo corpo ,quello virtuale,dove gli è data la possibilità di fare cose che precedentemente,nel corpo reale,nn poteva fare,cioè quello di muoversi e di camminare,è una cosa straordinaria.Tutti gli uomini vorrebbero usare il proprio corpo fino ed è proprio per questo che il protagonista di questo film quando si rende conto di poterlo fare ha una reazione molto forte,come se nn poteva crederci.Una volta entrato in quel determinato meccanismo però ritornare alla vita reale nn è semplice e forse questo potrebbe essere l'unico lato negativo!

PREMETTO DI NON AVER VISTO IL FILM AVATAR E VEDENDO LA SCENA IN AULA MI HA FATTO PENSARE CHE ,UN DIVERSAMENTE ABILE GRAZIE A UN SUO DOPPIO DIGITALE POTREBBE FARE COSE CHE NON CREDEREBBE MAI DI POTER FARE, COME AD ESEMPIO CORRERE,CAMMINARE,AZIONI CHE UN NORMODOTATO PUò SVOLGERE TRANQUILLAMENTE..INFATTI IL RAGAZZO DISABILE GRAZIE AL SUO AVATAR RIACQUISTA LA SUA LIBERTà.MA SE DA UN LATO SI HANNO DEI BENEFICI DALL'ALTRO LATO SI PUò AVERE UN MINOR AUTOCONTROLLO VERSO LA REALTà.

io ho visto il film,e penso che un doppio digitale possa dare la possibilità ad una persona di vivere emozioni, sensazioni compiere esperienze che in precedenza, ovvero nella vita reale ,si è impossibilitati a vivere; come nel caso del disabile, protagonista del film avatar, nel momento in cui entra in un corpo digitale esprime un fote desiderio di libertà di muoversi , di scappare,correre e questo è un qualcosa di meraviglioso. Ma allo stesso tempo però si rischia di confondere la propria identità umana,poichè quella digitale ci fornisce nuovi orizzonti.