assuntagallotta19 Gio Mar 18, 2010 9:02 pm
Dopo aver visto le scene del film, soprattutto quella in cui il protagonista "disabile" si ritrova nel corpo dell'AVATAR, ho subito notato la sua gioia, la sua felicità e forse anche incredulità nel ritornare ad avare delle "gambe funzionanti" anche se in realtà era consapevole che quelle gambe non gli appartenevano ma erano solo il frutto di tecnologie avanzate e che nel momento in cui avrebbe abbandonato l'AVATAR sarebbe ritornato un disabile. Io credo che nella realtà bisognerebbe cercare di fare cose simili, di certo non creando degli Avart, ma semplicemente creando protesi, tutori ect,anche l'abbattimento delle barriere,che permettino al disabile di vivere nel modo migliore la propria vita.
Inoltre durante il di oggi, a mio parere, è stato utilizzato un termine in maniera inappropriata, "la normalità", affermando che tutti i disabili farebbero l'impossibile per ritornare ad essere "NORMALI". Io, invece, mi sono posta altre domande: cosa è la normalità, chi decide cosa è normale o meno? e poi siamo sicuri che tutti, disabili o meno, ricerchino ciò che NOI definiamo normalità?
Io sono convinta che la normalità sia soggettiva, ognuno ha una propria normalità e nessuno debba giudicarla, anche se non la si condivide.