Manu-ela88 Lun Mag 17, 2010 4:11 pm
Purtroppo venerdi 15 avevo una riunione formativa alle 12e30 quindi ho assistito solo alla prima mezzora di lezione.
Ho provato a leggere le pagine del libro consigliato di Gardella, ma la maggior parte delle pagine non sono disponibili.
Per quel che sono riuscita a leggere,ha suscitato maggiore attenzione alla mia persona gli argomenti trattati alle pagine 45/46, in cui si affronta il tema dell' interazione dell'educatore con la famiglia dell'educando.
E' fondamentale che gli educatori interagiscano cn il nucleo familiare, in quanto la maggior parte dei disagi presentati dai ragazzi deriva proprio da una situazione familiare difficile, spesso infatti i soggetti con cui lavoriamo dimostrano poco interesse per le attività, sono scontrosi e talvolta violenti, e nel 90% dei casi sono soggetti che vanno male a scuola mostrando ostilità nei confronti di ogni tipo di autorità.
Il loro comportamento deriva sepesso dal fatto che hanno condizioni familiari disastrosi, madri e padri in galera, fratelli maggiori coinvolti in affari poco legali o semplicemente non sono seguiti.
Le famiglie a volte sembrano dimenticare di quante cure e attenzioni ha bisogno un figlio e per questo lasciano che la loro prole conduca uno stile di vita sbandato e solitario-
Per qusto è fondamentale che l'educatore coinvolga le famiglie all'interno di proggetti formativi e che conduca il nucleo familiare verso un maggiore equilibrio affinchè si ripristini un rapporto migliore tra genitori e figli.
E'fondamentale quindi non fermarsi all'apparenza di un comportamento, e qui mi riallaccio ad un'altro argomento trattato da Garnella, ovvero alla COMPRENSIONE, la quale se usata in modo appropriato può essere un' arma vincente all'interno di tutti i rapporti educativi, è necessario comprendere le motivazioni che spingono ad agire il soggetto in modi non conformi alle regole, ed è necessari che il soggetto comprenda le nostre buone intenzioni.
Ancora vorrei porre attenzione sui lavori di proggettazione che coinvolgono al loro interno la partecipazione di singoli gruppi e diverse istituzioni.
Il libro di gardella fa riferimento ad interventi di tipo residenziali o semi residenziali...Ho partecipato ad entrabe i progetti lavorando in cooperativa un tot di ore al giorno, e partecipando a proggetti residenziali in cui ci venivano affidati minori per fascie di età.
Il lavoro residenziale comprende la cooperazione di moltissimi enti, nel mio caso erno coinvolti il comune, i proprietari di uno stabilimento balneare che ci permetteva di portare i ragazzi cn riduzioni sui costi, un impresa di concessionaria x nolegiare autobus e l'impiego di operatori del mare, residenziali e piscologi, perchè dopo un tot di ore x noi diventava davvero stressante e qnd ci venivano concesse delle ore settimanali(3) in cui poter far uscire le nostre preoccupazioni e i nostri problemi.
Insomma in progetti di questo genere è richiesta la partecipazione di diverse unità, e riuscire a gestire il tutto diventa davvero molto difficile, x questo è opportuno che l'educatore sia dotato di grande professionalità e di tanta PASIENZA!!!!