L' educatore è una figura professionale che collabora in vari settori dei lavori sociali.Esso collabora cn altre figure professionali( quindi lavora in rete) cn assistenti sociali, medici, psicologi, psichiatri, insegnanti, mettendo in atto progetti educativi e riabilitativi per aiutare il soggetto che ha bisogno. esso entra in contatto con la persona bisognosa, e lo aiuta a porre rimedio al suo disagio.Secondo me l'educatore deve essere competente e professionale nel svolgere il suo lavoro;deve essere avalutativo, cioè non deve giudicare , solo così può aiutare l'utente in ciò che ha bisogno;deve essere distaccato, per capire con distacco e senza farsi trascinare dalle emozioni, come operare con l'utente; ma deve essere comunque sensibile, poichè la sensibilità ti aiuta ad aiutare!!!
la persona con disabilità, è la persona che ha problemi a svolgere determinate funzioni o azioni a causa di una menomazione. La disabilità è più percepita dalla persona disabile, quando si trova di fronte a barriere sia fisiche (come le barriere architettoniche) sia mentali (è il nostro pensare il disabile in quanto tale, ad aumentare la sua diversità).
durante questo corso, e grazie a questo corso, molte volte ci siamo messi nei panni delle persone disabili, e devo dire che non è piacevole sentirsi impotenti ed emarginati, solo perchè la società crede, sbagliando, che emarginado il disabile lo si protegga.
mio zio 5 anni fa ha fatto un'incidente in moto, e gli hanno amputato un arto, dal ginocchio in giù. é stato comunque molto fortunato, poichè è vivo.. e ha avuto molta forza nel rialzarsi (metaforicamente parlando, ma anche letteralmente, poichè la riabilitazione è molto dura e lunga, e tante volte noi, la famiglia, lo abbiamo visto cadere e,rialzarsi da solo, poichè lui ha voluto così).é stato fortunato anche perchè è potuto andare a curarsi a Budrio, dove c'è il centro protesi, e dove vengono costruite protesi all'avanguardia, alcune delle quali abbiamo visto in questo corso, ma va ricordato che, e l'ho visto con l'esperienza di mio zio, anche se queste protesi riescono a farti vivere una vita "normale", sono molto costose, e quindi non accessibili a tutti,con ciò voglio spiegare che chi non ha i mezzi economici per permettersele rimane inchiodato a protesi vecchie, scadenti e scomode (quelle che da la mutua).
Quando qualcuno chiede a mio zio cosa facesse prima dell'incidente lui risponde: "facevo 100 cose, e ora ne faccio 110"... so che mio zio è un caso a parte, perchè la sua voglia di essere LUI ha prevalso sull'handicap, ma anche perchè lui ha disposto dei mezzi per aiutarsi.
tornando alle protesi per disabili , la società deve abituarsi a vedere gli uomini cyborg girare per le strade, uomini con le protesi che corrono e giocano come noi, anzi meglio di noi!!dobbiamo abituarci mentalmente a loro, senza girare lo sguardo per strada per paura di essere scoperti a guardare, perchè così leviamo una grande barriera per loro: ciò che pensa la gente...
e poi noi siamo il futuro, noi possiamo combattere per costruire città senza barriere architettoniche.
un'aneddoto, che vi fa capire perchè io penso che una barriera è la mente delle persone:: quando ha fatto l'incidente mio zio, i miei cugini erano tutti piccoli, un pomeriggio giocando con un giochino di mio cugino gli ruppi un braccio, e allora terrorizzata da quello che avrebbe fatto mio cugino(tipo piangere e gridare in maniera esasperante), mi scusami giurando di comprargliene un'altro, ma lui mi guardò con fare indifferente e mi disse:"se zio può lavorare senza gambe, il mio batman può giocare senza braccia". da lì ho capito che l'handicap di mio zio era normalità più per i piccoli quanto nn lo fosse per me!!quindi ho provato a fare un lavoro interno su di me, non impietosendomi e nn correndo ad aiutare mio zio quando si doveva alzare in piedi o camminare,...da quel giorno tutto è cambiato, io sono cambiata...e se vedo il posto riservato ai disabili occupato dai normodotati, non mi arrabio perchè ho pietà per i disabili, ma lo faccio perchè gli porto rispetto ed è cattiva educazione appropiarsi di un posto che non è tuo...se vedo il disabile in carrozzela non riuscire a salire sul pulman mi arrabio con la società che spende un sacco di soldi a cose inutili, e non li spende per una cosa di vitale importanza per qualcuno!non m'impietosisco per loro, perchè, secondo me, loro non hanno bisogno di pietà, ma di leggi che li tutelino, poichè è già stata la natura dura con loro, ci manca solo la società o i nostri sguardi pietosi!
la pedagogia della disabilità è un ramo della pedagogia che si occupa della disabilità, della persona disabile, delle tecniche, dei linguaggi e dell'integrazione del disabile nel mondo.