PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010

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PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010

FORUM DIDATTICO. Stanza di collaborazione della classe - docente del modulo Floriana Briganti (DOCENTE TITOLARE ORNELLA DE SANCTIS) attività laboratoriale del corso di di Pedagogia della Disabilità - Suor Orsola Benincasa di Napoli, lezioni da marzo a giu


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    Messaggio  VirotRosa1398 Sab Mag 15, 2010 7:40 pm


    Penso che niente e nessuno può spiegare meglio di questo video chi è l' educatore


    Ultima modifica di VirotRosa1398 il Sab Mag 15, 2010 7:42 pm - modificato 1 volta.
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    cicalesemaria


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    Messaggio  cicalesemaria Sab Mag 15, 2010 7:40 pm

    Secondo me l'educatore è un professionistache tramite le proprie conoscenze cerca di aiutare le persone;una guida che indirizza sia attraverso la fomazione teorica che attraverso l' esperienza di vita.

    La persona con disabilità è per me una persona che ha bisogno di aiuto, di essere ascoltato, una persona con una propria identità costretto a confrontarsi quotidianamente con se stesso e gli altri, consapevole di essere portatore di una disabilità ma anche di essere inannzittutto una persona come tutti.

    la pedagogia della disabilità penso studia il rapporto tra il disabile e la pedagogia o meglio cerca di comprendere e riflettere sulle problematiche dell'integrazione dei disabili integrazione sia sociale che scolastica....
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    Francesca Di Nardo17


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    Messaggio  Francesca Di Nardo17 Sab Mag 15, 2010 8:30 pm

    L’educatore è colui che realizza percorsi educativi, attraverso i quali contribuisce alla crescita umana della persona. Sono d’accordo con i pensieri esposti in aula da alcune nostre colleghe, per i quali l’educatore è colui che, accompagnando per mano la persona con cui entra in relazione, sia in condizioni avverse che non, deve cercare di trarre fuori da quest’ultima le sue doti, virtù e capacità potenziandole, attraverso le cui virtù saper arricchire la propria persona.E’ solo attraverso l’arricchimento della propria persona che quest’ultima riesce ad essere fonte inesauribile di risposte pronte a dover essere corrette, qual’ora ve ne sia il bisogno e flessibili ad adattarsi ai diversi contesti. In riferimento a ciò che ho appena scritto, sono d’accordo su ciò che è stato più volte detto durante la lezione in aula; il percorso educativo deve essere uno scambio alla pari consistente nel dare e ricevere qualcosa. Accompagnare per mano una persona vuol dire essere fonte di risorsa anche durante i momenti difficili del percorso quest’ultima, consigliandola , nei casi in cui lo richiedono, rimproverandola senza mai fagocitarla.
    L’anno scorso ho avuto la possibilità di prender parte del progetto: “Fratello maggiore”, in una scuola media. E’ un progetto che vede partecipi i fratelli maggiori che organizzano e propongono le attività ludiche e non, da far svolgere ai ragazzi della classe in adozione. E’ un progetto che può avere diverse finalità, anche a seconda delle esigenze della classe in cui si realizza, alcune tra queste sono rivolte a sviluppare la capacità di comunicare, anche con diversi linguaggi, imparare a canalizzare e rappresentare attraverso attività ludiche le proprie emozioni, avere consapevolezza delle fonti di disagio ed imparare a discuterne assieme, rispettandosi a vicenda…. La nostra prima attività svolta in aula consisteva nel far venire uno ad uno i ragazzi accanto a noi, chiedendogli di che umore fossero in quella giornata e il motivo. Ricordo di Giusy, una ragazzina che spesso era solita essere ripresa in classe, i docenti la definivano: svogliata, disinteressata alle lezioni, difficilmente riusciva a relazionarsi pacificamente con gli altri ragazzi. Quella mattina non volle spiegare a tutti i suoi compagni il motivo del suo umore, ma si avvicinò al mio orecchio e con una calma insolita provò a confidarmi i suoi stati d’animo. Mi disse poche cose semplici ma, nel modo in cui lo disse, ricordo di non aver mai sentito tanta sofferenza nelle parole di una ragazzina di 12 anni. Mi sono chiesta spesso se i suoi docenti si siano mai interrogati sul motivo della sua iperattività, del suo disinteresse, della sua svogliatezza…se abbiano mai creato un rapporto di fiducia tale, da permettere a qualcuno di esternare le proprie paure, le proprie sofferenze e pure quel rapporto di fiducia si era venuto a creare proprio con me, con una ragazza che non conosceva da tanto. La fiducia di cui parlo è quell’elemento alla base del rapporto educatore allievo di cui tanto abbiamo parlato in aula, fondamentale per costruire una relazione educativa, prima ancora di quanto lo sia impartire nozioni sterili. E’ sicuramente importante, a proposito del tema educatori scolastici, che questi ultimi sappiano impartire una buona educazione emotiva proprio come sostiene il professor Umberto Galimberti, di cui ho pubblicato qualche video in altri forum e Daniel Goleman. Quest’ultimo sostiene che siccome l’educazione delle emozioni ci porta all’empatia, che è la capacità di leggere le emozioni degli altri, e siccome senza percezione delle esigenze altrui non può esserci preoccupazione per l’altra persona, la radice dell’altruismo sta nell’empatia che si raggiunge con quell’educazione emotiva ,che aiuta noi stessi e le persone che ci circondano.
    In riferimento ad Onorina Gardella e “L’educatore professionale” credo sia fondamentale la creazione di una rete educativa, grazie alla quale l’educatore può e deve sapersi rapportare con i vari collaboratori come psicologi ed altri, avvalendosi del loro aiuto.
    In futuro mi piacerebbe poter ricoprire un ruolo di educatrice di comunità di recupero, spero di riuscire a realizzare ciò.

    La persona con disabilità è colei che ha delle “diverse abilità” con cui si rapporta, sono dell’opinione che la parola disabilità può acquisire diversi significati a seconda del contesto di riferimento. Un’abilità diversa non è sinonimo di anormalità o inabilità, come abbiamo potuto notare dai video visionati e dalla forza di volontà che caratterizza i protagonisti di questi ultimi, queste persone sono in grado di affrontare tutte le difficoltà che la vita gli pone davanti. Tempo fa mi trovai ad ascoltare per puro caso una canzone di Renato Zero, è dedicata a tutte quelle persone dimenticate, il brano è toccante ed emozionante allo stesso tempo, ascoltandola una frase mi ha colpito particolarmente:“siamo noi gli inabili che pure avendo a volte non diamo”. E’ proprio a questo a cui mi riferisco quando penso che, forse, le difficoltà più dure da affrontare per queste persone sono quelle poste dalla stessa società con le sue barriere e pregiudizi, credo sia importante partire da una valorizzazione della “diversità”.

    La pedagogia della disabilità è quella disciplina che ci introduce al concetto di disabilità e a diversi altri concetti legati a quest’ultima, comprendendo e riflettendo sulle problematiche del soggetto anche rispetto alla società di cui fa parte, come quella dell’integrazione scolastica e non solo. Consiste anche nella conoscenza di strategie didattiche speciali.
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    Messaggio  CristinaRussolillo Sab Mag 15, 2010 8:34 pm

    1 Per me l'educatore è una figura fondamentale...in quanto è colui che cerca di capire umanamente quelle che sono delle determinate problematiche...come già detto in aula l'educatore interviene non solo nelle problematiche del soggetto ma nel caso dei minori anche del rapporto con le famiglie.L'educatore per me è colui che mette a proprio agio l'altro facendogli capire e accettare la propria "diversità" non come debolezza ma come caratteristica del proprio essere...L'educatore deve sempre essere aperto al prossimo,con estrema sensibilità!!
    2 Per me il disabile è colui che ha bisogno,in molti casi,incoraggiato e sostenuto...tutti affrontiamo momenti di debolezza e di sconforto,molti vengono superati grazie a tutte le persone che ci vogliono bene e altri rimangono semplicemente dentro di noi....X me il disabile è questo...cioè chi si chiude in se stesso.
    3 La pedagogia della disabilità..ci insegna ad affrontare e a farsuperare le probelmatiche del prossimo...che in qualità di educatori ci aiuta a trasmettere al disabile positività,aiutandolo ad avvicinarsi alle problematiche dellasocietà!!!
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    Messaggio  virginiacardillo Sab Mag 15, 2010 8:40 pm

    1. Chi è l’educatore? Quando è stata fatta la domanda dalla prof non nascondo che sono riasta un attimo in silenzio,non perchè non sapessi rispondere,ma perchè non ho trovato subito di getto le parole adeguate per esprimere il mio pensiero sul ruolo che svolge l'educatore.La risposta che poi ho dato è stata...Colui che si mette al servizio del prossimo,colui che è disposto a mettersi in gioco per gli altri,aiutndo questi ultimi a superare paure,disagi,ostacoli che il loro deficit fisico,o la società gli rende pesante!Lo accoglie,accogli le sue paure e i suoi stai d'animo.Quindi secondo me il verbo che può racchiudere il significato è AIUTARE...e inoltre aggiungo che essere educatori non è un mestiere adatto a tutti,anzi forse a pochi eletti,non è un mestiere come può essere quello di un avvocto,che magari si anche lui aiuta l'innocente ad essere assolto,ma l'educatore deve sentire il desiderio di essere SOLIDALE,e mi permetto di citare un proverbio cinese che la prof ci presentò in una delle prime lezioni... "Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giono.Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.Con questo voglio dire che noi non siamo eterni,ora io non conosco ancora il mondo del lavoro di un educatore,ma sicuramente so che non sarò per sempre accanto al ragazzo,persona chinque esso sia,non è come tra madre e figlio io sono una figura estranea alla sua vita,e quando mi sarà data la possibilità di aiutarlo una volta io devo far si che quello che io metterò in campo in quella occasione sia per sempre...!!!

    2. Chi è la persona con disabilità?
    Quando penso alla parla disabilità subito mi viene in mente una disabilità fisica,prima magari pensavo ad una sedia a rotelle,mentre adesso verso la fine di questo corso i miei pensieri alla parola disabilità hanno tanto da pensare,ho scoperto disabilità che non avevo mai visto,e tecnologie che l'accompagnano verso una vita migliore che mi erano sconosciute.Come è stato detto in classe disailità è<<un deficit cioè una mancanza,l'incapacità di svolgere determinate funzioni e assolvere particolari compiti nel modo e nell'ampiezza considerati "normali" per un individuo.>> (Cit. Slaid)

    3. Che cos’è la pedagogia della disabilità?
    Devo essere sincera,se questa domanda mi fosse stata fatta ad inizio corso non avrei saputo rispondere,mentre adesso potrei parlare per ore...!Posso rispondere a questa domanda facendo un ripasso di tutto ciò che ho appreso in classe...la pedagogia della disabilità è una disciplina che tocca svriati campi,non abbiamo parlato solo della disabilità,ma del corpo e i suoi reltivi deficit,delle teconologie che aiutano a superare questi deficit,degli stati di animo,quindi abbiamo toccato anche la sfera psicologica,dell'estetica parlando del cyborg...e qui ricompare la tecnologia,la creatura metà uomo metà macchina...ecceccecc...Quindi secondo me la pedagogia della disabilità èquella disciplina che parla in primo piano della disabilità ma è una pedagogia complessa che trova soluzioni a deficit fisici esplorndo tanti campi...uno traquesti la teconologia.
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    Messaggio  Raffaella Schiavone86 Sab Mag 15, 2010 8:41 pm

    1)Il compito dell'educatore è di intervenire a favore di quelle persone che si trovano in situazioni di disagio, svantaggiate a causa di un handicap psico-fisico ma non solo anche persone normali che hanno dei problemi legati alla famiglia, difficoltà di relazione o problemi di devianza o di emarginazione .L'educatore deve valorizzare le capacità personali stimolare l'autonomia fisica e psicologica .Fare l'educatore è soprattutto rispettare e non giudicare le persone che cerca di aiutare, ed avere molta pazienza e calma.

    2)La persona con disabilità non è capace di fare qualcosa per via del suo deficit che lo pone in difficoltà rispetto ad alcune funzioni e attività della vita. Il deficit può essere di tipo fisico/motorio/sensoriale o mentale.

    3)La pedagogia della disabilità è la disciplina che studia la disabilità in tutti i suoi aspetti e si occupa del rapporto sociale per quanto riguarda la disabilità, la disciplina che fornisce degli strumenti agli educatori per aiutarli a comprendere meglio il disabile e non solo…
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    Messaggio  raffaela guerriero 87 Sab Mag 15, 2010 8:56 pm

    1. l'educatore è un punto di riferimento, una figura di sostegno, di aiuto, per quanti vivono in condizioni di necessità; è una guida che dovrebbe condurre il soggetto verso un determinato obietivo.
    Il campo in cui opera è molto vasto forse proprio per questo quando mi viene fatta una domanda così diretta circa chi è l'educatore, sono molto in difficolà, ma penso che le definizioni date sopra, possano considerarsi comuni a tutti gli educatori che operano in diversi campi;infatti non bisogna pensare solo all'educatore che opera con bambini, ma vi sono tantissime altre problematiche di cui si interessa quali la tossicodipendenza, gli anziani, la disabilità,il lavoro nelle carceri e altro ancora.
    Si, come dicevo prima,questa domanda mi ha messo molto in crisi, soprattutto perchè mi ha portato in mente altre domande quali ma cosa fa di concreto l'educatore, ma io come sarò da educatore, ma è così utile la figura dell'educatore? Ascoltando gli interventi delle mie colleghe, confrontandomi quindi con altri, allora mi sono detta che fare l'educatore è una missione, è un lavoro difficile, fatto anche di sconfitte ma se fatto con tanto amore, con passione, allora si che diviene una figura fondamentale.
    Io voglio essere un buon educatore, un aiuto, un punto di riferimento, ma non apparire un superuomo perche l'esser umano può arrivare ad un punto ma ciò che all'uomo non è possibile a Dio tutto è possibile.

    2. La persona con disabilità è colei che non è abile in qualche attività.
    quando penso alla persona disabile mi viene in mente sempre una disabilità motoria, non so il motivo, ma durante queso corso abbiamo visto che quando si parla di disabilità si sta parlando di una realtà molto vasta, non solo fisica ma psichica, organica, biologica ma intesa nella globalità della persona.

    3.la pedagogia della disabilità è la scienza che studia come condurre il soggetto disabile verso il potenziamento
    delle sue abilità in questo modo superando queelle che possono essere le difficoltà connesse alla sua disabilità e questo non può non farmi pensare al concetto di resilienza.


    Ultima modifica di raffaela guerriero 87 il Sab Mag 15, 2010 9:28 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Alessandra Rusconi Sab Mag 15, 2010 9:03 pm

    Laboratorio del 13 maggio
    (secondo te)

    1. Chi è l'educatore?

    2. Chi è la persona con disabilità?

    3. Che cos'è la pedagogia della disabilità?

    1. L'EDUCATORE è una figura professionale che svolge un ruolo fondamentale per il processo educativo. è colui che, con molta pazienza, sensibilità e ascolto, si prende "cura di ogni educando" costruendo con egli un rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Con le sue doti "preziose", cerca di "tirar fuor il meglio che è insito nell'educando" sviluppando, nel miglior modo possibile, le capacità e le abilità del soggetto.

    2. Il DISABILE è prima di tutto UNA PERSONA!. è colui che ha delle difficoltà ad affrontare situazioni durante una qualsiasi giornata; impiega del tempo a svolgere determinate attività rispetto ad una persona normodotata.

    3. Infine, per quanto concerne la PEDAGOGIA DELLA DISABILITà, è una disciplina che si occupa di soggetti con deficit motori e psichici, valorizzandoli per quello che sono, per le loro capacità e mettendo in "ombra" le loro "mancanze"
    Credo che questa materia ci insegna il modo di rapportarci con "persone disabili", in quanto bisogna saper essere "sensibili" ed "empatici" nei confronti di questi soggetti.
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    Messaggio  iannone.t86 Sab Mag 15, 2010 9:06 pm

    per me la figura dell'educatore richiama all'attività di istruzione che ha come obbiettivo la maturazione personale e l'assistenza psicologica di coloro che la società tiene più o meno ufficialmente ai propri margini che in qualche misura rifiuta o abbandona.opera nel campo dell'educazione non formale poichè svolge la sua attività pedagogica in un ambiente extrascolastico-extrafamiliare.una qualità indispensabile è la sensibilità e la capacità di saper mettere a proprio agio l interlocutore facendo capire che il problema esposto è di entrambi
    purtroppo non è capace di dare una risposta assoluta al problema prende ciò che dice l interlocutore e lo rielabora con empatia ripetendo le importanti esposte.l educatore deve prima saper ascoltare e poi restituire la comprensione man mano con l osservazione verranno altre domande pertinenti al caso.una cosa che può aiutare nella comprensione dell altroe soprattutto nella comunicazione è avere una stessa postura.
    lo stesso concetto di disabilità è non è universale nella persona con disabilità viene inquadrata un incapacità di solgere le normali attività quotidiane in seguito di una menomazione cioè un danno biologico .
    la pedagogia della disabilità credo riguardi lo studio del rapporto tra disabile-società-tecnologie indaga la complessità della persona con disabilità ed il rapporto corpo-tecnologie.
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    galloamalia


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    Laboratorio del 13 maggio LE TRE DOMANDE - Chi è l’educatore - Pagina 12 Empty L'educatore professionale di Gardella

    Messaggio  galloamalia Sab Mag 15, 2010 9:20 pm

    Volevo aggiungere un riferimento riguardo la lettura di Gardella; in merito al'educatore professionale: figura fondamentale che nasce in Italia negli ultimi '30 anni del secolo scorso.
    L'educatore si propone come "guida" per i soggetti che ne hanno bisogno, ma anche per le loro famiglie, egli attua incontri protetti, colloqui di consulenza.
    Egli attuerà una relazione educativa basata sui seguenti presupposti: stima, fiducia, responsabilità, coinvolgimento e, soprattutto, comprensione; quest'ultimo aspetto sta nel comprendere e nell'essere compresi!!!
    MELTZER, afferma come educare vuol dire: generare amore, fiducia, promuovere speranza. Io tutto ciò, lo vivo in prima persona, in quanto lavoro con ragazzini più o meno "impegnativi", ai quali impartisco lezioni di doposcuola, sono 3 anni che svolgo questa professione e ne sono fiera, anche se delle volte è difficile gestirli!! Con loro ho instaurato un rapporto di fiducia e di libertà, sin dall'inizio ho subito nutrito un enorme affetto nei loro confronti, e anche per loro è stato lo stesso e ne sono contenta!!!
    Certo definirmi "educatrice" vorrebbe davvero dire troppo, ma vedo che con i miei ragazzi riesco, il più delle volte, ad ottenere risultati positivi e questo per me è importante, per una mia futura carriera lavorativa ma....soprattutto per arricchire le mie esperienze di vita!!!
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    Messaggio  assuntagallotta19 Sab Mag 15, 2010 10:03 pm

    In aggiunta quanto già ho scritto precedentemente volevo dire che per me l'educatore e colui che è in grado di mettersi in gioco, colui come dice anche Gardella che trae la sua motivazione professionale dalla possibilità e scommessa di poter lenire, alleviare, indirizzare e prevenire la sofferenza altrui. è vero che l'educatore non è onnipotente ma se sa rapportarsi all'altro e con tanta volontà può far tanto può ridare la gioia di vivere.
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    Messaggio  caterina molinaro Sab Mag 15, 2010 10:20 pm

    L' educatore è una figura professionale che collabora in vari settori dei lavori sociali.Esso collabora cn altre figure professionali( quindi lavora in rete) cn assistenti sociali, medici, psicologi, psichiatri, insegnanti, mettendo in atto progetti educativi e riabilitativi per aiutare il soggetto che ha bisogno. esso entra in contatto con la persona bisognosa, e lo aiuta a porre rimedio al suo disagio.Secondo me l'educatore deve essere competente e professionale nel svolgere il suo lavoro;deve essere avalutativo, cioè non deve giudicare , solo così può aiutare l'utente in ciò che ha bisogno;deve essere distaccato, per capire con distacco e senza farsi trascinare dalle emozioni, come operare con l'utente; ma deve essere comunque sensibile, poichè la sensibilità ti aiuta ad aiutare!!!

    la persona con disabilità, è la persona che ha problemi a svolgere determinate funzioni o azioni a causa di una menomazione. La disabilità è più percepita dalla persona disabile, quando si trova di fronte a barriere sia fisiche (come le barriere architettoniche) sia mentali (è il nostro pensare il disabile in quanto tale, ad aumentare la sua diversità).
    durante questo corso, e grazie a questo corso, molte volte ci siamo messi nei panni delle persone disabili, e devo dire che non è piacevole sentirsi impotenti ed emarginati, solo perchè la società crede, sbagliando, che emarginado il disabile lo si protegga.
    mio zio 5 anni fa ha fatto un'incidente in moto, e gli hanno amputato un arto, dal ginocchio in giù. é stato comunque molto fortunato, poichè è vivo.. e ha avuto molta forza nel rialzarsi (metaforicamente parlando, ma anche letteralmente, poichè la riabilitazione è molto dura e lunga, e tante volte noi, la famiglia, lo abbiamo visto cadere e,rialzarsi da solo, poichè lui ha voluto così).é stato fortunato anche perchè è potuto andare a curarsi a Budrio, dove c'è il centro protesi, e dove vengono costruite protesi all'avanguardia, alcune delle quali abbiamo visto in questo corso, ma va ricordato che, e l'ho visto con l'esperienza di mio zio, anche se queste protesi riescono a farti vivere una vita "normale", sono molto costose, e quindi non accessibili a tutti,con ciò voglio spiegare che chi non ha i mezzi economici per permettersele rimane inchiodato a protesi vecchie, scadenti e scomode (quelle che da la mutua).
    Quando qualcuno chiede a mio zio cosa facesse prima dell'incidente lui risponde: "facevo 100 cose, e ora ne faccio 110"... so che mio zio è un caso a parte, perchè la sua voglia di essere LUI ha prevalso sull'handicap, ma anche perchè lui ha disposto dei mezzi per aiutarsi.
    tornando alle protesi per disabili , la società deve abituarsi a vedere gli uomini cyborg girare per le strade, uomini con le protesi che corrono e giocano come noi, anzi meglio di noi!!dobbiamo abituarci mentalmente a loro, senza girare lo sguardo per strada per paura di essere scoperti a guardare, perchè così leviamo una grande barriera per loro: ciò che pensa la gente...
    e poi noi siamo il futuro, noi possiamo combattere per costruire città senza barriere architettoniche.
    un'aneddoto, che vi fa capire perchè io penso che una barriera è la mente delle persone:: quando ha fatto l'incidente mio zio, i miei cugini erano tutti piccoli, un pomeriggio giocando con un giochino di mio cugino gli ruppi un braccio, e allora terrorizzata da quello che avrebbe fatto mio cugino(tipo piangere e gridare in maniera esasperante), mi scusami giurando di comprargliene un'altro, ma lui mi guardò con fare indifferente e mi disse:"se zio può lavorare senza gambe, il mio batman può giocare senza braccia". da lì ho capito che l'handicap di mio zio era normalità più per i piccoli quanto nn lo fosse per me!!quindi ho provato a fare un lavoro interno su di me, non impietosendomi e nn correndo ad aiutare mio zio quando si doveva alzare in piedi o camminare,...da quel giorno tutto è cambiato, io sono cambiata...e se vedo il posto riservato ai disabili occupato dai normodotati, non mi arrabio perchè ho pietà per i disabili, ma lo faccio perchè gli porto rispetto ed è cattiva educazione appropiarsi di un posto che non è tuo...se vedo il disabile in carrozzela non riuscire a salire sul pulman mi arrabio con la società che spende un sacco di soldi a cose inutili, e non li spende per una cosa di vitale importanza per qualcuno!non m'impietosisco per loro, perchè, secondo me, loro non hanno bisogno di pietà, ma di leggi che li tutelino, poichè è già stata la natura dura con loro, ci manca solo la società o i nostri sguardi pietosi!

    la pedagogia della disabilità è un ramo della pedagogia che si occupa della disabilità, della persona disabile, delle tecniche, dei linguaggi e dell'integrazione del disabile nel mondo.
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    Laboratorio del 13 maggio LE TRE DOMANDE - Chi è l’educatore - Pagina 12 Empty DOMANDE.

    Messaggio  AMATORE VALENTINA 11 Sab Mag 15, 2010 10:34 pm

    1-CHI è L'EDUCATORE?
    L'EDUCATORE SECONDO ME è QUELLA PERSONA CHE AIUTA IL PROSSIMO,UNA PERSONA FIDATA CHE TI AIUTA AD AFFRONTARE I PROBLEMI DELLA VITA E A SUPERARE I LIMITI DELL'EDUCANDO.
    2-chi è la persona con disabilità?
    secondo me la persona con disabilità è quella persona che ha la proria specialità e diversità fisica,psichica ecc...che lo rende diversi dalla massa e per questo speciale.
    3-CHE COSè LA PEDAGOGIA DELLA DISABILITà?
    PER PEDAGOGIA DELLA DISABILITà SI INTENDE QUELL SCIENZA CHE SI INTERESSA DEI DISABILI ED IN PRIMIS CERCA DI ABBATTERE I SUOI LIMITI GRAZIE AGLI AIUTI DEGLI EDUCATORI I QUALI DOVRANNO ESSERE IN GRADO DI ABBATTERE L'EMARGINAZIONE E DI INTEGRARE QUESTE PERSONE NELLA NOSTRA SOCIETà.
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    Messaggio  DanielaIzzo1404 Sab Mag 15, 2010 10:51 pm

    Il testo "L'educatore professionale" è molto interessante anche per me che esercito la professione da tempo...sono stata colpita dalla frase: "...confronto rivolto all'area del saper essere ( dovere, potere e volere essere) con tutto ciò che riguarda la sfera dell'etica e della coscienza del possibile e dell'impossibile verso se stessi e verso gli altri". Ed anche il concetto di "identificazione" che è la base di partenza per una efficace comprensione dell'altro!Molto molto bello!!! Intendo comprare il testo e sottoporlo all'attenzione delle mie colleghe docenti...Grazie!
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    Messaggio  simonavicorito Dom Mag 16, 2010 12:44 am

    Dal mio punto di vista, forse influenzato anche dalla mia esperienza ancora in corso presso l'USSM del tribunale minorile di Napoli, l'educatore è colui che attraverso la realizzazione di un intervento educativo finalizzato al recupero e al ravvedimento del soggetto può diventare una vera figura di riferimento. Da quello che ho potuto acquisire attraverso il tirocinio è che la sua figura diventa una vera ancora, non solo per il minore in questo caso ma anche per i genitori che vedono in lui l'unica speranza per il reintegro sociale del proprio figlio, l'educatore cerca di infondere al minore valori e senso di responsabilità ma il suo obiettivo principale è quello di aiutarlo nella ricerca di un proprio progetto di vita.


    Mentre la disabilità abbiamo capito che non è una malattia ma il disabile è colui che non è abile nel compimento di una qualsiasi azione ed è costretto a chiedere un supporto.
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    Messaggio  RobertaSpaziano 1181 Dom Mag 16, 2010 1:46 am

    - Chi è l'educatore?
    L'educatore è colui che è disposto a mettersi in gioco per poter aiutare persone che vivono in condizioni di disagio. é colui che va oltre la cultura, la religione, il colore della pelle e un'ipotetica disabilità. L'educatore non deve incutere terrore, non deve determinare un calo di autostima, ma deve essere un punto di riferimento per la persona che richiede sostegno. Inoltre deve essere flessibile per potersi mettere in relazione con diversi interlocutori e con differenti contesti sociali.

    http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/157560 ho fatto riferimento a questo articolo proprio per ribadire che gli educatori non devono traumatizzare, incutere terrore e essere viiolenti contro il bambino, ma devono essere un loro punto di riferimento. La figura dell'educatore, soprattutto nel periodo dell'asilo nido, rappresenta un momento fondamentale per il processo formativo del bambino durante la prima infanzia. è proprio in questa prima relazione al di furoi della famiglia, che il bambino inizia ad acquisire maggiore sicurezza di se stesso che poi lo aiuta ad aprirsi alla relazione con gli altri. Questi bambini hanno vissuto sicuramente un evento negativo, che li segnerà, lascerà sempre quel trauma e avranno più difficoltà a fidarsi e a relazionarsi con gli altri.



    - Chi è la persona con disabilità?
    La persona con disabilità è colui che in seguito a una menomazione ha una ridotta capacità d'interazione. Viene spesso considerata diversa dal comune, inferiore e di conseguenza emarginata. Ci sono persone che non sanno andare oltre la disabilità e conoscere la persona per quello che è interiormente e per quello che ha da offrire.

    - Che cos'è la pedagogia della disabilità ?
    è quella disciplina che studia il disabile nei suoi deficit e difficoltà nel relazionarti con gli altri, nell'accettarsi con le proprie menomazioni. Cerca di trovare delle soluzioni per migliorare la loro condizione di vita..!!!


    Ultima modifica di RobertaSpaziano 1181 il Dom Mag 16, 2010 4:41 pm - modificato 2 volte.
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    Messaggio  GUARDATO MARIO 09 Dom Mag 16, 2010 2:13 am

    L’educatore è colui che ha il compito di intervenire a favore di quelle persone che si trovano in situazioni di disagio, svantaggiate a causa di handicap psico-fisici, con problemi legati ad emergenze familiari, difficoltà di relazioni o problemi di devianze. L'educatore si pone come scopo il benessere degli altri mediante l'uso di tecniche ricreative, culturali ed aggregative. Nella pratica l'educatore deve far di tutto per rendere “l’altro” attivo ed espressivo, capace di costruire comunicazioni e relazioni. L'educatore deve valorizzare le capacità personali, stimolare l'autonomia fisica e psicologica, deve stimolare l'espressività degli altri. L'educatore = Amico

    La persona con disabilita è colei che, a causa del proprio stato,subisce una condizione tale da determinare un processo: di svantaggio sociale; di emarginazione; Il disabile è come tante volte stato definito il diverso,colui che ha uno svantaggio rispetto ad una persona normale. Ad esempio un disabile sulla carrozzina perché ha perso l’uso delle gambe, un disabile perché ha problemi estetici, un disabile perché porta gli occhiali. Il disabile è colui che viene emarginato dalla società perché non rispetta i propri canoni.

    La pedagogia della disabilita è quella materia che studia il rapporto tra la diversità (disabilita) e la società di oggi.
    La pedagogia studia i problemi e le tematiche delle persone che hanno delle diversità o che si sentono diversi dagli altri. Essa analizza i problemi che la società pone innanzi alle persone disabili e cerca una via d’uscita per poterli risolvere.
    La pedagogia della disabilita ha anche il compito di formare educatori che abbiano la formazione adeguata e lo spirito giusto per essere di aiuto a coloro che hanno delle disabilita e per poterle aiutare ad introdursi nel mondo della società,facendoli sentire persone normali.
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    Messaggio  lucia massa 89 Dom Mag 16, 2010 2:49 am

    L'educatore e' colui che realizza un attivita' educativa, ovvero che contribuisce alla crescita umana della persona. Egli si prende cura delle persone, e' una figura importante non solo per la formazione dell'individuo ma anche per aiutarlo nelle difficolta' di vita quotidiana. Questo lavoro richiede passione; a differenza delle altre attvità è necessaria una dedizione totale, il desiderio di essere utile a qualcuno, di dare, senza alcuna riserva nè pretesa.

    La persona disabile non è diversa da noi e pertanto non va esclusa ma inserita nel contesto sociale. E' una di noi, ma meno fortunata a causa di un suo problema fisico o mentale. Questo suo Handicap gli impedisce di condurre una vita normale ma noi non dobbiamo infierire sulla sua condizione, anzi dobbiamo aiutarlo ad accettare la sua condizione. E' compito anche della società preoccuparsi dei disabili creando strutture che permettano a loro di migliorare le loro condizioni di vita.

    La pedagogia della disabilità è quella scienza che si occupa dell'integrazione dei disabili nella società cercando di strategie idonee a salvaguardare il loro diritto, il suo scopo è la valorizzazione della persona, con il rispetto delle differenze e delle identità. Grazie ad essa possiamo comprendere le problematiche dei disabili e prodigarci per migliorare il loro stile di vita.
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    Messaggio  RICCIO ANNAMARIA 10 Dom Mag 16, 2010 10:13 am

    L' educatore è colui che realizza un'azione educativa cioè che contribuisce alla crescita della persona, e la sua funzione è quella di "guida".Inoltre l'educatore è specializzato nella messa in atto di progetti educativi-riabbilitativi in collaborazione con altre figure quali: assistenti sociali, medico e psicologo; la sua attività può essere rivolta ad anziani, tossicodipendenti,disabili, persone con disagio psichico e giovani a rischio.Le sue attività possono essere svolte sia all'interno di una comunità che all'esterno per conto dei servizi sociali, associazioni o cooperative che operano in questo settore.



    La persona disabile è colei/colui che ha una ridotta capictà d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma; per questo è meno autonomo nello svolegere le attività quotidiane e di conseguenza si trova in una condizione di svantaggio nella vita sociale.



    Secondo il mio punto di vista la pedagogia della disabilità si occupa delle varie forme di integrazione del disabile e delle discriminazione a cui esso è soggetto.
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    Messaggio  Ornella Annunziata706 Dom Mag 16, 2010 10:54 am

    1 ) Io penso che il ruolo dell'educatore è molto complesso. Deve riflettere su molti aspetti prima di rapportarsi con l'altro. Nell' educatore vedo una persona molto pacata, che aiuta il prossimo senza pregiudizi, senza ipocrisia, bisogna essere predisposti all'ascolto e al rispetto per quello che viene detto, deve essere un punto di riferimento, disponibile, sensibile, ma allo stesso duro. Proprio come dicevamo in classe. Spero che questo corso mi dia la possibilità di poter mettere in pratica tutto ciò detto in questo periodo, in modo da poter essere una brava educatrice. Anche perchè credo che il miglior risultato del lavoro svolto sia quello di riuscire a rendere felice l'altro.

    2)Non penso a nessuna disabilità in particolare, per me non ci sono differenze, sono persone uguali a noi, solo con dei deficit. A me piacerebbe molto lavorare con bambini, sia a rischio che non. Mi piacciono molto, a volte per volontariato mi è capitato di stare con loro e quando riesci ad aiutarli riescono a darti tanta di quella fiducia in te stessa che io il più delle volte non credo di avere. I bambini sono davvero speciali, ti riescono a regalare tanto quando tu gli dai quel poco per farli stare bene.

    3) La pedagogia della disabilità secondo me studia il rapporto tra educatore e educando, serve proprio all'educatore per sapere come comportarsi con i vari problemi che possono avere gli educandi. Inoltre aiuta a informarci sui problemi che spesso sottovalutiamo, sinceramente ripercorrendo tutto il percorso fatto insieme ho imparato davvero tanto. Ho riscontrato delle situazioni che sapevo esistere, ma vederle così da vicino mi ha aiutato ancora di più. Infatti devo ammettere che mi è dispiaciuto non avere più con noi la vostra amica Adele, perchè nessuno meglio di lei poteva aiutarci ancora di più a capire. Si i video sono espliciti ma l'esperienza raccontata dal vivo credo che sia molto diverso.
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    Messaggio  giustina caprio Dom Mag 16, 2010 11:00 am

    L’ EDUCATORE PER ME E’ COLUI CHE DEVE SPOGLARSI DELLE SUE IDEE DI SALVATORE E PORSI IN UNA CONDIZIONE DI UMILTA’ PER RIUSCIRE AD ACCOGLIERE L’ALTRO. MI RENDO CONTO CHE NON E’ FACILE ANCHE IN BASE ALLA MIA ESPERIENZA DI RELIGIOSA CHE HA LAVORATO CON RAGAZZI “ DIFFICILI” (QUASI TUTTI AVEVANO IL PAPA’ IN CARCERE). QUESTI RAGAZZI NON HANNO BISOGNO DI TEORIE, DI SUPER UOMINI O DONNE CHE SONO LI’ PER SALVARLI, MA SOLO DI AMORE VERO, DISINTERESSATO, GRATUITO E SOPRATTUTTO CHE GLI SI DIA FIDUCIA PERCHE’ E’ CIO’ CHE A LORO MANCA O COMUNQUE NON IN UNA FORMA DI GRATUITA’, ANZI TUTTO E’ DOVUTO O C’E’ UN SECONDO FINE. SE ALLA LORO VIOLENZA SI RISPONDE CON DUREZZA SI OTTIENE L’EFFETTO CONTRARIO A QUELLO DESIDERATO. L’EDUCATORE DEVE DARE SE STESSO NELLA FERMEZZA DEI SUOI IDEALI E VALORI, PERCHE’ ESSI POSSANO VEDERE UN’ALTERNATIVA A CIO’ CHE CONOSCONO. CI SONO TANTI EPISODI DICUI POTREI RACCONTARE, DOVE IL MIO ‘NON INTERVENTO” DURO HA PORTATO FRUTTI COME QUANDO UNO DI LORO NON VOLEVA ANDARE A SCUOLA E NESSUNO RIUSCIVA A CONVINCERLO AD ENTRARE: NE’ MAESTRE, NE’ LA DIRETTRICE, NE’ LA RESPONSABILE DELLA COMUNITA’, IO HO SOLO DETTO CHE LO ACCOMPAGNAVO, CHE GLI VOLEVO BENE E CHE AVEVO FIDUCIA IN LUI CHE NON SCAPPASSE. IL BAMBINO DA SOLO USCI’ DALLO SCUOLABUS, PRESE LO ZAINO ED ENTRO’ A SCUOLA. CREDO CHE TANTI PROBLEMI SONO CAUSATI DALLA FORTE AUTORITA’ CHE LORO TROVANO NON SOLO NEGLI ISTITUTI, MA ANCHE A SCUOLA CHE, DOVREBBE ESSERE IL LUOGO DOVE LE CAPACITA’ SONO VALORIZZATE INVECE SONO SOLO ETICHETTATI.

    LA PERSONA DISABILE E’ PRIMA DI TUTTO UNA “PERSONA” PER CUI DEGNA DI RISPETTO COME TUTTI, UNICA, IRRIPETIBILE CON DELLE POTENZIALITA’ E TALENTI PROPRIO COME OGNI ESSERE UMANO.
    TUTTI HANNO BISOGNO DI ESSERE VALORIZZATI ED AIUTATI A SCOPRIRE LA PROPRIA ECCELLENZA.

    LA PEDAG. DELLA DISABILITA’ STUDIA IL RAPPORTO TRA L’EDUCAZIONE E LE PERSONE CON DISABILITA’. QUESTA E’ UNA SCIENZA MOLTO IMPORTANTE E IL SUO FINE DOVREBBE ESSERE LA MESSA A SEVIZIO DI OGNI PERSONA CHE HA BISOGNO. FARE MENO TEORIE E PIU’ PRASSI.
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    Messaggio  carolina ciarlante Dom Mag 16, 2010 12:47 pm

    1) L'educatore e colui che contribuisce alla crescita di una persona aiutandola quando e in difficoltà;

    2) La persona con disabilità e colei che si differenzia dalla massa, non per questo però deve essere emarginata perchè come dice la ballerina simona atzori vuol dire che dio li hadisegnati così e bisogna rispettarli ed aiutarli.

    3) La pedagogia della disabilità per me e quella materia che studia la diversità delle persone e permette a loro di superare i propri limiti e oltretutto ci insegna anche a noi normodotati di non emarginarli ma vederli come persone senza handicap.
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    Messaggio  mariacarmen perfetto Dom Mag 16, 2010 1:05 pm

    1 CHI è L EDUCATORE SECONDO TE?
    L educatore è colui che va oltre all apparenza di chi ha di fronte,abbattendo qualsiasi barriera culturale,religiosa,di razza...L educatore nel suo lavoro diventa il confidente dell altro,è una confessione che possiamo fare in qualsiasi momento,diventando così un punto di riferimento importante per l educando....Fare l educatore penso che non sia facile,devi far fronte a tante tematiche differenti e complesse,e ciò richiama disponibilità,sensibilità e tanta pazienza, per non dimenticare le procedure sono abbastanza lunghe senza una durata stabilita e con risultati incerti...

    2 CHI è LA PERSONA CON DISABILITà?
    ODIO l etichetta "DISABILITà",è sempre un essere umano, si differenzia da noi normodotati perchè per natura hanno avuto delle mancanze.Purtroppo non possiamo negare quanto sia difficile per un disabile affrontare la vita considerando tutte le barriere architettoniche e non solo,ad esempio un soggetto autistico ha delle difficoltà nell intregarsi nel sociale.A tutte queste scortesie non manca il PREGIUDIZIO dell altro considerando il disabile il "DIVERSO"..

    3 CHE COS è LA PEDAGOGIA DELLA DISABILITà?
    La pedagogia della disabilità è la disciplina "DELL UMANO IN SE E PER SE"..Studia il soggetto nel suo deficit, insegna a come intregarsi ne sociale, e valorizzare i propri diritti..
    mettendo in evidenzia il rapporto tra educatore e educando.....
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    Messaggio  debora mirto Dom Mag 16, 2010 1:23 pm

    1.Sid efinisce educatore colui che realizza un'azione ducativa,ovvero che contribuisce alla crescita umana della persona.Per me l'educare è prendersi cura.L'educatore va oltre le barriere di cultura,razza e religione;senza ascolto e sensibilità si rischia un disastro educativo.L'educazione è una gratitudine reciproca e l'educatore è forza di volontà,crede nelle potenzialità e nelle risorse di ogni essere umano.Egli è umano e imperfetto,ma è sempre pronto a mettersi in relazione,l'educatore ti aiuta a fare uscire le tue capacità...
    2.La disabilità è la condizione di chi, in seguito ad una menomazione, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, quindi è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane.
    3.La pedagogia della disabilità è la scienza che studia il disabile in tutti i suoi aspetti,permettendo così la sua formazione,educazione,e soprattutto un supporto dal punto di vista psicologico,in quanto fornisce all'educatore gli strumenti per permettere l'integrazione del disabile.
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    Messaggio  lauraesposito896 Dom Mag 16, 2010 1:28 pm

    PRIMA DOMANDA: CHI E' L'EDUCATORE?
    per me l'educatore è colui che con grande sensibilità aiuta le persone con svariati problemi, ad esempio la persone con disabilità a superare i suoi limiti, a convivere e accettare la propria specialità.
    secondo me l'educatore è proprio questo aiutare la persone a scoprire la propria forza resiliente insita nel profondo nella nostra personalità.

    SECONDA DOMANDA: CHI E' LA PERSONA CON DISABILITA'?
    secondo me non è giusto parlare di disabilità, perchè trovo questo termine come un etichetta, qualcosa che limita tutta la persone, dovremmo allora chiederci disabile in cosa? perciò trovo più adeguato e giusto parlare di diversamente-abile.
    per me è colui che possiede un decifit (come menomazioni fisiche, psicologiche e motorie)

    TERZA DOMANDA: CHE COS'E' LA PEDAGOGIA DELLA DISABILITA'?
    credo che studi la persona disabile in tutta la sua dimensione olistica, che cerchi di fare dei importanti passi in avanti rispetto al passato come il migliorare le condizioni di vita di queste persone, ma come dice lo stesso murdaca creare una nuova cultura della disabilità credo che questo davvero ci faccia capire l'importanza di questa disciplina.

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