AUTISM AID ONLUS - INTERVENTO PROF. MINGUZZI/VASSALLO

dopo aver ascoltato il professore ho riflettuto molto,ho pensato a molte cose...magari noi presi dalla vita frenetica di tutti i giorni dimentichiamo altre realtà...quando si è parlato dell'autismo sono rimasta un pò senza parole...ho pensato a quante persone(compresa me)dimenticano spesso di essere fortunate,dobbiamo smettere di lamentarci in continuazione x stupidaggini...i veri problemi sono altri...

In aula ho testimoniato la mia breve e intensa esperienza con una ragazza autistica,ho provato con lei delle fortissime emozioni che a parole davvero sono indescrivibili...Dopo essere stata con questa ragazza,ho iniziato ad interessarmi,a fare ricerche approfondite su internet anche se avwendo sostenuto l'esame di neuropsichiatria infantile,gia sapevo di cosa si trattava...e appena ho saputo di quest incontro..sono stata contenta..perchè finalmente potevo apprendere qualcosa in più,da persone che vivono quotidianamente con questi bambini davvero speciali!!!

L'incontro di stamattina cn i professori Minguzzi/Vassallo è stato molto interessante.Il tema di cui hanno parlato è l'autismo e la cosa che più mi ha colpito è il fatto che entrambi hanno figli autistici.L' autismo diceva il prof.Menguzzi è purtroppo una malattia,è un danno neurologico,il bambino autistico nn riesce a comunicare verbalmente .NN è in grado di eseguire certe azioni,ha dei comportamneti anomali,nn comprensibili,ed è questa la sua disabilità.Ma si può intervenire integrando e quindi formando il soggetto sia in famiglia che a scuola.Anche la tecnologia può fare il suo corso:cioè avere un piccolo computer che permette al bambino di comunicare:essere a conoscenza del suo bisogno(esempio:andare in bagno).C' è anche il bisogno per questi soggetti di essere seguiti,affiancati da persone competenti,educatori che imparino a capire i loro bisogni anche senza l'aiuto di materiale.Questi professori collaborano cn una associazione "Autism Aid Onlus" dove questi soggetti,vengono seguiti attraverso laboratori come "Arte terapia" e poi molto divertente l'avviameneto al nuoto in collaborazione cn la facolta di scienze motorie,col nuoto questi bambini si divertono a giocare in acqua aiutati da persone competenti naturalmente.

L' autismo è una malattia, oggi non si cura. Il soggetto malato di autismo è un soggetto che rimarrà malato per sempre! E un soggetto che ha sempre bisogno di assistenza, in ogni momento della giornata.
Questo più o meno è quello che è stato detto oggi in aula. L' intervento oggi è stato molto interessante, ci sono state rappresentate molto realtà che non tutti conoscono; progetti che sono davvero utili per i soggetti affetti di autismo. La tecnologia ha fatto molti progressi, però, purtroppo non tutti possono usufruirne, in quanto si tratta di apparecchiature molto costose che non possono permettersi tutti.

È stato molto bello ed interessante ascoltare il prof. Meluzzi e l’avv. Vassallo venuti in veste di “genitori” di bambini autistici e sono d’accordo con loro quando affermano che c’è bisogno sì di educatori ma soprattutto di bravi(aventi una specifica formazione) e sensibili educatori, solo così si potrà garantire a questi bambini l’assistenza adatta alle loro esigenze. Sono contentissima d’avere saputo dell’ iniziative attuate dall’AID in collaborazione con la PARTHENOPE e delle future in collaborazione con la nostra università, sono convinta che darci la possibilità di fare un periodo di “stage” all’interno della loro ONLUS sia un’opportunità per tutti anche se non dovesse poi trasformarsi in un concreto lavoro. Sono anche convinta che grazie al lavoro di quest’associazione si possa un giorno arrivare a garantire il “COMUNICATORE” a tutti i bambini autistici perché siano autonomi e che grazie all’opera si sensibilizzazione che AID porta avanti dal 2003 circa si arrivi a capire che questi bambini sono“persone speciali”e non certo”matti”/anormali” come forse ancora oggi vengono considerati

OGGI ABBIAMO AVUTO L'ONORE DI AVERE COME OSPITE GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA PROFESSORESSA BRIGANTI IL PROFESSOR MINGUZZI E VASSALLO,FONDATORI DI UN'ASSOCIAZIONE PER IL RECUPERO E LA FORMAZIONE DEI BAMBINI AUTISTICI ENTRAMBI CON FIGLI AFFETTI DA QUESTA PATOLOGIA.IL DIBATTITO è COMINCIATO CON UN CONCETTO IMPORTANTISSIMO:"BISOGNA PRENDER COSCIENZA DELLA SITUAZIONE AL MOMENTO DELLA NASCITA DEL BAMBINO(IN QUESTO CASO AUTISTICO) E DECIDERE DI PORTARLA AVANTI CON GRANDE DEDIZIONE,SACRIFICIO E RESPONSABILITà". CI HANNO RACCONTATO TUTTO CIò CHE AVVIENE ALL'INTERNO DI QUESTA STRUTTURA CHE ACCOGLIE QUESTI BAMBINI CERCANDO DI DARE ANCHE A LORO LA POSSIBILITà DI POTER "VIVERE" ATTRAVERSO GIOCHI,ANIMAZIONE E COMPUTER CHE AGEVOLANO LA COMUNICAZIONE CON QUEST'ULTIMI.PER NOI RAGAZZI CHE FREQUENTIAMO QUESTA FACOLTà PARLO SOPRATTUTTO PERSONALMENTE SAREBBE UN'ESPERIENZA MERAVIGLIOSA POTER DONARE GRAN PARTE DEL MIO AIUTO A QUESTI BAMBINI,ANCHE PER VEDERLI SORRIDERE SOLTANTO PER UN MINUTO,REGALANDOGLI QUELLE EMOZIONI CAPACI DI FARGLI BATTERE PIù FORTE IL CUORE. HO PENSATO A COME SAREBBE BELLO POTER GIOCARE CON LORO E A QUANTO MI ARRICCHIREI DA QUESTA ESPERIENZA PERCHè RIUSCIREI A CAPIRE IL VERO SIGNIFICATO DI AIUTO E COLLABORAZIONE. SPESSO ASSISTIAMO A CASI GRAVI IN CUI UN AUTISTICO è PARAGONATO A UN VEGETALE PERCHè PRIVO DI PAROLA,SUONI E LUCE E SOLO IN QUEL MOMENTO CI FERMIAMO A PENSARE:"SONO FORTUNATO!"

Con l'internento oggi in aula di due gentori rappresentanti dell' ONLUS penso che attraverso questa terapia è possibile raggiungere con il bambino importanti obiettivi riabilitativi. Questo particolare approccio facilita, secondo me,la gestione delle emozioni e l’integrazione sociale, favorendo allo stesso tempo la rieducazione e la modificazione degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi, emotivi e senso-motori.Oggi si parla pero' molto dell'autismo in fase infantile e non soffermandosi sull'idea che molta ricerca dovrebbe essere realizzata anche per il potenziamento della qualita' di vita degli autistici anche in eta' adulta.

Attualmente sono poco informata sull'autismo e sulle difficoltà che può comportare e non ho ancora approfondito la mia conoscenza su di esso.Posso solo considerare che gli interventi del Prof.Minguzzi/Vassallo mi hanno molto colpito,o meglio mi ha colpito il modo di aver presentato le loro rispettive esperienze di essere genitori di un bambino/ragazzo affetto da tale malattia.Alcune affermazioni sono state davvero segno di gran forza d'animo,di buona volontà.Direi che questi due genitori,come tanti altri che hanno dovuto subire quel "pugno in faccia"(proprio così ha detto il Prof. Minguzzi),siano un esempio di genitori validi.Ammiro le persone con queste qualità!Certamente non esistono genitori "perfetti":si dice che essere genitore sia il lavoro più difficile!Quindi capita molto di frequente che un padre o una madre sbagli,anche quando pensa che stia facendo ciò che è "giusto che si faccia".
I due professori mi hanno anche fatto riflettere sulla figura dell'educatore,presentata,questa volta,come "privilegiata",cioè che risulta come di fondamentale importanza per la cura,per la crescita,per un'eventuale assistenza speciale,di un bambino.In effetti penso che la professione di educatrice sia una "vocazione" speciale,dai prerequisiti come sensibilità,predisposizione a interagire in modo efficace,comprensione subitanea e spontanea dell'altro,capacità di dar un sostegno psicologico/fisico(in caso di disabilità del soggetto da seguire)valido per una formazione sana,equilibrata,ricca,varia del discente e che si protragga per tutta la vita.

Io sento anche se non parlo

21 settembre 2009

Dico stop a regole e leggi inutili per me e altra gente.
Levo le mie urla acute verso il cielo, stridono,
Ma la mia voce voglio che si oda …
Come non capite i miei gesti?
Se mi nascondo dietro angoli, è per meglio
Ascoltare voci fastidiose.
Se mi metto amorevolmente cuscini in testa
Proteggo le mie emozioni …
Se vado sotto le coperte, mi sento protetto
Bene vi parlo e sopportate miei bizzarri gesti come
Io faccio per voi
Quando soffocate con troppe parole
Quando fingete che non ci sono e parlate di me,
Io sento anche se non parlo.
°°°
Questa poesia è stata scritta da Ike, un 24enne autistico che nel 2008 ha pubblicato una raccolta di poesie intitolata Io sento anche se non parlo (Librificio).
IL TEMA AFFRONTATO IN AULA E' STATO MOLTO CIONVOLGENTE E HA STIMOLATO IL MIO INTERSSE SULL'ARGOMENTO.
DI CERTO NON E' FACILE PER UN GENITORE TROVARE LA FORZA PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELL'AUTISMO,RIMBOCCARSI LE MANICHE E INTERVENIRE E' LA COSA PIU' GIUSTA DA FARE QUANDO CI SI TROVA AD AVERE UN FIGLIO AUTISTICO.
PERSONE COME I PROFESSORI MINGUZZI E VASSALLO VANNO PREMIATE PERCHE' NON SEMPRE SI HA IL CORAGGIO DI GUARDARE IN FACCIA LA REALTA', LORO INVECE SONO RIUSCITI A FARE DELLA LORO STORIA UN MODO PER AIUTARE GLI ALTRI OLTRE CHE I LORO FIGLI ED E' QUESTO CHE MI HA COLPITO MAGGIORMENTE.

dopo aver ascoltato le testimonianze del dottor Menguzzi e del dottor Vassallo, sn andata anche a segiure il seminario sull autismo.... quindi ho dedotto che da oggi in poi voglio più avvicinarmi a questo mondo, dato che viene fatto solo dagli stessi genitori che hanno i bambini autistici o comunque da medici specializzati..... quindi "costretti" ad informarsi circa questa patologia...... vorrei dare solo semplicemente il mio aiuto a questi bambini....

L'esperienza di oggi è stata davvero molto bello!
Il Prof.Menguzzi e L'Avv. Vassallo ci hanno dato davvero una grande testimonianza!
L'autismo è una patologia davvero molto difficile e purtroppo come ci hanno detto Loro ieri gli interventi da fare sono davvero tanti ma qui in Italia siamo ancora "Indietro"!
Io per il mio futuro mi auguro di essere una brava educatrice e di poter dare il mio aiuto dove necessita!
Come dicevano ieri ci sono migliaia di bambini che hanno bisogno di noi!
Noi dobbiamo solo impeganrci e dare il meglio di noi!

Questo corso davvero continua a sorprendermi...
Oggi due papà di bambini autistici davvero ci hanno mostrato, anzi quasi abbiamo visto da vicino, toccato con mano quanto ancora c'è da fare per questi bambini, sono rimasta davvero abbasita quando ho sentito che alcuni diciamo (pc) che permettono a questi bambini di comunicare con le immagini, vengono comunque privati di queste tecnologie nonostante la loro necessità, perchè sono costosi...
ma come fanno due genitoti con uno stipendio diciamo "normale" ad affrontare tutto questo?? ma ci rendiamo conto di quello che accade? gli enti, lo stato chiunque sia, si rendono conto che questi bamini non vengono aiutati, assistiti, penso che si dovrebbe dare il meglio a questi ragazzi per permettere loro una vita "normale", per dare loro la proprio indipendenza se allora la tecnologia puà aiutare bisogna, anzi si deve conbattere perchè tutti i bambini con questi problemi hanno di quello che necessitano, dovrebbero essere mezzi a disposizione di tutti e non di pochi!!!
Ringrazio questi papà così forti e coraggiosi per la loro testimonianza, ci avete veramente regalato tanto, non fermetevi mai perchè c'è ancora tanto da fare!

l'esperienza di oggi è stata davvero importante per me, mi ha veramente dato tanto.
vedere quei due genitori quello che sono stati ingrado di costruire mi ha fatto comprendere di quanto ognuno di noi può fare.
sono rimasta ovviamente delusa di come la tecnologia continui a essere comunque un bene prezioso, assurdo pensare che si festeggi il successo tecnologico come aver ruiscito a costruire un apparecchio che permette al bambino di comunicare, ma poi in realtà ci sono disponibili sul mercato solamente 3, allora mi chiedo a cosa serve sapere che c'è qualcosa che potrebbe aiutare dei bambini, se poi rimane un bene di pochissime persone?
Ammiro la forza di questi genitori che combattono!
saranno i miei modelli, a cui mi rifarò per la mia carriera professionale.
Grazie
caterina esposito995

Aver ascoltato le testimonianze dei professori:MINGUZZI/VASSALLO è stato molto interessante e importante. Loro ci hanno portato delle testimonianze personali hanno raccontato la realtà della vita di queste persone che molti di noi non sanno. Credo che persone autistiche siano capaci di trasmettere delle sensazioni e delle emozioni che soltanto vivendo con loro possiamo capire, in particolare ammiro la grande forza che hanno questi genitori.

bellissime parole quelle dei professori ieri mattina in aula.Mi è servito molto perchè non ero molto informata sull'autismo e di quanto fosse diffcile e costoso seguire un bambino che dalla nascita presenta questo "problema"che a quanto pare non è ancora curabile.

La mia esperienza con ragazzi disabili (dalla ragazzina che a Milano ho seguito per circa sette anni, alla ragazza down che a Napoli vive quasi letteralmente con noi da quando aveva due anni – ed ora ne ha venti , ai ragazzini psichiatrici che frequentano la nostra Casa di accoglienza) mi ha vista però impreparata e piena di paure di fronte a situazioni di “autismo”. In fondo questa era una domanda che avrei voluto aggiungere a quelle già formulate ai professori Minguzzi e Vassallo durante l’incontro con loro ieri. Perché si ha così paura delle persone che hanno questo tipo di disabilità?.

Due delle mie consorelle qui a Napoli (una in modo molto massiccio) hanno seguito due ragazzini “autistici” per molti anni. Il primo adesso ha quasi vent’anni e fortunatamente frequenta un centro diurno. Questo ha sollevato molto la madre che si occupa totalmente di lui. La mia consorella ha dovuto rinunciare a seguirlo in quanto il ragazzo è violento e imprevedibile e lei non riusciva più a tenerlo. L’altro ragazzino potevamo aiutalo di più, ma la famiglia è molto inadeguata (vivono in situazioni di grande povertà mentale) e qualsiasi nostro intervento non aveva frutto. Anche in questo caso è successo che la stessa famiglia ha riconosciuto la loro non capacità di gestione della cosa e quindi hanno accettato il fatto che il figlio stia in una struttura vicino Napoli e che torni a casa solo nei periodi festivi.

Io personalmente non so se sarei riuscita a fare quello che hanno fatto le mie consorelle. Non si tratta -capisco - di capacità. Il timore che sento in me è legato al fatto dell’imprevedibilità e dei momenti di violenza (mi si perdoni se il termine può sembrare forte) che questi ragazzi possono avere e quindi dell’impotenza a gestirli?. Oppure ( e questo mi consola un po’) “ad ognuno di noi è dato di portare quello che effettivamente è chiesto di portare”?. A me per esempio è stato chiesto di aiutare altri.

Queste sono domande aperte che mi porto dentro.

dopo l'intervento di questi due docenti ho capito che forse le campagne di sensibilizzazione debbano essere molte di più. bisogna aiutare le persone disabili a condurre una vita autonoma e bisogna anche creare delle attività utili anche per permettere loro un pò di divertimento.

l'esperienza vissuta ieri è stata davvero interessante...quale miglior testimonianza se non quella di due genitori di bambini autistici!!!la loro forza e il desiderio di donare ai loro figli (e a quanti si trovano nella loro stessa situazione) un vita piu serena che vada al di la della famiglia e del centro è davvero straordinaria...l'idea della piscina credo sia solo un punto di inizio di una serie di iniziative.mi hanno colpito le frasi "l'autismo è una malattia che non si puo curare" e "quando scopri che tuo figlio è autistico per un attimo ti crolla tutto addosso"(forse non era esattamente cosi ma il senso era quello).Forse è proprio questo che ha fatto si che questi genitori creassero una ONLUS per migliorare le condizioni dei bambini autistici.Non ero a conoscenza dell'esistenza del computer che permette di comunicare attraverso le immagini,la tecnologia ha permesso anche questo, solo vorrei potesse essere alla portata di tutti e non accessibile solo ai "ricchi".
Mi interesserebbe approfondire come ci si deve comortare con bambini autistici perchè ci sono stata a contatto ma la bambina non voleva essere toccata, desiderava solo stare da sola...con il tempo sono riuscita ad avere un po di contatto ma non so se i miei atteggiamenti nei suoi confronti erano corretti...ci ho provato!!!

L'esperienza vissuta in aula è stata davvero toccante...ascoltare questi professori come raccontano la storia della loro vita,l'esperienza ke vivono giorno dopo giorno insieme ai loro figli è stato davvero emozionante.Io posso solo immaginare quello ke si prova e come ci si sente ad essere una persona autistica ma questi professori ci hanno raccontato delle esperienze di vita vera e non credo sia facile...Spero che si trovi un modo per guarire che la tecnologia faccia ancora dei progressi per aiutare queste persone perchè è davvero difficile per un genitore veder il proprio figlio soffrire...vedere che vuole esprimersi e parlare però non ci riesce.

CREDO CHE LA LEZIONE DI VENERDI HA POSTICIPATO CIO CHE IN RELTà HO COMMENTATO LO SCORSO LABORATORIO INTERSSANNDOMI DELLA DISABILITà NON SOLO RELATIVA ALLA FISICITà MA QUANTO E SOPRATTUTTO ALL' ASPETTO NEUROLOGICO E FISIOLOGICO.I DUE PROF. SVOLGONO UN' ATTIVITà A MIO AVVISO ESTREMAMENTE INTERESSANTE E GIUSTA NEI CONFRONTI DI CHI NN PUO UTILIZZARE UNA FONTE PRIMARIA COME IL LINGUAGGIO DI CHI QUINDI NON PUò VIVERE LA VITA A 365 GRADI MA è COSTRETTO A FARSI CAPIRE ATTRAVERSO UN PC O CON PICCOLI GESTI.PARLO OVVIAMENTE DELL'OGGETTO DISCUSSO IN AULA I BAMBINI AUTISTICI.E DARE LORO LA POSSIBILITà DI UN INSERIMENTO SOCIALE è QUELLO CHE IO COME IO PROF DEFINISCO IL GESTO NOBILE PER ECCELLENZA ANZI CIò CHE DOVREBBE CAMBIARE IN QST SOCIETà E PROPRIO QUESTO DARE PIU SPAZIO A TALI SOGGETTI.

Al mio bambino Andrea

Quando sei nato eri come tutti gli altri bambini, la gioia piena di papà e mamma.
Poi qualcosa, forse una fata gelosa della nostra felicità ti ha imprigionato in un bozzolo. La disperazione ha invaso i nostri cuori, un dolore forte e accecante.
Le nostre vite intrecciate alla tua, hanno dovuto violentemente cambiare, un buio profondo ci ha disorientato.
Poi lentamente la svolta difficile è diventata parte di noi.
Tu non sei come noi, anche se hai tutto di noi. Il tuo modo di percepire la realtà è diverso e anche se ci vedi, ci senti, ti muovi, l'ambiente circostante è per te incomprensibile. Sei autistico.
Sapere quel che succede nel tuo mondo ci ha aiutato a capire i tuoi comportamenti bizzarri, l'estrema vulnerabilità, la tua sofferenza e l'angoscia del tuo quotidiano. Noi sappiamo che tu crescendo sarai diverso, il tuo handicap è cronico, non esiste a tutt'oggi rimedio farmacologico né una chiara patogenesi, che spieghi dove e come il delicato equilibrio si sia incrinato.
Noi sappiamo che ti amiamo e tutto quello che possiamo fare per illuminare il tuo cammino è aiutarti ad inserirti in questo mondo così strano e complicato per te. Stai lavorando duramente con noi?, ma ogni giorno è una nuova conquista. I tuoi occhi, così intelligenti, si illuminano sempre di più, lo sai che siamo ORGOGLIOSI di te Andrea, Hai cominciato a vivere una nuova vita, e noi la viviamo con te, che ci sorprendi con la tua straordinarietà.

Sonia... una mamma innamorata della vita.

mi ha estremamente colpito questa lettera di una madre,che ha superato le difficoltà,definisce il figlio diverso ma allo stesso tempo straordinario,credono in lui e non lo abbandonerano mai.....che dire è meraviglioso....
Le testimonianze avvenute in aula sull'autismo,mi hanno sorpreso,interessato,anche perchè conosco due bambini autistici.Ciò che mi ha sopreso è stata la grande forza di volontà dei prof,ad affrontare e creare interventi per il miglioramento di questi bambini.é stato grandioso sentirsi dire che questi bambini hanno bisogno di noi ma sopratutto che hanno bisogno di persone specializzate,mi piacerebbe molto partecipare come tirocinante nella viila amoturo.....per conoscere e imparare sempre più.....

Molto interessante venire a conoscenza di una realtà vicinissima a noi, eppure tanto lontana per indifferenza e mancata conoscenza: "l'autismo". I relatori, organizzatori di una ONLUS, nonchè padri di due bambini autistici, oltre a fornirci informazioni sulla malattia, hanno dimostrato, con il loro impegno e professionalità, di poter fare VERAMENTE QUALCOSA per coloro che sono affetti da questa seria patologia...E non ci riferiamo solo ai comunicatori ( prodotti che la domotica produce), piuttosto all'importanza data all'area ludica, e nello specifico, alla realizzazione di una piscina con materiali opportunamente strutturati, e persone ampiamente qualificate!!! In altri termini, ci hanno dimostrato che competenza medica, strutture sanitarie e medicine varie non sono tutto ciò di cui necessita una persona che soffre...tutt'altro!! Scritto da Lina Monfrecola e Daniela Izzo.

I PROFESSORI MINGUZZI E VASSALLO HANNO TESTIMONIATO LA LORO ESPERIENZA DI GENITORI DI BAMBINI AUTISTICI,HANNO DATO PROVA DELLA LORO FORZA E DEL LORO AMORE.L'AUTISMO E' UNA MALATTIA INCURABILE PERO' GRAZIE AD ALCUNE TECNOLOGIE, COME AD ESEMPIO UN COMPUTER, QUESTI BAMBINI POTREBBERO COMUNICARE ATTRAVERSO LE IMMAGINI, MA PURTROPPO COSTANO TROPPO!
QUESTI GENITORI SONO COLLABORATORI DLL'ASSOCIAZIONE AUTISM AID ONLUS, UNA STRUTTURA CHE METTE A DISPOSIZIONE GIOCHI, ANIMAZIONE E COMPUTER.
ECCO CHE QUI EMERGE L'IMPORTANTE "FIGURA PRIVILEGIATA" DELL'EDUCATORE, CHE CON TUTTA LA SUA SENSIBILITA', DOVREBBE PRENDERSI "CURA" DI QUESTI BAMBINI "SPECIALI".

L’incontro di venerdi con il professore Minguzzi e l’avvocato Vassallo è stato davvero interessante. Entrambi sono fondatori di un associazione di recupero e formazione dei bambini autistici. Quello che maggiormente mi ha colpito è ascoltare la loro esperienza personale dato che entrambi hanno dei figli autistici. L’autismo è definito come un disturbo dello sviluppo psico-mentale e che determina uno stato di disabilità e di handicap molto gravi. I bambini autistici fisicamente sono sani e si sviluppano come i loro coetanei, ma sono affetti da gravi anomalie nella comunicazione e da un certo ritardo mentale. L’autismo è una malattia incurabile e grazie ad alcune tecnologie questi bambini potrebbero comunicare. Questi soggetti hanno bisogno di essere seguiti minuto x minuto ed ecco che qui emerge la figura degli educatori che devono prendersi cura di loro.


https://www.youtube.com/watch?v=-5lq3cD_4IE
Questo video dimostra di come grazie agli educatori e alle maestre un soggetto"autistico" può fare dei passi in avanti nel loro lungo e difficile percorso di vita . Queso bambino grazie ad un percoso personalizzato applicato su di lui è riuscito ad inserirsi all'interno del gruppo di coetanei, giocando con loro e soprattutto con lo sport è ruscito a migliorare la sua condizione fisica e mentale , infatti dopo poche sedute di nuoto il bambino è riuscito a fare x la prima volta: le bollicine, a fare le capriole e a sorridere tutto ciò grazie all'aiuto di un insegnante.