lab 6 maggio esperienza di emarginazione

oggi nel gioco dell'emarginazione sono stata in entrambi i casi nella "città".devo dire che da una parte mi sono sentita molto fortunata perchè comunque facevo parte della maggioranza e come si sa la maggioranza è sempre favorita nella vita in generale....dall'altra parte però ho provato a mettermi nei panni degli emarginati per un momento e non l ho vissuta molto bene perchè credo che comunque ognuno deva seguire se stesso,ciò che si sente e nessuno ha il diritto di escludere qualcuno solo perchè non condivide i suoi stessi interessi come nel caso della musica classica.credo che ogni scelta deve essere rispettata perchè non esiste una sorta di tavola dei "10 comandamenti"che sancisce quale gusto sia giusto e quale sbagliato,proprio perchè si tratta di gusti o interessi tutto è soggettivo.io credo che finchè una scelta personale di qualunque genere non vada ad intaccare quella di un altro e/o possa mettere in pericolo il prossimo,deve essere rispettata.

Il laboratorio di oggi mi è piaciuto.Io non ero tra quelli emarginati,ma in città . Diciamo che mi sono sentita un pò in colpa,non mi è sembrato bello tutto ciò.Noi,in città,che ci permettevamo tutti i divertimenti possibili,e gli altri lì a guardare .Questo dovrebbe far riflettere tutti,almeno spero.Non è mai bello essere emarginati,ne tantomeno emarginare.Tutti siamo uguali,tutti dobbiamo accettare le scelte di altri e tantomeno un deficit,anche se nn mi piace chiamarlo così,come quello di portare gli occhiali.

Oggi nel laboratorio sono stata per una volta emarginata e per una volta una componente della città.
Quando tutto ad un tratto da cittadina mi sono ritrovata emarginata perchè avevo gli occhiali , mi sono sentita esclusa. Quando poi siamo diventate in tante non mi sentivo poi così tanto emarginata, si è vero percepivo la totale indifferenza dei "cittadini" e del "sindaco" ma poi pian piano ho iniziato a parlare con il gruppo, ho addirittura proposto di organizzare una festa tra noi "emarginati". Penso che questo sia stato possibile perchè comunque io di base ho una personalità forte, accetto me stessa con tutti i difetti, quindi se qualcuno mi esclude perchè ho gli occhiali, o per il taglio di capelli, per l'abbigliamento, per il modo di pensare ect, non mi offendo, non rimango delusa ne tanto meno mi sento emarginata, credo solo che sia "ignorante" la persona che emargina solo per dei difetti o che sia, semplicemente come dico sempre so problemi suoi io vivo lo stesso. Però credo anche che questa reazione sia possibile averla solo se una persona è "forte" nel momento in cui sei insicura, non credi in te stessa ( e so cosa significa) subito ti abbatti, cadi nello sconforto e per non essere emarginata dagli altri o ti nascondi, e ti autoemargini, o fai in modo di conformarti al pensiero e al modo di essere altrui per far parte del gruppo.
Nel momento in cui ero una componente della città ,sinceramente mi sentivo fuori luogo, perchè io non sono abituata ad emarginare le persone per un loro difetto o modo di essere, ho imparato per prima cosa che non è mai giusto emarginare qualcuno anche se le sue credenze, opinioni e modi di fare sono totalmente opposte alle nostre e poi possiamo imparare qualcosa anche da chi è totalmente incompatibile con noi.
Anche se devo dire che l'emarginazione nel primo caso (degli occhiali) è stata più brutta rispetto al secondo (musica classica), perchè mentre per la musica questo è un gusto personale una scelta della persona, gli occhiali e quindi il non veder bene non è una scelta ma in un certo senso qualcosa che ti viene imposto dalla nascita o per altri problemi. Sentirsi emarginati per n gusto o una scelta penso che possa essere meno traumatico per una persona rispetto all'essere emarginati per un problema di vista, corporeo ect. perchè come ho detto prima se una persona già di base non si accetta, essere anche emarginato è la fine.

Emarginazione: mettere ai margini, separare appunto il centro dai margini. Ma chi decide cosa mettere o chi mettere al centro?
In aula si è svolta una sorta di simulazione di questo fenomeno che ormai è molto diffuso.
Credo che una simulazione dia un imput generico ma viverla realmente è diverso, sentire sulla propria pelle il peso della differenza che porta all'esclusione da un gruppo puo' essere devastante per la persona in questione.
Mi espongo in questo modo perchè anni fa, durante il periodo delle superiori, ho vissuto in prima persona questa condizione,pensate un po' Emarginata perchè non indossavo i famosi Levis, venivo giudicata per il modo di vestire, se non indossavi "firme" eri out. Per un po' ci ho anche pianto su costringendo mia madre a cambiare il mio guardaroba(vi posso assicurare che è brutto)ma poi chissà, forse per il fatto che sono una persona molto riflessiva e combattiva capii che io avevo a disposizione un arma che poteva riscattarmi, la mia intelligenza..tutti ne abbiamo e per cui tutti siamo forti.Acquisendo una certa visibilità mentale potevo far cambiare l'opinione, sarebbero stati gli altri a cercare me!!!Tutti nella società possiamo essere persone attive e quindi tutte utili alla stessa.

Nel gioco 'Il sindaco' mi sono trovata in entrambe le situazioni ( quelli che hanno gli occhiali e coloro a cui piace la musica classica) nella città divertendomi con della buona musica e deliziandomi con degli ottimi dolci. Questa è stata un' esperienza utile e significativa per comprendere il mondo degli emarginati. I diversi sono spesso coloro che vengono 'buttati' fuori dalla società, proprio come abbiamo fatto nel gioco. E' stato, però, bello vedere come i compagni esclusi dalla città siano riusciti a stare insieme formando un gruppo abbastanza organizzato. Purtroppo non è così nella realtà...
Ringrazio la prof.ssa che ogni volta ci dà spunti per riflettere su tematiche molto attuali e interessanti.

Questo esperimento-gioco di oggi è stato molto carino da svolgere! Io in entrambi i casi non sono stata emarginata dal sindaco, ma sono rimasta in città. Sicuramente il primo impatto è stato rassicurante, mi spiego: dopo l'appello della prof-sindaco, sapere che non appartenevo a quel gruppo in piedi, in quanto non porto gli occhiali e non ascolto la musica classica, è stato come accertarsi e assicurarsi il posto lì seduta, a far festa; non dovevo alzarmi e dunque non appartenevo a quelli che, in questo gioco, rappresentavano i diversi e gli emarginati! Non si può negare la breve ma esistente sensazione di sollievo, dopotutto è quello che si prova istintivamente quando sai che sei nella "massa normale" (mi scuso per il termine), cioè quando hai la certezza di essere accettata perchè non...diversa! Comunque l'emarginazione avuta in aula per entrambe le categorie, è sicuramente nulla rispetto alla realtà. Le persone emarginate sono ovunque ed ognuna per uno "stigma" che portano con sè, dal più banale al più evidente, ma soprattutto non sono sempre in tante come in classe, a poter far gruppo tra loro, spesso sono sole e inaccettate. La parola emarginazione ci circonda ogni giorno, per la città, nel nostro quartiere, all'università, in un bus...ma con un velo di pessimismo, penso che sia ormai impossibile abolirla: le persone si etichettano e si escludono a vicenda quasi come un bisogno fisiologico...e istintivo!

oggi ho partecipato all'esperimento, facevo parte del primo gruppo dell'esercizio....la prima sensazione ke ho avuto è stata quella di togliere gli okkiali e di ritornare al mio posto (in un contesto non marginale)...ad un certo punto ho avuto come una sorta di flash, ho avuto una visione del contesto un pò fiabesco....mi sono vista io (emarginata) sola su una sorta di collinetta e guardavo lontano un gruppo di persone ke ballavano e danzavano in cerchio vicino ad un bel fuoco ardente....la sensazione è stata momentanea xkè cmq è durato poko l'esperimento...ma era una forte sensazione di solitudine!!!

oggi in aula abbiamo discusso sulla marginalità di persone che portano gli occhiali o coloro che ascoltano musica classica, io non mi sono alzata nessuna delle due volte perche comunque non porto gli occhiali e ne ascolto musica classica però credo che siano motivi futili per arrivare ad un emarginazione , anche se non dovrebbe proprio esistere perchè può provocare diversi comportamenti nell'emarginato come ad esempio buttarsi nel mondo dell'alcolismo o della droga per sentirsi uguali agli altri e per dimenticarsi del suo essere.

Nell’esperimento fatto stamane in classe ho provato entrambe le situazioni,ho vissuto in “città”(non amo la musica classica)ma sono stata anche “emarginata”(porto gli occhiali).
Da tale esperimento è emerso come l’emarginazione possa dare vita a un disagio sia psichico che sociale e quindi di quanto possa essere una piaga per tutti noi. Le emozioni provate sono state svariate quali,rabbia,dispiacere e sconforto data la mia insicurezza di fondo.
A mio avviso occorre maggiore sensibilizzazione,empatia e solidarietà anche se credo che sia possibile solo attenuare tale fenomeno ma non porre fine.

PERCHè EMARGINATI???? CI SENTIAMO OPPURE SONO GLI ALTRI A DECIDERE PER NOI??
All'esperimento ho partecipato sia come EMARGINATA nel primo caso perchè porto gli occhiali,mentre nel secondo caso come CITTADINA,perchè non amo la musica classica.
Bhe secondo me i casi sono diversi tra loro,perchè nel primo caso siamo stati emarginati perchè avevamo un deficit,anche se per motivi diversi perchè ognuno di noi lì portava per un motivo diverso. In realtà non mi sono sentita diversa o emarginata,forse perchè era solo un gioco oppure perchè non ero sola ma facevo parte di un bel gruppo unito e non ho sentito questa diversità, forse perchè ho ricevuto la parola quindi ho goduto degli stessi diritti dei cittadini anche se definita DIVERSA......Mentre nel secondo caso ero una cittadina a pieno titolo,ma penso che la situazione era diversa perchè riguradava un gusto delle persone e no un deficit.
Oggi nella nostra società le persone vengono poste sempre più ai margini,anche per semplici mancanze ,tipo non vedere bene.
A differenza della vita normale noi emarginati ci siamo trovati in un gruppo unito,nella nostra società invece spesso gli emarginati sono solo e senza voce in capitolo perchè è difficile poter creare un gruppo e vivono con le loro difficoltà,spesso senza essere compresi.......

nel gioco effettutato oggi in aula ho sempre fatto parte della città,non sono stata bandita in nessun caso! Mi ha colpito il primo gruppo di persone perchè essendo numerose sono riuscite ad unirsi, mentre il secondo gruppo essendo meno numeroso si è trovato più in difficoltà. Questo esperimento effettuato su casi banalissimi è servito però a farci riflettere sulle situazioni di emarginazione. Spesso infatti emarginiamo qualcuno perchè lo riteniamo diverso, mettendoci cosi nel gruppo dei più forti. Ma non ci rendiamo conto del fatto che, agli occhi di qualcun altro, possiamo noi essere le persone diverse. Secondo me solo se ci si è trovati nei panni di un emarginato, quindi se si è stati nell altro gruppo, si può capire che cosa si prova e quindi si eviteranno determinati comportamenti, in modo da non creare situazioni di disagio.

oggi non sono potuta essere presente...
ho perso un'altra di quelle "esperienze d'aula che lasciano il segno"... che appena te le propongono pensi "haè..." e dopo rimani leggermente sconvolta e presa da mille pensieri...

se penso alla mia vita non mi sono mai sentita emarginata, nè ho mai emarginato qualcuno... o almeno credo perchè spesso si emargina e nemmeno ci si rende conto.

emarginare... colui che è al margine di un qualcosa, che non è al centro... ricadiamo sempre sullo stesso discorso :"chi decide chi è il centro e chi è invece è ai margini?"

una sola volta mi sono sentita emarginata, o meglio ho vissuto un'emarginazione con i miei ragazzi ...
li ho sentiti emarginati quando spesso, tornando da scuola mi raccontavano la loro giornata e molte frasi si concludevano con l'espressione "perchè noi siamo quelli della casa famiglia..."

ed è una sensazione bruttissima quel silenzio che si crea in dopo quella frase...

IO in entrambe le situazioni ,sia quando sono state emarginate le persone che portavano gli occhiali,sia coloro che erano interessati alla musica classica facevo parte della citta' per cui in un certo senso mi sentivo privilegiata;provando pero ad immedesimarmi in coloro che erano stati emarginati mi sarei sicuramente sentita esclusa,isolata dal gruppo,maggiormente quando la professoressa ha voltato le spalle

LA SIMULAZIONE SVOLTA OGGI IN AULA HA MESSO IN RILIEVO QUANTO SIA DISCRIMINANTE IN ALCUNI CONTESTI AVERE GUSTI,PREFERENZE O CARATTERISTICHE DIVERSE;TALI ADDIRITTURA DA GENERARE L'ESCLUSIONE.OGGI IN CLASSE HO NOTATO CHE ALCUNE PERSONE AMANTI DELLA MUSICA CLASSICA VOLUTAMENTE NON L'HANNO DICHIARATO,FORSE PER VERGOGNA,FORSE PERCHE' CHI AMA QUESTA MUSICA RAPPRESENTA UNA MINORANZA RISPETTO A CHI LA DISPREZA.A TALE PROPOSITO CREDO CHE GLI EMARGINATI NASCONO APPUNTO COME MINORANZE AI CONFINI DEL MONDO RISPETTO AD UN CENTRO DI MAGGIORANZA CHE NON E' ALTRO CHE IL GENERATORE DEL PREGIUDIZIO.NOI CON I NOSTRI PREGIUDIZI CREIAMO LA CATEGORIA DEGLI EMARGINATI,E SENTIRSI ETICHETTATI TALI RAFFORZA IL SENSO DI ESCLUSIONE.

Rifacendomi all'esercitazione in aula io non porto gli occhiali ma amo la musica classica,potevo sentirmi emarginato e non emarginato al tempo stesso,provare quello che provavano le altre persone emarginate con la certezza che comunque la mia sarebbe stata una emarginazione parziale,allo stesso modo potevo sentirmi integrato ma con la stessa scostanza e diffidenza di chi viene emarginato.
Vorrei riportare un piccolo aneddoto.In aula durante alcuni miei interventi mi sono sentito spesso emarginato e polemizzato per 2 semplici motivi,il primo è che sono un uomo e siccome in aula la maggior parte degli studenti sono di sesso femminile vi è già una primo sviluppo di "emarginazione idealistica" il secondo motivo è il fatto che mi piace dire realmente tutto quello che mi passa per la mente ed avvolte avverto che tante persone vorrebbero dire quello che esce dalla mia bocca ma per una semplice lotta del loro io con il loro non io vinta sempre dal secondo non hanno il coraggio di proferir favella,mentre il sottoscritto non ha alcun pelo sulla lingua,a volte è pesante questa mia posizione poichè gravano su di me tante responsabilità,anche a volte nel semplice chiedere la pausa a volte sto in silenzio per paura che magari la mia voglia di fare un break non sia condivisa dagli altri ma poi mi rendo conto che se non interveniamo sia io che altre pochissime persone alcuni professori,anche involutamente,farebbero 3 ore di lezione no stop.

Nell’esperimento fatto stamane in classe ho provato entrambe le situazioni,ho vissuto in “città”(non amo la musica classica)ma sono stata anche “emarginata”(porto gli occhiali); però in entrambi i casi non ho provato nessuna emozione particolare[perché sapevo che in realtà l’emarginazione era finta e perché il gruppo emarginato sembrava addirittura più numeroso di quello della città o forse semplicemente perché nella realtà so che l’emarginazione è vissuta quasi sempre da soli e mai in gruppo, spesso un individuo viene lasciato fuori dal gruppo solo con la sua diversità che magari lui non sente come tale ma diviene un grande problema a causa del gruppo dei “normali” questo avviene soprattutto tra gli adolescenti che in realtà non avendo ancora costruito una propria identità credono che l’emarginazione da un gruppo sia segno di un loro deficit…] al contrario delle mie colleghe emarginate che hanno invece provato tante sensazioni:chi si è sentita toccata personalmente perché si era sottolineato un suo decifit, chi invece ha subito creato gruppo proponendo addirittura una festa per contrastare quella della città, e chi vedeva quelli della città come emarginati… Tutti compresa io abbiamo sentito una differenza tra i due tipi di emarginazione che abbiamo sperimentato in aula. Quella riguardante il portare gli occhiali sembrava quasi crudele perché appunto il gruppo allontanava persone aventi un problema fisico e aumentava così le loro difficoltà lasciandole abbandonate a loro stesse;quella della musica classica invece è stata più una scelta degli stessi emarginati che hanno deciso di non partecipare alla festa perché non era prevista musica classica.

NEL GIOCO SULL'EMARGINAZIONE IO ERO IN ENTRAMBI I CASI IN CITTà. OGGI VIENE EMARGINATO CHI HA DIVERSITà DI RAZZA,LINGUA,CULTURA,RELIGIONE E ANCHE COLUI CHE è STIGMATIZZATO.ESSI SONO COLORO CHE VIVONO AI MARGINI DELLA SOCIETà:LI EVITIAMO,L'ISOLIAMO,IL LORO PENSIERO NON è CONCESSO ED è PRIVO DI CONSIDERAZIONE.ELEMOSINANO PER LE STRADE PERCHè PER LORO NON C'è LAVORO IN QUANTO HANNO INVASO UN TERRIRORIO CHE NON GLI APPARTIENE.PER QUANTO RIGUARA GLI AMANTI DI MUSICA CLASSICA E PORTATORI DI OCCHIALI IO CREDO CHE NON CI SIA ASSOLUTAMENTE NESSUNA DIVERSITà MORALE,MA PARLIAMO DI DIVERSITà DI GUSTO..C'è A CHI PIACE LA MUSICA JAZZ,BLUSE,ROCK, MUSICA ITALIANA ,MUSICA INGLESE COMPRESA QUELLA CLASSICA...IO PERSONALMENTE AMO TUTTI I GENERI DI MUSICA COMPRESA QUEST'ULTIMA IN QUANTO SONO 13 ANNI CHE FACCIO DANZA CLASSICA E SAREBBE INEVITABILE NON AMARLA. ASCOLTO GENERI DI MUSICA IN BASE AL MIO STATO D'ANIMO:QUANDO SONO FELICE ASCOLTO MUSICA PIù FORTE,QUANDO HO VOGLIA DI RILASSARMI,INVECE,ASCOLTO LA MUSICA CLASSICA E VOLENTIERI IMPROVVISO ANCHE UN BALLETTO ...

Io penso che esistono diverse emarginazioni. nel caso delle persone con occhiali io penso che non e' giusto emarginare una persona con qualsiasi problema fisico,bisogna avere prima di tutto umanita'(perche in questo caso sono le persone ad emarginare il soggetto con qualche problema)
Nel caso invece della musica classica io penso che essendo questione di gusto e' il soggetto a decisdere di emarginarsi perche se a lui piace la musica classica e al gruppo no, va da solo a sentire la musica classica.
ANCHE SE IO SONO CONVINTA DI UNA COSA: PER STARE BENE IN UN GRUPPO BISOGNA ESSERE DOTATI DI SPIRITO DI ADATTAMENTO....

Mio mi son trovata ad essere emarginata entrabe le volte e il non sentirmi "considerata"dalla docente, che volutamente dava le spalle a noi emarginati. credo che L' EMARGINAZIONE è una condizione che prima o poi tutti proviamo, perchè questa non è altro che il sentirsi o il venir esclusi da una situazione considerata generale, percui tutto ciò che non rientra in determinati parametri, concezioni è "out".
-----------------------------------------------------
Infatti, le mie spalle erano un segnale forte e provocatorio proprio per 'differenziare' e 'stimolare' il gruppo emarginato, dal quale penso si possono ricevere le maggiori riflessioni da questa esperienza...
come sapete vi ho tutti nel cuore indistintamente!
la docente

[font=Arial Black]Nell'esperimento svolto in aula in entrambi i casi ho fatto parte della citta' anche se inzialmente mi sono sentita infiltrata inquanto porto le lentine...dover immaginare di essere a una festa mentre altri ne erano al di fuori è stato difficile,in quel caso pensavo piu' a loro che a me.Anche se gli emarginati erano(e rappresentano nella società) un gruppo abbastanza ampio che condivide le stesse caratteristiche, lo stesso pensiero,è pur sempre escluso,non ha voce in capitolo.Credo che tutti noi almeno una volta nella vita(se pure per una sciocchezza) ci siamo sentiti emarginati e sicuramente non è stato bello...pensiamo quindi a chi vive questa condizione perennemente o chi soffoca la propria personalità per timore di essere escluso!!!é triste pensare che di punto in bianco si puo' eliminare una fetta della società e nella vita quotidiana tutto procede con normalità...il problema è soltanto di chi lo vive!!!

IO CREDO CHE IL TEMA DELL'EMARGINAZIONE SIA UN TEMA MOLTO COMPLESSO.
ESSERE EMARGINATI VUOLDIRE SENTIRSI ESCLUSI, INFERIORI E NON POTER ESPRIMERE LA PROPRIA OPINIONE.
IO MI SONO SENTITA EMARGINATA, PERCHè PORTO GLI OCCHIALI COME TANTE MIE COLLEGHE DEL RESTO. QUESTA COSA COSA MI HA FATTO RIFLETTERE, IN QUANTO SO NON SEI UGUALE ALLA "MASSA" MOLTE PERSONE IL PIù DELLE VOLTE TI EMARGINANO, E QUAESTA A MIO PARERE è UNA COSA BRUTTISSIMA.

Nell' esperimento-gioco del Sindaco io mi sono sentita emarginata in quanto porto gli occhiali da vista. Però, sinceramente, credo che portare gli occhiali da vista e amare la musica classica non siano condizione di emarginazione, almeno lo spero! Siamo nel 2010 e credo che questa emarginazione non esista, in quanto tantissime persone portano gli occhali e a tantissime persone piace la musica classica.