Ivana Mennella Sab Mag 08, 2010 1:40 pm
Commento di Ivana Mennella, Erminia Scamardella, Danila Barbato.
Noi siamo quel gruppo di ragazze che non hanno assistito alla lezione per via del Seminario sulla Pet Therapy. Ci è dispiaciuto non poter restare in aula; dai video visti e dai commenti delle nostre colleghe del corso, abbiamo notato che è stata una gran bella lezione. Peccato!
Ora vi lasciamo qui il resoconto della nostra giornata.
Con il termine Pet Therapy, si intende una terapia dolce, basata sull' interazione uomo-animale. La terapia con gli animali nasce nel 1961; essa è un intervento educativo che ha l'obiettivo di migliorare le qualità della vita del paziente nel campo sociale (scuole, comunità, case di riposo, carceri, ospedali), di favorire il miglioramento delle capacità cognitive e comportamentali; è un'azione di supporto in ambito sociale e medico, come integrazione alle terapie tradizionali.
Nella relazione uomo-animale ci vogliono sempre due persone specializzate : un operatore che si dedica completamente al paziente, e un altro che invece si interessa all' animale. Gli animali, sono parte integrante del processo di trattamento per pazienti con problemi psicofisici, fisici o di disabilità.
L'animale non è terapeutico in sè e per sè. C'è un enorme differenza tra l'animale da compagnia e quello "utilizzato" per le terapie. Il ruolo di quest'ultimo è quello di aiutare il paziente a predisporsi in maniera positiva verso una disabilità o condizione di disagio. Più specificamente, gli animali aiutano a:
- STABILIRE LEGAMI AFFETTIVI
- AUMENTARE L'AUTOSTIMA
- ESERCITARE LA MANUALITA'
- CONTROLLARE ANSIA ED ECCITAZIONE
- FAVORIRE UNA INTERAZIONE LUDICA
- INCORAGGIARE LA SOCIALIZZAZIONE
- STIMOLARE L'ATTENZIONE
- ACQUISIRE SENSO DI RESPONSABILITA'
Questi progetti con gli animali sono perlopiù utilizzati in ambiti sociali come: gli ospedali, le scuole, i centri riabilitativi, le case di riposo, i campus estivi e qualunque altro luogo di formazione.
Quando l'animale viene coinvolto in tale lavoro non può essere solo "guardato"; l' interazione visiva non presagisce il contatto fisico. Quindi dal punto di vista terapeutico, è necessario che l'animale sia predisposto alla "manipolazione".
Gli animali maggiormente utilizzati per questo tipo di terapie, sono soprattutto i cani. Essi infatti, sono i più idonei ad elaborare e percepire i nostri stati d'animo. Loro già sanno quando siamo tristi, arrabbiati o allegri; sono capaci di vivere al momento e pensare al presente.
Il cane da sempre ha assunto differenti ruoli. Ricordiamo in particolare: il cane-guida per non vedenti (e poi per non-udenti), che è un cane da supporto ma non utilizzato nella PT; il cane da segnale, capace di prevedere qualunque tipo di crisi del padrone (ad esempio le crisi epilettiche o psichiche).
Esiste anche la PT con i piccoli animali. Un esempio è l'utilizzo di uccelli per persone con forte aggressività, o i gatti per persone ansiose.
Con il termine "ippo-terapia", invece si intende l'intervento di riabilitazione equestre. Questa però è soltanto la prima delle 4 fasi di tale intervento (e cioè la fase del salire a cavallo e cavalcarlo).
L' "Onoterapia", invece, è la terapia con l'ausilio degli asini.
A un certo punto del Seminario si è citato anche il "famoso" ICF, e a tal proposito si è parlato del progetto "Scuole Aperte". L' obiettivo è favorire un approccio di tipo bio- psico - sociale col paziente, partendo dai suoi bisogni di base. Si è largamente dibattuto il tema dell' integrazione della disabilità nelle scuole. Ci siamo soffermati sul problema delle barriere che non consentono a chi di dovere di arrivare agli obiettivi prefissati, non consentono di leggere i bisogni dell'utente. L'intento delle scuole aperte è stato quindi quello di eliminare questi "blocchi", con l'apertura verso ogni singolo alunno, le sue problematiche, le sue caratteristiche, il suo vissuto. (Apertura verso la disabilità, verso il singolo genere - maschio o femmina - e verso ogni livello di formazione).
La valorizzazione della diversità deve però esser fatta in un ambito in cui tutto viene rispettato (a partire dalle qualità umane) e dove tutto si fa in funzione dell'altro. Si deve mirare ad una migliore qualità della vita dando spazio e centralità principalmente all' inclusione del "diverso" (in questo caso, al disabile).
A noi, personalmente, è servito tanto partecipare a questo seminario, sia perchè amiamo gli animali, e da sempre crediamo che essi siano una grande fonte di sostegno per l'uomo. E inoltre, nelle varie cose citate, ci siamo rispecchiate parecchio, sia per il ruolo che un educatore deve ricoprire in determinate terapie, sia quando si è parlato dell'integrazione della persona diversa. Un tema largamente discusso anche in aula parecchie volte, e che quindi sentiamo parecchio vicino.