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PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010
FORUM DIDATTICO. Stanza di collaborazione della classe - docente del modulo Floriana Briganti (DOCENTE TITOLARE ORNELLA DE SANCTIS) attività laboratoriale del corso di di Pedagogia della Disabilità - Suor Orsola Benincasa di Napoli, lezioni da marzo a giu
Il tema degli stereotipi lo riscontriamo soprattutto durante la fase adolescenziale,ovvero sono proprio piccole personalità che sentono il bisogno di riscontrarsi con il mondo degli adulti,solo per il piacere di sentirsi superiori....basta uscire per strada e subito li riconosciamo,a partire dal loro portamento e nel modo di vestire,o meglio: tutti gli occhiali CARRERA,tutti le scarpe dell AIR MAX,tutti che indossano JEANS,tutte truccate........tendono a seguire la massa e ciò non li porta ad assumere un propria IDENTITà.....
GIOVANI:senza principi,non conoscono il sacrificio,irresponsabili,e sanno seguire solo la massa;
TEDESCHI:bevono birre a volontà,sono freddi,sono uguali nell aspetto fisico;
PSICOLOGI:non sono coscienti nel loro lavoro,negli ultimi anni stanno guadagnando tanti soldi,non si fa altro che parlare di depressione,e per questo inducono solo psicofarmaci a soggetti pensando che sia la soluzione adatta;
RUMENI:strupano,violentano,fanno rapine;
MODELLE:soffrono di anoressia,soffrono di depressione;
NAPOLETANI:seguono la massa ma hanno anche tanti ideali e pochi mezzi per realizzare i loro sogni
I ragazzi hanno la necessità di aggregarsi per potersi riconoscere e farsi riconoscere e affermare sé stessi.Nei gruppi che si formano si creano dei criteri di riconoscimento e accettazione dell'altro attraverso modi di comportarsi,modi di parlare e modi di vestire.Il modo di comportarsi e di parlare passa attraverso una sorta di gergo che, nel momento in cui viene utilizzato e condiviso coi compagni, fa da viatico all'accettazione nel gruppo dei pari;vengono usate espressioni linguistiche che vengono riconosciute come familiari e che fanno sì che chi le usa venga considerato parte integrante di un unico organismo-gruppo.Anche l'apparenza del modo di vestire segue tali criteri, per cui si predilige usare delle particolari marche di abiti o accessori che,se da una parte li rende tutti uguali e omologati,d'altra parte fa sentire i ragazzi come parte integrante di un gruppo che li accetta e li riconosce.Credo che tale atteggiamento sia normale e accettabile durante l'adolescenza e che ,seppur in forme diverse, sia un meccanismo che si è sviluppato in ogni epoca.
Per stereotipo, penso si intenda persone o gruppi di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità, che tendono tutti a fare le stesse cose e a vestirsi tutti allo stesso modo quindi ad omologarsi e a non cercare di esaltare la loro unicità, (essere differente dall’altro) così sembrano fatti tutti con lo stesso stampino. Penso che ciò sia dovuto al fatto che oggi non si sa bene quello che si vuole e si cercano dei riferimenti “ modelli” da imitare, oltre a questo a contribuire a ciò è il mercato che offre prodotti quasi tutti uguali ed è per questo che ci sembra di vedere tutti vestiti allo stesso modo, che si parli di marca o non.
Purtroppo oggi viviamo in una società che è interessata di più all'apparire che all'essere, in cui se non ti comporti o non ti vesti in un certo modo (firmato) non sei accettato, ma escluso, discriminato.Tale realtà viene esaserata anche dai mass media che ogni giorno ci bombardano con canoni di bellezza straordinari e migliaia di pubblicità che non fanno altro che contribuire allo sviluppo di una società omologata in cui invece di essere esaltata la soggettività e quindi il modo d'essere di ognuno di noi, si esalta l'essere identici che porta alla distruzione della propria personalità. A mio avviso credo che le cose importanti della vita non sono soffermarci solo ed unicamente all'aspetto fisico, al modo di vestire o al modo di parlare e comportarsi ma sviluppare la propria identità, un carattere. Avere un involucro bellissimo ma essere vuote dentro a cosa serve?? BISOGNA IMPARARE AD ESSERE MENO SUPERFICIALI E CERCARE DI SCAVARE PIU' A FONDO !!
Esercizio svolto con Ilaria Fusciello GIOVANI - Hanno perso i valori di una volta - Sfaticati non hanno voglia di fare niente - Omologati ovvero sono tra loro identici si vestono e si comportano allo stesso modo TEDESCHI- - Bevono molto soprattutto la birra - Freddi - Precisi MODELLE- - Anoressiche - Pronte a tutto pur di fare carriera - Stupide poco colte PSICOLOGI - Strizzacervelli analizzano continuamente tutto e tutti - Troppo cari e risultati non sempre ottimali - Bravi ad ascoltare NAPOLETANI - Solari - Incivili trasgressori della legge - Sfaticati
Ovviamente non siamo d'accordo con alcuni di questi stereotipi!!
Beh,i giovani d'oggi cercano di somigliare quanto più possibile ai modelli proposti alla TV. La vedo una cosa ridicola,ma se non li imiti sei ancora più ridicolo! Sono d'accordo che bisogna curarsi esteticamente,magari non rimpilzandosi di schifezze varie e mantenere una certa linea,ma fare le cosiddette "pose della fame" per entrare in una taglia 40-42 mi sembra ai limiti della pazzia!!!!!
Categorie stereotipate Cosa si dice? sono? 1)Giovani: Stupidi,vuoti,marionette maneggiate dalla tv
2)Tedeschi: birra,biondi,occhi chiari
3)Psicologi: io penso che non siano del tutto inutili.
4)Rumeni-Albanesi: extracomunitari
5) Modelle: assetate di successo,vogliono far invidia alle ragazze e vogliono diventare idoli di uomini e donne!
6) Napoletani: Sole,mare e pizza. Incivili,carnaloni.
Ultima modifica di Selvaggia Nespolino il Mer Mag 05, 2010 11:32 pm - modificato 1 volta.
Purtroppo oggi viviamo in una società che è interessata di più all'apparire che all'essere, in cui se non ti comporti o non ti vesti in un certo modo (firmato) non sei accettato, ma escluso, discriminato.Tale realtà viene esaserata anche dai mass media che ogni giorno ci bombardano con canoni di bellezza straordinari e migliaia di pubblicità che non fanno altro che contribuire allo sviluppo di una società omologata in cui invece di essere esaltata la soggettività e quindi il modo d'essere di ognuno di noi, si esalta l'essere identici che porta alla distruzione della propria personalità. A mio avviso credo che le cose importanti della vita non sono soffermarci solo ed unicamente all'aspetto fisico, al modo di vestire o al modo di parlare e comportarsi ma sviluppare la propria identità, un carattere. Avere un involucro bellissimo ma essere vuote dentro a cosa serve?? BISOGNA IMPARARE AD ESSERE MENO SUPERFICIALI E CERCARE DI SCAVARE PIU' A FONDO !!
Esercizio svolto con Bruna Stefanelli GIOVANI - Hanno perso i valori di una volta - Sfaticati non hanno voglia di fare niente - Omologati ovvero sono tra loro identici si vestono e si comportano allo stesso modo TEDESCHI- - Bevono molto soprattutto la birra - Freddi - Precisi MODELLE- - Anoressiche - Pronte a tutto pur di fare carriera - Stupide poco colte PSICOLOGI - Strizzacervelli analizzano continuamente tutto e tutti - Troppo cari e risultati non sempre ottimali - Bravi ad ascoltare NAPOLETANI - Solari - Incivili trasgressori della legge - Sfaticati
Ovviamente non siamo d'accordo con alcuni di questi stereotipi!!
nel confronto con la mia collega ci siamo subito rese conto che il rapporto classe e stereotipo è qualcosa di molto rigido,fisso,di condivisione comune. Lo stereotipo ha un significato che può essere neutrale ,positivo o negativo. Spesso usato nell'ultima accezione diventa fonte di pregiudizio o nasce da esso,oppure ancora dall'ignoranza (nel senso letterale di non conoscenza)o ancora dalla paura di ciò che non si riesce a comprendere; diventa identificativo di una categoria ,di un oggetto,di una contesto ,e spesso ne preclude la reale conoscenza. E così:
- gli psicologi : sono tutti un pò matti; - i rumeni :sono tutti ladri e violenti - gli anziani :sono lamentosi - i giovani sono male educati - i tedeschi sono rigidi - gli albanesi sono ladri e bevono troppi alcolici - i "disabili" incapaci
Realizzato da Cristina De crescenzo e Andreana Russo
Credo che gli stereotipi debbano essere abbattuti affinchè ogni uomo sia giudicato nella sua singolarità ed unicità, a questo proposito cito una frase del pacifista Bob Marley "finchè il colore della pelle sarà piu' importante del colore degl'occhi, sara' sempre guerra..."
TEDESCHI: precisi, puntuali, stachanovisti RUMENI: delinquenti, poco puliti, alcolizzati ALBANESI: irrispettosi, clandestini, stupratori PSICOLOGI: strizzacervelli, plagiatori, spugne assorbenti GIOVANI: incoscienti, irresponsabili, abulici DONNA: ammaliatrice, inferiori agli uomini, di facili costumi Esercizio svolto con la collaborazione di Giuseppina Bianchi
TEDESCHI: precisi, puntuali, stachanovisti RUMENI: delinquenti, poco puliti, alcolizzati ALBANESI: irrispettosi, clandestini, stupratori PSICOLOGI: strizzacervelli, plagiatori, spugne assorbenti GIOVANI: incoscienti, irresponsabili, abulici DONNA: ammaliatrice, inferiori agli uomini, di facili costumi
Esercizio svolto con la collaborazione di Marcella Vitale & Daniele Di Gennaro.
A mio avviso gli stereotipi sono frutto di un cattivo utilizzo dei mass media...«Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.» Martin Luther King. Gli stereotipi non ci aiuteranno mai a raggiungere questo obiettivo.
Ultima modifica di giuseppina bianchi il Mer Mag 12, 2010 8:38 pm - modificato 1 volta.
Nel confronto con la mia collega ci siamo subito rese conto che il rapporto classe e stereotipo è qualcosa di molto rigido,fisso,di condivisione comune. Lo stereotipo ha un significato che può essere neutrale ,positivo o negativo. Spesso usato nell'ultima accezione diventa fonte di pregiudizio o nasce da esso,oppure ancora dall'ignoranza (nel senso letterale di non conoscenza)o ancora dalla paura di ciò che non si riesce a comprendere diventa identificativo di una categoria ,di un oggetto,di una contesto ,e spesso ne preclude la reale conoscenza. E così:
- gli psicologi : sono tutti un pò matti; - i rumeni: sono tutti ladri e violenti - gli anziani: sono lamentosi - i giovani: sono male educati - i tedeschi: sono rigidi - gli albanesi: sono ladri e bevono troppi alcolici - i "disabili": incapaci
Realizzato da Cristina De crescenzo e Andreana Russo
Spesso in aula, durante la lezione del 29 aprile, abbiamo sentito parlare di non accettazione da parte di terze persone, di esclusione, di emarginazione, puntando il dito contro coloro che non riescono ad andare al di là del proprio naso, che si fermano all’apparenza. Apprezzare una persona per ciò che è piuttosto che per ciò che indossa, la posizione che ricopre, lo stereotipo che rappresenta, richiederebbe uno sforzo in più a cui non tutti vogliono sottoporsi. Forse quel dito dovremo puntarlo contro noi stessi, non necessariamente ad una non accettazione altrui deve corrispondere una non accettazione di sé stessi, perchè è di questo che si deve parlare, la causa di quest’ultima principalmente non sono gli altri, ma siamo noi stessi: la mancanza di personalità, la nostra paura di mostrarci al mondo per ciò che siamo e non per quel che il mondo vorrebbe che apparissimo. Vivere uniformandosi allo stereotipo più di moda è rassicurante, sarebbe difficile aprirsi al mondo confrontandosi con le proprie diversità perchè ci si sentirebbe più vulnerabili, allo scoperto. La società odierna impone come punti di forza l’apparenza, facendo coincidere un’apparenza stereotipata al concetto di bellezza, concetto il quale a sua volta rimanda a quello di normalità e poi ci chiediamo perchè spesso si attribuisca al giovane odierno lo stereotipo di un guscio privo di contenuto, privo di valori. Ma bellezza-normalità per chi? Per cosa? Entrambi sono termini i quali possono racchiudere diversi aspetti, su cui i punti di vista sono e resteranno soggettivi. Purtroppo nella maggioranza dei casi, tutti gli aspetti racchiusi in questi termini sembrano sfuggirci. Parlando di bellezza stereotipata, abbiamo toccato anche i temi: anoressia, bulimia. Non nego che la responsabilità dei media in merito, a causa dei modelli proposti , non debba essere sottovalutata. Tuttavia la causa della sempre maggior diffusione di queste malattie non deve essere ricercata esclusivamente in stereotipi da seguire, credo che queste malattie siano spesso richieste di aiuto, causate da: forti sensazioni di solitudine,difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, necessità di operare un controllo su sé stessi riflettendo la padronanza in ciò nel controllo del mondo circostante, che spesso ci reca solo tanta sofferenza ed è così che il corpo diventa l’unico mezzo di sfogo. A proposito delle ultime cose scritte, volevo proporre un video frutto della testimonianza di una ragazza, sul male che si nasconde dietro l’anoressia:
Tra i vari commenti che ho fatto in aula io vorrei soffermarmi qui sul significato che io do alla parola stereotipo. Per me lo stereotipismo non è altro che il frutto di una esigenza di omologazione da parte dei giovani ma anche del genere umano in genere,a volte ho la percezione che ci siamo uomini che senza altri uomini non si sentono realizzati,non riescono ad affermare le proprie tesi senza il robusto appoggio di qualcun'altro. e per me è questo lo stereotipo un qualcosa di comune da appoggiare,chi appoggierebbe una qualcosa che interessa solo a pochi? Anche se qualcosa di giusto non interessa a nessuno! L'uomo cerca appoggio nelle tesi comuni,nelle abitudini comuni,negli atteggiamenti comuni,sono tutti questi parte di quello Stereotipo di cui noi parliamo.
Lavoro di gruppo:
CATEGORIA COSA SI DICE
TEDESCHI: Bevitori di birra, Sistematici. GIOVANI: Soggetti che hanno bisogno di essere educati, Incoscienti , Soggetti a rischio ALBANESI: Stupratori , disoccupati, profughi PSICOLOGI: Strizzacervelli, Curano i pazzi RUMENI: Elemosinano , Rubano, Sfruttano i minorenni , hanno i denti d'oro. NAPOLETANI: Vogliono fregare il prossimo , portatori di spazzatura , Ladri , Incivili , Fanno ridere VIP: Ricchi , Raccomandati , Famosi
Pensando agli stereotipi crediamo che non bisognerebbe fare di un'erba un fascio!!Anche se gli stereotipi sono fondamentalmente stupidi,condizionano,purtroppo,il nostro modo di rapportarci agli altri.Per quanto riguarda il discorso delle marche,personalmente,noi non le riteniamo un metro di giudizio nei confronti di chi le indossa e non.Le persone dovrebbero essere LIBERE di vestire come gli pare senza doversi sentire per questo "esclusi" dalla società ed,allo stesso tempo,chi le indossa non dovrebbe essere etichettato come persona "materialista" e senza alcun valore per i soldi.
Lavoro di gruppo :
1)GIOVANI: Incompresi scostumati ribelli
2)TEDESCHI: biondi ubriaconi rigidi
3)ALBANESI: clandestini violenti
4)PSICOLOGI: pazzi strizzacervelli
5)RUMENI: stupratori ladri zingari
6)MODELLE: anoressiche complessate drogate
In collaborazione con Marica Cimino,Antonella Calderazzi.
Pensando agli stereotipi crediamo che non bisognerebbe fare di un'erba un fascio!!Anche se gli stereotipi sono fondamentalmente stupidi,condizionano,purtroppo,il nostro modo di rapportarci agli altri.Per quanto riguarda il discorso delle marche,personalmente,noi non le riteniamo un metro di giudizio nei confronti di chi le indossa e non.Le persone dovrebbero essere LIBERE di vestire come gli pare senza doversi sentire per questo "esclusi" dalla società ed,allo stesso tempo,chi le indossa non dovrebbe essere etichettato come persona "materialista" e senza alcun valore per i soldi.
Lavoro di gruppo :
1)GIOVANI: Incompresi scostumati ribelli
2)TEDESCHI: biondi ubriaconi rigidi
3)ALBANESI: clandestini violenti
4)PSICOLOGI: pazzi strizzacervelli
5)RUMENI: stupratori ladri zingari
6)MODELLE: anoressiche complessate drogate
In collaborazione con Annalisa Spinelli,Antonella Calderazzi.
Pensando agli stereotipi crediamo che non bisognerebbe fare di un'erba un fascio!!Anche se gli stereotipi sono fondamentalmente stupidi,condizionano,purtroppo,il nostro modo di rapportarci agli altri.Per quanto riguarda il discorso delle marche,personalmente,noi non le riteniamo un metro di giudizio nei confronti di chi le indossa e non.Le persone dovrebbero essere LIBERE di vestire come gli pare senza doversi sentire per questo "esclusi" dalla società ed,allo stesso tempo,chi le indossa non dovrebbe essere etichettato come persona "materialista" e senza alcun valore per i soldi.
Lavoro di gruppo :
1)GIOVANI: Incompresi scostumati ribelli
2)TEDESCHI: biondi ubriaconi rigidi
3)ALBANESI: clandestini violenti
4)PSICOLOGI: pazzi strizzacervelli
5)RUMENI: stupratori ladri zingari
6)MODELLE: anoressiche complessate drogate
In collaborazione con Marica Cimino,Annalisa Spinelli.
Lo stereotipo detto anche clichè è una idea precostruita che puo avere una persona nei confronti di un gruppo o di un singolo per quanto riguarda i loro usi costumi, cultura e religione. Esistono delle categorie stereotipate come quelle che seguono:
GIOVANI:Superficiali,ribelli,omologati,privi di principi
TEDESCHI: Rigidi,freddi,precisi
ALBANESI: Clandestini, stupratori, ladri
MODELLE: Anoressiche (di cattivo esempio per le adolescenti), ignoranti, rifatte
RUMENI: Nomadi, sporchi, sfruttatori di minori
PSICOLOGI: Speculatori, pazzi, saccenti
NAPOLETANI: allegri,ospitali, camorristi, terroni
Questo lavoro è stato svolto in collaborazione con : Flavia Simonetti e Ilaria Cristofaro.
Esercizio svolto in aula da:Danila Barbato,Ivana Mennella Serena Fioccola e Arianna Patalano.
Si dice che...
1) GIOVANI: - Non hanno ideali - Seguono le mode del momento - Si sposano in tarda età e restano per troppo tempo sotto il tetto genitoriale i cosiddetti Bamboccioni...
2) TEDESCHI - Sono persone fredde,poco disponibili e accoglienti - Sono ordinati e precisi e metodici. - Sono alti e biondi,e spesso in inverno girano in tenuta estiva.
3)ALBANESI - Rubano - Vengono nel nostro Paese senza permesso di soggiorno - Sono profughi
4) PSICOLOGI - Sono "pazzi" - Credono di sapere sempre tutto, sono saccenti - Fingono di indovinare la diagnosi
5)RUMENI - Vivono nelle roulotte e negli accampamenti - Nostante le loro condizioni economiche sono spesso disagiate,hanno protesi dentarie d'oro. - Fanno figli solo per mandarli a elemosinare,e spesso i genitori sono giovanissimi..
(Abbiamo scelto di nostro conto la seguente categoria:) NAPOLETANI: - Sono cafoni,poco raffinati... - Rubano, imbrogliano la gente e sono cammorristi - Emigrano al Nord per lavoro.
per quanto riguarda il dibattito in aula , io su alcune cose nn sn tanto d accordo xke tt devono essere liberi di fare cio ke vogliono e vestirsi nella maniera ke piu piace, xke l importante e stare bene cn se stessi. quasi tt in aula hanno discriminato le marke,ke i ragazzi sn tt uguali e via dicendo, ma ho fatto caso ad una caso ke tt oggi giorno hanno almeno una cosa di marca ad es una maglietta le scarpe. dal mio punto di vista ripeto le persone devono fare cio ke vogliono ma nella maniera piu giusta , se loro si sentono bene cn una maglia di marca o una maglia nn di marca al diavolo ki nn sara d accordo io starò bene cn me stesso .
Giovani: imprudenti; superficiali Tedeschi:bevono molto; biondi - occhi azzurri; "apatici" Albanesi: non si lavano; rubano Psicologi: manipolatori; un pò "schizzati" Rumeni: nomadi; violentatori Modelle: belle; troppo magre; poco intelligenti
Questi sono gli aggettivi che di solito descrivono queste catyegorie di persone, ma ci teniamo a precisare che non abbiamo alcuna intenzione di generalizzare.
COMMENTO
Spesso collocare un soggetto in una determinata categoria comporta alcuni svantaggi per il soggetto stesso, in quanto si tende a generalizzare oppure si tende a seguire troppo un determinato stereotipo e perdere la propria personalità. Prendiamo in esempio i napoletani che sono definiti truffatori, questo va a discapito di tutti i napoletani onesti, per cui si viene mal giudicati dagli altri(in questo caso i settentrionali). un altro esempio è quello in cui soprattutto i giovani tendono a voler somigliare a un determinato stereotipo, vestendo in un certo modo e assumendo certi atteggiamenti....questo danneggia la formazione della loro personalità, che viene manipolata dall'ambiente che ci circonda. E' normale avere degli stereotipi, ma bisogna sempre e copmunque valorizzare la propria individualità.
Esercizio svolto in collaborazione con Anna Scognamiglio.
Giovani: imprudenti; superficiali Tedeschi:bevono molto; biondi - occhi azzurri; "apatici" Albanesi: non si lavano; rubano Psicologi: manipolatori; un pò "schizzati" Rumeni: nomadi; violentatori Modelle: belle; troppo magre; poco intelligenti
Questi sono gli aggettivi che di solito descrivono queste catyegorie di persone, ma ci teniamo a precisare che non abbiamo alcuna intenzione di generalizzare.
COMMENTO
Spesso collocare un soggetto in una determinata categoria comporta alcuni svantaggi per il soggetto stesso, in quanto si tende a generalizzare oppure si tende a seguire troppo un determinato stereotipo e perdere la propria personalità. Prendiamo in esempio i napoletani che sono definiti truffatori, questo va a discapito di tutti i napoletani onesti, per cui si viene mal giudicati dagli altri(in questo caso i settentrionali). un altro esempio è quello in cui soprattutto i giovani tendono a voler somigliare a un determinato stereotipo, vestendo in un certo modo e assumendo certi atteggiamenti....questo danneggia la formazione della loro personalità, che viene manipolata dall'ambiente che ci circonda. E' normale avere degli stereotipi, ma bisogna sempre e copmunque valorizzare la propria individualità.
Volevo partire dal concetto di "normale". Ma cosa vuol dire una persona quando si definisce ANORMALE/NORMALE? Qua ultimamente sembra che essere "normali" sia fuori moda; o sei "matto" o sei patetico. Si sta intraprendendo una via che è contrapposta a quella dell'omologazione normale. Con "Omologazione Normale" intendo che adesso guardandosi attorno si vedono un sacco di persone diverse da quello che è lo stereotipo di persona normale, ma che inevitabilmente (e a mio avviso tristemente) sono uguali tra di loro.
Io ho un gruppo di amici che sono definiti "strani". Hanno capelli colorati, tatuaggi, piecings, vestono largo o nero, oppure sono rasta. Io ascolto il rap (non quello su mtv, ma cerco quello un pò più "di nicchia" e lo faccio da 10 anni), non ho tatuaggi, ho i capelli del mio colore naturale e sono "la normale" del gruppo. E' però buffo notare come appena esco da quel contesto in cui io sono la normale, vengo ETICHETTATA come quella "strana", solo perchè magari porto i pantaloni larghi o perchè non guardo "un posto al sole", o semplicemente perchè ho amici con i capelli verdi e rosa. Sono molti anni che frequento gli "strani" della mia città e non sono mai cambiata, non mi sono mai lasciata influenzare dalle loro "stranezze". Ho un pircing da prima di conoscerli e sto benissimo così. Stando con loro a volte ho sentito dalle loro bocche commenti di disprezzo nei confronti dei "normali". Quindi penso che sia scemenze giudicare o emulare senza conoscere. L'omologazione è' una brutta cosa, per come la vedo io. Si perde l'individualità, la soggettività. Credo che l'apertura mentale (che devono darti i tuoi genitori) sia l'unico modo per evitare "astii culturali".
Questo è un video che vidi molti anni fa e mi colpì molto.
E' proprio il ritratto della società in cui viviamo.
Concordo pienamente con tutte le definizioni tedeschi, psicologi, ecc... perchè queste sono generalizzazioni che tutti viviamo e vediamo.
GIOVANI:irresponsabili,viziati,negligenti,superbi TEDESCHI:testardi,precisi,freddi,poco cordiali,autoritari,poco flessibili. ALBANESI:incutono paura per tutte le cose brutte che si sentono in tv,sui giornali,in radio PSICOLOGI:sono medici che utilizzano specifici metodi e tecniche al fine di risolvere un problema presentato da un committente.Professionisti in questo campo che grazie a tecniche terapeutiche possono aiutare pazienti affetti da sintomi nevrotici. MODELLE:belle,la maggior parte anoressiche,viziate. Riguardo gli stereotipi,a mio avviso,sono stati fondamento della nostra formazione psicologica affettiva, sulla quale poi si è appoggiata la struttura della personalità.
Immedesimarsi negli stereotipi annulla la propria personalità e la propria identità. Lo stesso modo di pensare e di vestire fa sentire tutti uguali nell'APPARENZA. Oggi un pò tutti ci omologhiamo ai canoni proposti dai media infatti se il colore dell'anno è il viola, il 90% delle persone indossa qualcosa che presenti questo colore(anche io!).infatti è sbagliato parlare in terza persona poichè anche io vivo in questa società, anche io la costituisco e di conseguenza mi faccio influenzare anche se non al 100%, anzi non per presunzione, ma, mi ritengo abbastanza equilibrata poichè sono cosciente di avere una personalità che mi caratterizza e che è SOLO MIA. Purtroppo in questa società se sei fuori dai canoni resti esclusa ed etichettata,ma penso anche che se sei troppo omologata ti annulli.Dovrebbe esserci un giusto equilibrio e soprattutto una presa di coscienza di chi veramente siamo;di cosa veramente vogliamo e di cosa veramente possiamo fare ,oltre che per noi stessi,per il mondo che ci circonda. Sarebbe sufficiente guardarsi un pò intorno e abbandonare un pochino di egocentrismo per riuscire a capire i veri problemi che tormentano la società ,prima che sia troppo tardi ,perchè la vita è un "gioco di squadra" dove si ha sempre bisogno dell'altro e "l'altro" ha la sua identità che lo caratterizza.
ESERCIZIO SVOLTO CON SOLDI NUNZIA GIOVANI:seguono le tendenze-dipendenti della tecnologia-sempre in cerca di nuove esperienze-spesso annullano la propria identità TEDESCHI:rispettosi verso l'ambiente-apparentemente freddi-amanti dell'Oktober Fest RUMENI:lavoratori-appassionati di cucina- vittime di pregiudizi ALBANESI:appassionati di danza classica-culturalmente opposti a noi PSICOLOGI:persone che aiutano-giudiziosi obiettivamente-studiosi in evoluzione FRATELLI:importanti punti di riferimento-con loro si condividono gioie e dolori-con loro si ci confronta nella vita
Lo stereotipo cos'è???Un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità.(Tratto da wikipedia).Ed è propio così,nella società in cui viviamo si "etichettano" sempre di piu le persone.Una società che non apprezza il saper essere,ma si ferma al tuo "apparire".Se non sei catalogbile,se non sei omologabile se cechi di essere come vuoi essere,se ti vesti come vuoi e non come "è di moda" sei un outsaider... Qui di seguito riporto il lavoro di gruppo svolto in aula con le mie 4 compagne:
1)I Giovani : si omologano,leggono poco,sono irresponsabili. 2)I tedeschi : fanno abuso di alcol,son rigidi,sono di colori chiari. 3)Gli albanesi: sono immigrati,sono dei lavoratori,sono malviventi. 4)Gli psicologi: sono empatici,disponibili,pacati. 5)I rumeni: sono ladri,violentatori,protettori verso la loro famiglia. Poi per una categoria a nostra scelta abbiamo scelto Gli attori: scendono a compromessi,guadagnano troppo,sono lontani dai loro cari.