morena Ven Mag 14, 2010 2:04 pm
L'utilizzo delle nuove tecnologie nel campo dell'handicap ha portato profonde innovazioni non solo a vantaggio dei processi educativi e riabilitativi, ma anche degli stili di vita e della qualità della vita stessa. L'approccio alla comprensione ed alla gestione di tali mutamenti è complesso e differenziato e va affrontato con attenzione e prudenza, sia per non demonizzare i rischi della "perdita di senso" nei rapporti interpersonali, impliciti nella nuova
dimensione uomo-macchina, sia per non enfatizzare aspettative ed investimenti personali;in modo da dare a queste persone la possibilità di rendere la propria vita più confortevole attraverso la domotica e l'automazione della propria abitazione.Si chiama “domotica”, ed è la scienza che aiuta a vivere e utilizzare nel migliore dei modi la casa, insieme agli apparecchi e ai dispositivi in essa contenuti. Una disciplina che può riguardare tutti in termini di miglioramento della qualità della vita, ma che diventa decisiva ai fini dell’autonomia e della vivibilità degli spazi domestici se riferita alle persone con disabilità. Ripristinare nelle persone disabili il senso delle proprie capacità, delle proprie possibilità di una "vita indipendente", che non significa "vita da soli", ma vita con gli altri, se lo si desidera, con la possibilità di scegliere come, con chi e dove condurre la propria esistenza, raggiungendo nel contempo il massimo grado di autonomia che la disabilità gli consente. Certamente realizzazioni cosi pensate, chiamate ad alleviare difficoltà motorie per coloro che presentano handicap anche gravi, dimostrano bene come lo stato dell’arte della nuova disciplina
della domotica possa arricchire la qualità della vita di ognuno.
È quindi ipotizzabile evidenziare che la tecnologia è veramente al sevizio dell’uomo, perché è bello per chiunque chiamare un ascensore interno alla propria casa con comando vocale esista per chi proprio non potrebbe, volendolo, utilizzare un pulsante.
Sicuramente tutti apprezziamo la possibilità di regolare le tapparelle senza sforzo, ma chi altrimenti dovesse per forza di cose farsi aiutare da qualcun altro, se presente, disabile o anziano che fosse,trarrebbe dalla tecnologia preposta allo scopo, un motivo in più per sentire un
poco di meno, solo un
poco, IL PESO DELLA PROPRIA CONDIZIONE.
tutto qst a mio avviso da la speranza ai disabili di potersi sentire più autosufficienti,di dimenticare forse per un SOLO istante della loro condizione e sentirsi soddisfatti nel non chiedere aiuto a chi le accanto....tutto qst grazie al prgresso e spero che la scienza non finirà mai di inventare specialmente per un supporto alle persone che ne hanno bisogno.
termino con una frase di Jim morrison:"IO FORSE NON SARò MAI NSSUNO , MA SCURAMENTE NESSUN'ALTRO SARà COME ME".