anche se ho messo questo video un pò in ritardo,è quello che secondo me esprime meglio le difficolà,ma anche le speranze e la voglia di vivere di un disabile.
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LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
claudiamanzi- Messaggi : 25
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- Messaggio n°351
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
https://www.youtube.com/watch?v=I3cMVETRDGs
anche se ho messo questo video un pò in ritardo,è quello che secondo me esprime meglio le difficolà,ma anche le speranze e la voglia di vivere di un disabile.
anche se ho messo questo video un pò in ritardo,è quello che secondo me esprime meglio le difficolà,ma anche le speranze e la voglia di vivere di un disabile.
angela lucignano- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 22.03.10
- Messaggio n°352
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
https://www.youtube.com/watch?v=yDB_lvYp5lY
Dal film di Verdone "Perdiamoci di vista".
Dal film di Verdone "Perdiamoci di vista".
elenapassariello99- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 18.03.10
Età : 34
Località : Casalnuovo di Napoli
- Messaggio n°353
ho visto questo video tra i post inseriti delle miei colleghe è una cosa straordinaria di cui potremmo parlare...
ho visto questo video tra i post inseriti delle miei colleghe è una cosa straordinaria di cui potremmo parlare...
FrancescaSpina1166- Messaggi : 24
Data di iscrizione : 24.03.10
- Messaggio n°354
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
Tutto è possibile...la vita è bella e bisogna viverla a pieno!!!!
https://www.youtube.com/watch?v=r2CllUdbQGs
https://www.youtube.com/watch?v=qKQgUrIOg1A
https://www.youtube.com/watch?v=r2CllUdbQGs
https://www.youtube.com/watch?v=qKQgUrIOg1A
Gala Mariarosaria- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 19.03.10
- Messaggio n°355
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
AMATORE VALENTINA 11- Messaggi : 22
Data di iscrizione : 19.03.10
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Località : MUGNANO DI NAPOLI
- Messaggio n°356
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
https://www.youtube.com/watch?v=yDB_lvYp5lY
la vita è bella bisogna solo trovare il modo di affrontarla come meglio si può.
la vita è bella bisogna solo trovare il modo di affrontarla come meglio si può.
FrancescaSpina1166- Messaggi : 24
Data di iscrizione : 24.03.10
- Messaggio n°357
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
https://www.youtube.com/watch?v=moSRMC5JNww
Secondo me questo è il perfetto esempio del rapporto tra corpo tecnologia e disabilità.
Il protagonista di Avatar pur essendo un disabile e pur relegato su una sedia a rotelle ci tiene ad andare sul pianeta Pandora al posto di suo fratello che non c'è più, ci riesce, anche grazie all'aiuto dei suoi colleghi. Grazie alla tecnologia avrà un Avatar che gli permetterà di provare la sensazione di camminare sulle proprie gambe. Consiglio a chi non ha visto il film di vederlo.
Secondo me questo è il perfetto esempio del rapporto tra corpo tecnologia e disabilità.
Il protagonista di Avatar pur essendo un disabile e pur relegato su una sedia a rotelle ci tiene ad andare sul pianeta Pandora al posto di suo fratello che non c'è più, ci riesce, anche grazie all'aiuto dei suoi colleghi. Grazie alla tecnologia avrà un Avatar che gli permetterà di provare la sensazione di camminare sulle proprie gambe. Consiglio a chi non ha visto il film di vederlo.
Debora Aruta- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 20.03.10
- Messaggio n°358
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
Forse non si posso vincere le "Olimpiadi normali" ma grazie agli altri si può vincere L'OLIMPIADE DELLA VITA!!!!!!!!!!!
Giada 66- Messaggi : 35
Data di iscrizione : 08.04.10
- Messaggio n°359
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
questa lezione mi ha fato molto riflettere su quanto sia importante valorizzare noi stessi per ciò che siamo interiormente. La prima cosa che ci mette in contatto col mondo è il nosro corpoe forse è proprio questo il motivo per cui ci teniamo così tanto ad essere perfetti....vogliamo essere perfetti per essere accettati dal mondo. ma la perfezione non esiste, esistono soltanto dei canoni di bellezza che sono soggettivi, e che spesso ci vengono imposti dai media. molte donne si rivolgono al chirurgo plastico per chiedergli di perfezionare le loro labbra e magari di farle uguali a quelle di una determinata star della tv. ecco....la tv, qualcosa che può essere utile ma che spesso può anche provocare effetti negativi.
anoressia, bulimia, e tutti i problemi legati alla dieta e al fisico sono spesso dipesi dal fatto che il mondo guarda solo la bellezza estetica.....anche un datore di lavoro guarda la bellezza e prima di assumere una persona sta bene attento al fatto che quest'ultima abbia un aspetto gradevole.
tutto questo deve scivolarci addosso, noi siamo tutti belli, anche i nostri difetti sono belli!!!
anoressia, bulimia, e tutti i problemi legati alla dieta e al fisico sono spesso dipesi dal fatto che il mondo guarda solo la bellezza estetica.....anche un datore di lavoro guarda la bellezza e prima di assumere una persona sta bene attento al fatto che quest'ultima abbia un aspetto gradevole.
tutto questo deve scivolarci addosso, noi siamo tutti belli, anche i nostri difetti sono belli!!!
Ornella Pumpo- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 25.03.10
Età : 34
Località : Napoli
- Messaggio n°360
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
�Sono un disabile, non ho un’automobile e ogni giorno incontro difficolt� per spostarmi con i mezzi di trasporto pubblico�.
Storie come queste ce ne sono a centinaia in tutta Italia ed � triste constatare come a poco tempo da quello che era stato consacrato come l�anno dei disabili, dopo promesse e garanzie ancora troppo poco sia cambiato.
�In passato ho avuto un’occupazione in un altro comune�, racconta Tony, �e ho dovuto farmi accompagnare da altre persone, con costi aggiuntivi e tempo sottratto a chi mi ha aiutato�.
Dove non arriva quindi il sostegno dell'ente pubblico, deve rimediare il giro di conoscenti e amici. Non c'è proprio altra soluzione.
Ci sono diverse aziende di trasporto passeggeri che servono la zona di Orsogna (CH), ma solo una di queste – da quanto ho potuto verificare personalmente – ha attrezzato gli autobus per le carrozzine per disabili.
Per fare solo un esempio tra il mare di difficoltà da superare quotidianamente, se devo recarmi a Lanciano,e sufficiente una telefonata alla ditta competente per ottenere il servizio attrezzato sia all’andata sia al ritorno. Posso arrivare nel centro di Ortona, ma ho invece serie difficoltà a raggiungere il vicino ospedale o uno dei centri commerciali della zona�.
Stesse difficolt� �se devo andare a Chieti, ad esempio recarmi nella zona dello Scalo, non posso usufruire del servizio a causa del tipo di veicolo che viaggia sulla linea tra Orsogna e il capoluogo di provincia che non � ancora adibito al trasporto di disabili. Certo, � probabile che la mancanza di una richiesta di utilizzo continua da parte mia non abbia stimolato un ricambio del parco macchine su questa tratta�.
Medesima situazione se Tony deve raggiungere Pescara: �la linea diretta anche in questo caso non � adeguata ad accogliere i disabili con carrozzina�.
A ci�, ovviamente, si aggiunge la situazione delle barriere architettoniche e delle tante difficolt� nell’uso dei servizi pubblici che spesso interessano anche le persone “normodotate”.
�Mi permetto di evidenziare l’esigenza di autonomia che un diversamente abile avverte come tutti�, aggiunge il nostro lettore, �Vorrei sensibilizzare chi ha la possibilit� di occuparsi del problema, a verificare situazioni che non riguardano solo il sottoscritto. La tecnologia, l’informatica e la telematica possono aiutare tanto chi ha difficolt� di questo genere, ma c’� ancora molto da fare. Anche il disabile ha la necessit� di muoversi, per sbrigare faccende legate alla propria salute, alla burocrazia, per fare la spesa, svolgere almeno una parte delle attivit� che per gli altri sono praticamente scontate.
In fondo, basterebbero piccoli accorgimenti, un po’ di attenzione in pi�, qualcuno che ti ascolta
Storie come queste ce ne sono a centinaia in tutta Italia ed � triste constatare come a poco tempo da quello che era stato consacrato come l�anno dei disabili, dopo promesse e garanzie ancora troppo poco sia cambiato.
�In passato ho avuto un’occupazione in un altro comune�, racconta Tony, �e ho dovuto farmi accompagnare da altre persone, con costi aggiuntivi e tempo sottratto a chi mi ha aiutato�.
Dove non arriva quindi il sostegno dell'ente pubblico, deve rimediare il giro di conoscenti e amici. Non c'è proprio altra soluzione.
Ci sono diverse aziende di trasporto passeggeri che servono la zona di Orsogna (CH), ma solo una di queste – da quanto ho potuto verificare personalmente – ha attrezzato gli autobus per le carrozzine per disabili.
Per fare solo un esempio tra il mare di difficoltà da superare quotidianamente, se devo recarmi a Lanciano,e sufficiente una telefonata alla ditta competente per ottenere il servizio attrezzato sia all’andata sia al ritorno. Posso arrivare nel centro di Ortona, ma ho invece serie difficoltà a raggiungere il vicino ospedale o uno dei centri commerciali della zona�.
Stesse difficolt� �se devo andare a Chieti, ad esempio recarmi nella zona dello Scalo, non posso usufruire del servizio a causa del tipo di veicolo che viaggia sulla linea tra Orsogna e il capoluogo di provincia che non � ancora adibito al trasporto di disabili. Certo, � probabile che la mancanza di una richiesta di utilizzo continua da parte mia non abbia stimolato un ricambio del parco macchine su questa tratta�.
Medesima situazione se Tony deve raggiungere Pescara: �la linea diretta anche in questo caso non � adeguata ad accogliere i disabili con carrozzina�.
A ci�, ovviamente, si aggiunge la situazione delle barriere architettoniche e delle tante difficolt� nell’uso dei servizi pubblici che spesso interessano anche le persone “normodotate”.
�Mi permetto di evidenziare l’esigenza di autonomia che un diversamente abile avverte come tutti�, aggiunge il nostro lettore, �Vorrei sensibilizzare chi ha la possibilit� di occuparsi del problema, a verificare situazioni che non riguardano solo il sottoscritto. La tecnologia, l’informatica e la telematica possono aiutare tanto chi ha difficolt� di questo genere, ma c’� ancora molto da fare. Anche il disabile ha la necessit� di muoversi, per sbrigare faccende legate alla propria salute, alla burocrazia, per fare la spesa, svolgere almeno una parte delle attivit� che per gli altri sono praticamente scontate.
In fondo, basterebbero piccoli accorgimenti, un po’ di attenzione in pi�, qualcuno che ti ascolta
Ornella Pumpo- Messaggi : 23
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Località : Napoli
- Messaggio n°361
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
un film molto bello che ho visto e che consiglio a tutti e forrest gump:
Seduto sulla panchina ad un bus-stop di Savannah, Forrest Gump ricorda la sua infanzia di bimbo con problemi mentali e fisici. Solo la mamma lo accetta per quello che è, e solo la piccola Jenny Curran lo fa sedere accanto a sé sull'autobus della scuola. Sarà lei a incitarlo, per fuggire a tre compagnetti violenti, a correre, liberando così le gambe dalla protesi. Attraverso trent'anni di storia americana vista con gli occhi della semplicità e dell'innocenza, Forrest diventa un campione universitario di football, mentre è sempre più innamorato di Jenny che però lo considera un fratello. Assiste ai disordini razziali in Alabama ed incontra Kennedy poco prima dell'assassinio. Si arruola quindi nell'esercito, dove fa amicizia con il nero Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Gump va a combattere in Vietnam. Qui Bubba muore e lui salva diversi compagni, compreso il suo comandante, Dan Taylor. Tornato in patria, apprende l'arte del ping-pong, viene decorato da Johnson ed incontra ad una manifestazione pacifista Jenny che sparisce di nuovo. Scopertosi campione di ping-pong, partecipa alla storica tournée in Cina, e incontra Nixon poco prima del Watergate. Comprato una barca, si dà alla pesca di gamberi con Taylor, e fa fortuna. Dopo la morte della madre, ormai miliardario, viene raggiunto da Jenny, che rifiuta di sposarlo ma ha un rapporto sessuale con lui per sparire di nuovo. Disperato Forrest corre a piedi per l'America per tre anni, raccogliendo anche seguaci. Poi Jenny lo chiama da Savannah, dove lo informa di avere un figlio, Forrest junior. Tornati in Alabama, i due si sposano, ma Jenny, malata di AIDS muore assistita amorosamente dal marito, che si dedicherà al figlio.
Seduto sulla panchina ad un bus-stop di Savannah, Forrest Gump ricorda la sua infanzia di bimbo con problemi mentali e fisici. Solo la mamma lo accetta per quello che è, e solo la piccola Jenny Curran lo fa sedere accanto a sé sull'autobus della scuola. Sarà lei a incitarlo, per fuggire a tre compagnetti violenti, a correre, liberando così le gambe dalla protesi. Attraverso trent'anni di storia americana vista con gli occhi della semplicità e dell'innocenza, Forrest diventa un campione universitario di football, mentre è sempre più innamorato di Jenny che però lo considera un fratello. Assiste ai disordini razziali in Alabama ed incontra Kennedy poco prima dell'assassinio. Si arruola quindi nell'esercito, dove fa amicizia con il nero Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Gump va a combattere in Vietnam. Qui Bubba muore e lui salva diversi compagni, compreso il suo comandante, Dan Taylor. Tornato in patria, apprende l'arte del ping-pong, viene decorato da Johnson ed incontra ad una manifestazione pacifista Jenny che sparisce di nuovo. Scopertosi campione di ping-pong, partecipa alla storica tournée in Cina, e incontra Nixon poco prima del Watergate. Comprato una barca, si dà alla pesca di gamberi con Taylor, e fa fortuna. Dopo la morte della madre, ormai miliardario, viene raggiunto da Jenny, che rifiuta di sposarlo ma ha un rapporto sessuale con lui per sparire di nuovo. Disperato Forrest corre a piedi per l'America per tre anni, raccogliendo anche seguaci. Poi Jenny lo chiama da Savannah, dove lo informa di avere un figlio, Forrest junior. Tornati in Alabama, i due si sposano, ma Jenny, malata di AIDS muore assistita amorosamente dal marito, che si dedicherà al figlio.
antonellagenna- Messaggi : 20
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Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
AnnalisaGarofalo- Messaggi : 21
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- Messaggio n°363
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
questo film è: basta guardare il cielo.
racconta di come due ragazzi, Kevin molto intelligente ma con il morbo di Morquio alla colonna vertebrale, e l'altro Maxwell un tredicenne gigantesco con dei ritardi mentali.
diventano non solo amici ma raggiungono il punto di superare le loro disabilità completandosi. Kevin sale sulle spalle di Maxwell.
così diventano una sola persona: Kevin è il cervello che mal funziona a Maxwell e a sua volta Maxwell diventa quelle gambe che Kevin nn ha.
un film bellissimo che ti catapulta nella loro vita, nei loro sentimenti e nei pensieri di marxwell in particolare...
bello anke il sogno in cui si rifugia Kevin e nel quale coinvolge Maxwell, quello cioè di un corpo di ricambio, " mi rifaranno nuovo!" dice a Maxwell. e nella scena finale si vede cm Maxwell ke alla notizia della morte dell'amico, corre e si dirige verso il luogo dove sperava si sarebbe svolto il "miracolo" ma ke alla fine scopre essere una lavanderia. quel sogno di cui Kevin gli parlò era appunto solo un sogno. assolutamente da vedere!
valentina napolitano- Messaggi : 27
Data di iscrizione : 20.03.10
Età : 35
Località : napoli
- Messaggio n°364
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
modella con protesi!
Nunzia Tabernacolo- Messaggi : 22
Data di iscrizione : 19.03.10
Età : 35
- Messaggio n°365
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
https://www.youtube.com/watch?v=bRtiMme92PY&feature=related
Giada 66- Messaggi : 35
Data di iscrizione : 08.04.10
- Messaggio n°366
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
anna amoruso- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 22.03.10
Età : 36
Località : cardito
- Messaggio n°367
laboratorio 22 /23 aprile
https://www.youtube.com/watch?v=49cJv2t73uo&NR=1
Questo video mi piace tantol'ho scelto xkè konoscevo il film e mi sn kommossa nel vedere kome un padre possa accudire la propia figlia ,trasmettendogli tutti quei valori ke solo un padre può trasmettere.
Questo video mi piace tantol'ho scelto xkè konoscevo il film e mi sn kommossa nel vedere kome un padre possa accudire la propia figlia ,trasmettendogli tutti quei valori ke solo un padre può trasmettere.
Sara Zaccardi- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 24.03.10
- Messaggio n°368
Re: LABORATORIO PER LA SETTIMANA 22-23 APRILE
11 maggio 2010. Una vasculite non ha fermato questa giovane atleta, oggi maestra provetta di reining, disciplina che si ispira alle abilità cow-boys. E grazie a una protesi studiata appositamente dalla filiale di Roma del Centro protesi INAIL il suo sogno di diventare campionessa sta diventando realtà
ROMA - "Amo i cavalli sin da quando avevo 10 anni. I miei cugini avevano un maneggio e io ci passavo le giornate. I momenti che precedevano l'uscita a cavallo erano carichi di elettricità, preparavo meticolosamente il cavallo seguendo ritmicamente un ordine preciso: prima la coperta, poi la sella, uno sguardo alle redini, e poi via con il vento in faccia tra le colline di Formello, nella campagna romana". Brunella Roscetti ricorda così la nascita della sua grande passione. Una passione che, a un certo punto, ha rischiato di spezzarsi nel peggiore dei modi: quando, a causa di una vasculite diagnosticata in ritardo, nel 2006 perde la gamba sinistra.
Patologia caratterizzata da processi infiammatori e degenerativi delle pareti dei vasi sanguigni, la vasculite - in caso di fallimento delle terapie mediche e chirurgiche - può arrivare a provocare ulcere trofiche e cancrena che rendono indispensabile l'amputazione dell'arto. "Il trauma psichico e fisico che si vive quando ti dicono che perderai una gamba non si può descrivere", ricorda Brunella. "Sicuramente c'e rabbia e incredulità e, in un primo momento, cerchi di capire come puoi evitarlo. Poi ti arrendi e da allora sentimenti e pensieri si mischiano in un angoscioso smarrimento. Ad un certo punto non hai più la gamba e incominciano i problemi pratici che ti impongo razionalità e, quindi, paradossalmente, ti aiutano a reagire. Cosi ti concentri sulle possibilità che hai di riprendere a camminare con due gambe, studi, ti informi, incontri medici, tecnici, ingegneri, cerchi di capire chi ti può aiutare e offri il tuo corpo come banco di prova per trovare la migliore soluzione possibile per te. Con la protesi incominci di nuovo a camminare, a guidare: insomma ritrovi un po' di autonomia".
E cavalcare? Questo sogno è stato di sostegno nel percorso lungo della riabilitazione, e presto Brunella si è resa conto che, per realizzarlo, sarebbe servita una nuova protesi, diversa da quella utilizzata quotidianamente per camminare. Comincia, così, il consulto di tecnici, medici e ingegneri per realizzare uno strumento che sia sicuro. Uno sforzo enorme per Brunella, coronato da un successo che - tuttavia - alla fine è andato al di là di ogni aspettativa. La giovane romana, infatti, oggi non solo è tornata a cavalcare, ma anche a praticare un'attività complessa come il reining. Nata in America, questa disciplina - il cui nome significa "lavorare di redini" - si ispira al lavoro dei cow-boys e alla maestria necessaria per impartire le direttive al cavallo durante la conduzione di una mandria.
Cosa si fa durante le competizioni? "Le manovre sono difficili e il cambio repentino da una all'altra aumenta la complessità degli esercizi", spiega Brunella. Ad esempio nello 'spin' l'animale deve girare sul posto velocemente facendo perno su una sola zampa posteriore, mentre nello 'sliding-stop' viene lanciato al galoppo e fermato repentinamente. Insomma: uno sport impegnativo al massimo livello, ma che non scoraggia di certo Brunella, talmente caparbia da riuscire ad emergere anche accanto a persone non disabili (per questa disciplina, infatti, non esiste ancora una categoria per atleti con disabilità).
In particolare Brunella è grata alla filiale di Roma del Centro Protesi INAIL: soprattutto all'ingegnere Gennaro Verni, responsabile del perfezionamento della 'protesi da cavallo', al tecnico Franco Mele - che la segue durante tutte le gare - e ai due fisioterapisti che la assistono e non perdono occasione per segnalare la sua storia: Lucilla Maimone e Roberto Scialanca.
Un percorso a ostacoli, certo, ma nel quale Brunella è sorretta da tenacia e passione. "Ma è l'amore della famiglia e degli amici che mi circonda, mi protegge e mi sostiene e rende possibile il mio sogno", confida. Il passo più difficile? Trovare il coraggio di chiedere aiuto: "per fare questo ho imparato ad essere forte, aperta, incalzante, ho messo da parte i falsi pudori perche l'arterite è sempre in agguato". Adesso Brunella è più che mai "concentrata sul sogno", ma anche "consapevole che realizzarlo sarà un punto di arrivo per me e di partenza per le persone che, come me, dovranno affrontare stravolgimenti altrettanto radicali della loro vita".
Un altro traguardo importante per lei è stata la promozione dell'associazione sportiva dilettantistica "Ragazza in gamba", fondata proprio con lo scopo di dare alle persone con disabilità delle concrete possibilità di cavalcare. "Crediamo che lo sport in generale, e l'equitazione in particolare sia uno strumento di socializzazione e aggregazione, che attraverso lo sport si ha l'opportunità di conoscere il proprio corpo e le proprie fragilità emotive, dunque un'ottima occasione per sperimentare la vita", si legge sul sito. Senza dimenticare il 'partner' speciale che rende anche possibile tutto questo: il cavallo, "un animale straordinario con il quale si intreccia un rapporto fatto di rispetto, amore e solidarietà. Con le persone disabili il cavallo stringe un legame particolare, solidale, le riconosce, ascolta le loro esitazioni e le sostiene".
(Fonte: Redattore Sociale)11 maggio 2010. Una vasculite non ha fermato questa giovane atleta, oggi maestra provetta di reining, disciplina che si ispira alle abilità cow-boys. E grazie a una protesi studiata appositamente dalla filiale di Roma del Centro protesi INAIL il suo sogno di diventare campionessa sta diventando realtà
ROMA - "Amo i cavalli sin da quando avevo 10 anni. I miei cugini avevano un maneggio e io ci passavo le giornate. I momenti che precedevano l'uscita a cavallo erano carichi di elettricità, preparavo meticolosamente il cavallo seguendo ritmicamente un ordine preciso: prima la coperta, poi la sella, uno sguardo alle redini, e poi via con il vento in faccia tra le colline di Formello, nella campagna romana". Brunella Roscetti ricorda così la nascita della sua grande passione. Una passione che, a un certo punto, ha rischiato di spezzarsi nel peggiore dei modi: quando, a causa di una vasculite diagnosticata in ritardo, nel 2006 perde la gamba sinistra.
Patologia caratterizzata da processi infiammatori e degenerativi delle pareti dei vasi sanguigni, la vasculite - in caso di fallimento delle terapie mediche e chirurgiche - può arrivare a provocare ulcere trofiche e cancrena che rendono indispensabile l'amputazione dell'arto. "Il trauma psichico e fisico che si vive quando ti dicono che perderai una gamba non si può descrivere", ricorda Brunella. "Sicuramente c'e rabbia e incredulità e, in un primo momento, cerchi di capire come puoi evitarlo. Poi ti arrendi e da allora sentimenti e pensieri si mischiano in un angoscioso smarrimento. Ad un certo punto non hai più la gamba e incominciano i problemi pratici che ti impongo razionalità e, quindi, paradossalmente, ti aiutano a reagire. Cosi ti concentri sulle possibilità che hai di riprendere a camminare con due gambe, studi, ti informi, incontri medici, tecnici, ingegneri, cerchi di capire chi ti può aiutare e offri il tuo corpo come banco di prova per trovare la migliore soluzione possibile per te. Con la protesi incominci di nuovo a camminare, a guidare: insomma ritrovi un po' di autonomia".
E cavalcare? Questo sogno è stato di sostegno nel percorso lungo della riabilitazione, e presto Brunella si è resa conto che, per realizzarlo, sarebbe servita una nuova protesi, diversa da quella utilizzata quotidianamente per camminare. Comincia, così, il consulto di tecnici, medici e ingegneri per realizzare uno strumento che sia sicuro. Uno sforzo enorme per Brunella, coronato da un successo che - tuttavia - alla fine è andato al di là di ogni aspettativa. La giovane romana, infatti, oggi non solo è tornata a cavalcare, ma anche a praticare un'attività complessa come il reining. Nata in America, questa disciplina - il cui nome significa "lavorare di redini" - si ispira al lavoro dei cow-boys e alla maestria necessaria per impartire le direttive al cavallo durante la conduzione di una mandria.
Cosa si fa durante le competizioni? "Le manovre sono difficili e il cambio repentino da una all'altra aumenta la complessità degli esercizi", spiega Brunella. Ad esempio nello 'spin' l'animale deve girare sul posto velocemente facendo perno su una sola zampa posteriore, mentre nello 'sliding-stop' viene lanciato al galoppo e fermato repentinamente. Insomma: uno sport impegnativo al massimo livello, ma che non scoraggia di certo Brunella, talmente caparbia da riuscire ad emergere anche accanto a persone non disabili (per questa disciplina, infatti, non esiste ancora una categoria per atleti con disabilità).
In particolare Brunella è grata alla filiale di Roma del Centro Protesi INAIL: soprattutto all'ingegnere Gennaro Verni, responsabile del perfezionamento della 'protesi da cavallo', al tecnico Franco Mele - che la segue durante tutte le gare - e ai due fisioterapisti che la assistono e non perdono occasione per segnalare la sua storia: Lucilla Maimone e Roberto Scialanca.
Un percorso a ostacoli, certo, ma nel quale Brunella è sorretta da tenacia e passione. "Ma è l'amore della famiglia e degli amici che mi circonda, mi protegge e mi sostiene e rende possibile il mio sogno", confida. Il passo più difficile? Trovare il coraggio di chiedere aiuto: "per fare questo ho imparato ad essere forte, aperta, incalzante, ho messo da parte i falsi pudori perche l'arterite è sempre in agguato". Adesso Brunella è più che mai "concentrata sul sogno", ma anche "consapevole che realizzarlo sarà un punto di arrivo per me e di partenza per le persone che, come me, dovranno affrontare stravolgimenti altrettanto radicali della loro vita".
Un altro traguardo importante per lei è stata la promozione dell'associazione sportiva dilettantistica "Ragazza in gamba", fondata proprio con lo scopo di dare alle persone con disabilità delle concrete possibilità di cavalcare. "Crediamo che lo sport in generale, e l'equitazione in particolare sia uno strumento di socializzazione e aggregazione, che attraverso lo sport si ha l'opportunità di conoscere il proprio corpo e le proprie fragilità emotive, dunque un'ottima occasione per sperimentare la vita", si legge sul sito. Senza dimenticare il 'partner' speciale che rende anche possibile tutto questo: il cavallo, "un animale straordinario con il quale si intreccia un rapporto fatto di rispetto, amore e solidarietà. Con le persone disabili il cavallo stringe un legame particolare, solidale, le riconosce, ascolta le loro esitazioni e le sostiene".
(Fonte: Redattore Sociale)
ROMA - "Amo i cavalli sin da quando avevo 10 anni. I miei cugini avevano un maneggio e io ci passavo le giornate. I momenti che precedevano l'uscita a cavallo erano carichi di elettricità, preparavo meticolosamente il cavallo seguendo ritmicamente un ordine preciso: prima la coperta, poi la sella, uno sguardo alle redini, e poi via con il vento in faccia tra le colline di Formello, nella campagna romana". Brunella Roscetti ricorda così la nascita della sua grande passione. Una passione che, a un certo punto, ha rischiato di spezzarsi nel peggiore dei modi: quando, a causa di una vasculite diagnosticata in ritardo, nel 2006 perde la gamba sinistra.
Patologia caratterizzata da processi infiammatori e degenerativi delle pareti dei vasi sanguigni, la vasculite - in caso di fallimento delle terapie mediche e chirurgiche - può arrivare a provocare ulcere trofiche e cancrena che rendono indispensabile l'amputazione dell'arto. "Il trauma psichico e fisico che si vive quando ti dicono che perderai una gamba non si può descrivere", ricorda Brunella. "Sicuramente c'e rabbia e incredulità e, in un primo momento, cerchi di capire come puoi evitarlo. Poi ti arrendi e da allora sentimenti e pensieri si mischiano in un angoscioso smarrimento. Ad un certo punto non hai più la gamba e incominciano i problemi pratici che ti impongo razionalità e, quindi, paradossalmente, ti aiutano a reagire. Cosi ti concentri sulle possibilità che hai di riprendere a camminare con due gambe, studi, ti informi, incontri medici, tecnici, ingegneri, cerchi di capire chi ti può aiutare e offri il tuo corpo come banco di prova per trovare la migliore soluzione possibile per te. Con la protesi incominci di nuovo a camminare, a guidare: insomma ritrovi un po' di autonomia".
E cavalcare? Questo sogno è stato di sostegno nel percorso lungo della riabilitazione, e presto Brunella si è resa conto che, per realizzarlo, sarebbe servita una nuova protesi, diversa da quella utilizzata quotidianamente per camminare. Comincia, così, il consulto di tecnici, medici e ingegneri per realizzare uno strumento che sia sicuro. Uno sforzo enorme per Brunella, coronato da un successo che - tuttavia - alla fine è andato al di là di ogni aspettativa. La giovane romana, infatti, oggi non solo è tornata a cavalcare, ma anche a praticare un'attività complessa come il reining. Nata in America, questa disciplina - il cui nome significa "lavorare di redini" - si ispira al lavoro dei cow-boys e alla maestria necessaria per impartire le direttive al cavallo durante la conduzione di una mandria.
Cosa si fa durante le competizioni? "Le manovre sono difficili e il cambio repentino da una all'altra aumenta la complessità degli esercizi", spiega Brunella. Ad esempio nello 'spin' l'animale deve girare sul posto velocemente facendo perno su una sola zampa posteriore, mentre nello 'sliding-stop' viene lanciato al galoppo e fermato repentinamente. Insomma: uno sport impegnativo al massimo livello, ma che non scoraggia di certo Brunella, talmente caparbia da riuscire ad emergere anche accanto a persone non disabili (per questa disciplina, infatti, non esiste ancora una categoria per atleti con disabilità).
In particolare Brunella è grata alla filiale di Roma del Centro Protesi INAIL: soprattutto all'ingegnere Gennaro Verni, responsabile del perfezionamento della 'protesi da cavallo', al tecnico Franco Mele - che la segue durante tutte le gare - e ai due fisioterapisti che la assistono e non perdono occasione per segnalare la sua storia: Lucilla Maimone e Roberto Scialanca.
Un percorso a ostacoli, certo, ma nel quale Brunella è sorretta da tenacia e passione. "Ma è l'amore della famiglia e degli amici che mi circonda, mi protegge e mi sostiene e rende possibile il mio sogno", confida. Il passo più difficile? Trovare il coraggio di chiedere aiuto: "per fare questo ho imparato ad essere forte, aperta, incalzante, ho messo da parte i falsi pudori perche l'arterite è sempre in agguato". Adesso Brunella è più che mai "concentrata sul sogno", ma anche "consapevole che realizzarlo sarà un punto di arrivo per me e di partenza per le persone che, come me, dovranno affrontare stravolgimenti altrettanto radicali della loro vita".
Un altro traguardo importante per lei è stata la promozione dell'associazione sportiva dilettantistica "Ragazza in gamba", fondata proprio con lo scopo di dare alle persone con disabilità delle concrete possibilità di cavalcare. "Crediamo che lo sport in generale, e l'equitazione in particolare sia uno strumento di socializzazione e aggregazione, che attraverso lo sport si ha l'opportunità di conoscere il proprio corpo e le proprie fragilità emotive, dunque un'ottima occasione per sperimentare la vita", si legge sul sito. Senza dimenticare il 'partner' speciale che rende anche possibile tutto questo: il cavallo, "un animale straordinario con il quale si intreccia un rapporto fatto di rispetto, amore e solidarietà. Con le persone disabili il cavallo stringe un legame particolare, solidale, le riconosce, ascolta le loro esitazioni e le sostiene".
(Fonte: Redattore Sociale)11 maggio 2010. Una vasculite non ha fermato questa giovane atleta, oggi maestra provetta di reining, disciplina che si ispira alle abilità cow-boys. E grazie a una protesi studiata appositamente dalla filiale di Roma del Centro protesi INAIL il suo sogno di diventare campionessa sta diventando realtà
ROMA - "Amo i cavalli sin da quando avevo 10 anni. I miei cugini avevano un maneggio e io ci passavo le giornate. I momenti che precedevano l'uscita a cavallo erano carichi di elettricità, preparavo meticolosamente il cavallo seguendo ritmicamente un ordine preciso: prima la coperta, poi la sella, uno sguardo alle redini, e poi via con il vento in faccia tra le colline di Formello, nella campagna romana". Brunella Roscetti ricorda così la nascita della sua grande passione. Una passione che, a un certo punto, ha rischiato di spezzarsi nel peggiore dei modi: quando, a causa di una vasculite diagnosticata in ritardo, nel 2006 perde la gamba sinistra.
Patologia caratterizzata da processi infiammatori e degenerativi delle pareti dei vasi sanguigni, la vasculite - in caso di fallimento delle terapie mediche e chirurgiche - può arrivare a provocare ulcere trofiche e cancrena che rendono indispensabile l'amputazione dell'arto. "Il trauma psichico e fisico che si vive quando ti dicono che perderai una gamba non si può descrivere", ricorda Brunella. "Sicuramente c'e rabbia e incredulità e, in un primo momento, cerchi di capire come puoi evitarlo. Poi ti arrendi e da allora sentimenti e pensieri si mischiano in un angoscioso smarrimento. Ad un certo punto non hai più la gamba e incominciano i problemi pratici che ti impongo razionalità e, quindi, paradossalmente, ti aiutano a reagire. Cosi ti concentri sulle possibilità che hai di riprendere a camminare con due gambe, studi, ti informi, incontri medici, tecnici, ingegneri, cerchi di capire chi ti può aiutare e offri il tuo corpo come banco di prova per trovare la migliore soluzione possibile per te. Con la protesi incominci di nuovo a camminare, a guidare: insomma ritrovi un po' di autonomia".
E cavalcare? Questo sogno è stato di sostegno nel percorso lungo della riabilitazione, e presto Brunella si è resa conto che, per realizzarlo, sarebbe servita una nuova protesi, diversa da quella utilizzata quotidianamente per camminare. Comincia, così, il consulto di tecnici, medici e ingegneri per realizzare uno strumento che sia sicuro. Uno sforzo enorme per Brunella, coronato da un successo che - tuttavia - alla fine è andato al di là di ogni aspettativa. La giovane romana, infatti, oggi non solo è tornata a cavalcare, ma anche a praticare un'attività complessa come il reining. Nata in America, questa disciplina - il cui nome significa "lavorare di redini" - si ispira al lavoro dei cow-boys e alla maestria necessaria per impartire le direttive al cavallo durante la conduzione di una mandria.
Cosa si fa durante le competizioni? "Le manovre sono difficili e il cambio repentino da una all'altra aumenta la complessità degli esercizi", spiega Brunella. Ad esempio nello 'spin' l'animale deve girare sul posto velocemente facendo perno su una sola zampa posteriore, mentre nello 'sliding-stop' viene lanciato al galoppo e fermato repentinamente. Insomma: uno sport impegnativo al massimo livello, ma che non scoraggia di certo Brunella, talmente caparbia da riuscire ad emergere anche accanto a persone non disabili (per questa disciplina, infatti, non esiste ancora una categoria per atleti con disabilità).
In particolare Brunella è grata alla filiale di Roma del Centro Protesi INAIL: soprattutto all'ingegnere Gennaro Verni, responsabile del perfezionamento della 'protesi da cavallo', al tecnico Franco Mele - che la segue durante tutte le gare - e ai due fisioterapisti che la assistono e non perdono occasione per segnalare la sua storia: Lucilla Maimone e Roberto Scialanca.
Un percorso a ostacoli, certo, ma nel quale Brunella è sorretta da tenacia e passione. "Ma è l'amore della famiglia e degli amici che mi circonda, mi protegge e mi sostiene e rende possibile il mio sogno", confida. Il passo più difficile? Trovare il coraggio di chiedere aiuto: "per fare questo ho imparato ad essere forte, aperta, incalzante, ho messo da parte i falsi pudori perche l'arterite è sempre in agguato". Adesso Brunella è più che mai "concentrata sul sogno", ma anche "consapevole che realizzarlo sarà un punto di arrivo per me e di partenza per le persone che, come me, dovranno affrontare stravolgimenti altrettanto radicali della loro vita".
Un altro traguardo importante per lei è stata la promozione dell'associazione sportiva dilettantistica "Ragazza in gamba", fondata proprio con lo scopo di dare alle persone con disabilità delle concrete possibilità di cavalcare. "Crediamo che lo sport in generale, e l'equitazione in particolare sia uno strumento di socializzazione e aggregazione, che attraverso lo sport si ha l'opportunità di conoscere il proprio corpo e le proprie fragilità emotive, dunque un'ottima occasione per sperimentare la vita", si legge sul sito. Senza dimenticare il 'partner' speciale che rende anche possibile tutto questo: il cavallo, "un animale straordinario con il quale si intreccia un rapporto fatto di rispetto, amore e solidarietà. Con le persone disabili il cavallo stringe un legame particolare, solidale, le riconosce, ascolta le loro esitazioni e le sostiene".
(Fonte: Redattore Sociale)
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