PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010

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PEDAGOGIA DELLA DISABILITà - ANNO 2010

FORUM DIDATTICO. Stanza di collaborazione della classe - docente del modulo Floriana Briganti (DOCENTE TITOLARE ORNELLA DE SANCTIS) attività laboratoriale del corso di di Pedagogia della Disabilità - Suor Orsola Benincasa di Napoli, lezioni da marzo a giu


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    teoria cartella extra facoltativo - Pagina 3 Empty Re: teoria cartella extra facoltativo

    Messaggio  mariarosaria palermo 1081 Mer Giu 02, 2010 12:21 am

    La storia di Cappuccetto rosso raccontata attraverso un libro tattile illustrato:
    [youtube]http:
    Libri tattili:
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    rosa esposito 11 21


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    teoria cartella extra facoltativo - Pagina 3 Empty teoria cartella extra facoltativo

    Messaggio  rosa esposito 11 21 Ven Giu 04, 2010 11:58 am

    Ho deciso di inserire in questo forum facoltativi una scena del film "Mi chiamo sam " che racconta : Trama
    Sam Dawson è un uomo con gravi problemi mentali che cresce la propria figlia Lucy grazie all'aiuto di uno straordinario gruppo di amici. I problemi, però, aumentano quando Lucy compie sette anni e sviluppa capacità intellettive superiori a quelle del genitore. Per questo un'assistente sociale vorrebbe darla in affidamento ad una famiglia più adeguata. Di fronte a questa ingiustizia, Sam decide di dare battaglia al sistema con l'aiuto di Rita Harrison, abile ed efficiente avvocato con manie di perfezionismo che, all'inizio, accetta il caso come sfida nei confronti dei colleghi.
    Ma alla fine di questa dura battaglia legale Sam riesce ad ottenere l'affidamento della propria figlia.
    HO RIPORTA QUI LA SCENA SECONDO ME PIù IMPORTANTE E COMMUOVENTE

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    teoria cartella extra facoltativo - Pagina 3 Empty ORTO BOTANICO:ACCESSIBILE!!!!!!

    Messaggio  simona coppola01 Ven Giu 04, 2010 9:47 pm

    Come ultimo commento al forum in questa cartella extra,mi piacerebbe soffermarmi ancora una volta sulle barriere architettoniche… Stavolta però vorrei discutere di un monitoraggio che ho svolto personalmente per l’associazione peepul la settimana scorsa. Sono stata all’orto botanico,e devo dire è un luogo accessibile,oltre che meraviglioso sotto ogni punto di vista… tutta l’area è percorribile per persone con disabilità motorie ma anche per persone non vedenti o ipovedenti…Infatti lungo il percorso ho visionato un’intera area accessibile per persone non vedenti o ipovedenti con un intero spazio dove le targhe illustrative sono scritte in rilievo e anche in braille e suggeriscono se tale pianta è interessante per l’olfatto o per il tatto… Devo dire che,ignara dell’accessibilità dell’orto, ne sono rimasta affascinata… ad onor del vero devo dire che delle piccole pecche ci sono,ma ciò nonostante credo che siano risolvibili...insomma,è stata una bella sorpresa l'accessibilità dell'orto!
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    Messaggio  Giuseppa De Stefano Mer Giu 09, 2010 1:53 am





    Questa è davvero una vergogna!!!!!!!A volte mi vergogno di essere una cittadina italiana...
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    Federica Mansi


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    Messaggio  Federica Mansi Mer Giu 09, 2010 10:30 am

    In questo spazio del forum ho deciso di inserire queste bellissime parole di Guardini...

    "...Solo il silenzio apre il nostro orecchio
    alla voce che risuona nell’intimo di tutte le cose,
    animali, piante, monti, nuvole.
    La natura è muta per chi parla sempre.
    Del resto anche nelle parole dei nostri simili
    ci è dato di coglierne il senso profondo
    solo se sappiamo tacere..."

    R. Guardini
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    teoria cartella extra facoltativo - Pagina 3 Empty teoria cartella extra facoltativo

    Messaggio  valentinadogali Gio Giu 10, 2010 1:13 pm

    Io ho pensato di portare nel forum questa fiaba,che ho avuto il piacere di leggere su internet,un pò particolare perchè tratta di uno dei temi di cui abbiamo parlato tanto nel forum e durante i laboratori in aula:la diversità.
    Spero che vi piaccia.

    " C’era una volta una piccola città, arricchita dalla bellezza di mare, laghi e montagne, che viveva da millenni indisturbata…Ma un bel dì, qualcosa cambiò… Sembrava un giorno come tanti altri, il sole si era appena levato per scandire il dono di un nuovo giorno, prati, monti, mari, persone, automobili, case, strade, semafori e tutto ciò che riempie il mondo intero era ancora una volta presente e pronto a funzionare.
    Proprio davanti alla fabbrica dei biscotti, come ogni mattina, il solito gruppo di persone attendeva l’autobus con destinazione lavoro. Ognuno si dava un gran da fare per ammazzare il tempo, ma quella mattina l'attesa appariva molto più lunga del solito. In effetti, da circa un’ora, in entrambe le direzioni di marcia non circolava alcun mezzo di trasporto… Neanche il tempo di sentire i primi borbottii, un attimo dopo si apprese la notizia che la circolazione era stata bloccata da una manifestazione popolare! Tutta la gente di quel posto si era raccolta nel punto nevralgico della città, il punto centrale, lo snodo principale. Il motivo per il quale le masse adirate si erano riversate per strada era, niente poco di meno che, la voglia di ribellarsi una volta e per sempre, con tutte le forze ed armi, alla massiccia e progressiva presenza di gente troppo diversa tra loro; diversa per ideologia politica, religione, integrità morale, onestà, ambizioni e sogni, colore della pelle, dei capelli, degli occhi, dei vestiti, delle scarpe ed ancora diversa per età, sesso, altezza, peso, lunghezza dei capelli e delle unghie (dei piedi e delle mani), diversa per lingua parlata, per i gradi della vista, per il tipo d'automobile, casa (in montagna, in città ed al mare) bicicletta, motorino, occhiali, orologi, telefonini, fax, computer, televisori, radio, cappelli, sciarpe e guanti. I cori di protesta, gli striscioni e le bandiere sembravano essere l'espressione univoca di un unico e corale disagio: l'estrema diversità che caratterizzava la vita di quella città, una diversità che ogni giorno minava l'ordine, la precisione, l'omogeneità, il prodotto tipico, la lingua ed il dialetto locale, nonché tutti i sistemi precostituiti! La gente continuava ad urlare: "Basta con la promiscuità, rivogliamo la nostra originale identità". Ed ancora: "Questa terra appartiene a noi, a noi che l'abitavamo prima di voi". La protesta durò mille giorni senza alcun’interruzione, fino a quando il sindaco di quella città, preso dalla disperazione, decise di sfoderare il suo massimo potere e tutta la sua autorità. E così fece! Sceso in piazza, il sindaco convocò tutta la folla di dissenzienti in quel preciso punto e, solo quando tutti furono di fronte ai suoi occhi, diede libero sfogo al suo pensiero: "Carissimi concittadini, siamo qui riuniti per discutere di un problema che affligge tanto voi quanto me. Sino ad oggi, io ho sofferto con voi dello stesso male, ma oggi la vostra insistenza mi spinge ad usare l'ultima arma che è rimasta in mio possesso; la magia! E bene si, io conservo da numerose generazioni una lampada che i miei antenati conquistarono, dopo lunghe e sanguinose battaglie, nel lontano oriente. Questa lampada d'oro, ricoperta di pietre preziose, ha la capacità di esaudire un unico desiderio ed è proprio in funzione di questa unicità che io l'ho riservata per un'occasione speciale. Quale occasione migliore di questa? E sia così, da oggi in poi regni nella nostra città l'ordine, la precisione, l'omogeneità, il prodotto tipico, la lingua ed il dialetto locale, nonché tutti i sistemi precostituiti. Ed, a scanso d'equivoci, sia la vita stessa di questa città, l'espressione univoca di un'unica ed inconfondibile realtà, senza sfumature né varianti alcune che ne mettano in discussione la qualità". Nell'istante in cui il sindaco pronunciò la sua ultima parola, si udì l'enorme boato della folla soddisfatta e consenziente che, in segno d'approvazione e ringraziamento, rimase in piazza ad applaudire il sindaco per altri mille giorni, al termine dei quali i cittadini presenti cominciarono a guardarsi attorno. Non ci crederete, ma quello che scoprirono li lasciò attoniti! Tutto ciò che li circondava, loro stessi, i loro abiti, i loro pensieri, le loro parole, i loro cartelli, le loro bandiere e tutte le bottiglie di spumante che avevano acquistato (per festeggiare il lieto evento) avevano assunto il medesimo colore: IL BIANCO! D'un sol colpo, la disperazione raggiunse i massimi livelli; nessuno riusciva a scrivere una sola riga, semplicemente perché non era più possibile mettere nero su bianco, ma solo e soltanto bianco su bianco…Nessuno era più in grado di fare ritorno a casa, poiché era praticamente impossibile distinguere, strade, case, macchine, autobus, persone, prati, mari, montagne, semafori (per cui gli incidenti si susseguivano a catena), cibo ed acqua (per cui nutrirsi era un'impresa impossibile). A questo punto della storia, ognuno si ritrovò solo con se stesso e con un'unica possibilità di sopravvivenza; spostarsi, con enorme fatica e sacrificio, verso le città ed i luoghi limitrofi dov'era rimasto un po’ di colore. Non tutti ce la fecero ed i pochi superstiti furono costretti a subire per lunghi anni la derisione altrui, poiché ogni volta che uno di loro raggiungeva una delle città colorate era subito individuato come L'UOMO BIANCO! Negli anni a venire, l'uomo bianco seppe integrarsi nelle città colorate che, al di là dell'iniziale derisione, si mostrarono calde, accoglienti e pronte a scoprire la valenza del bianco che, come tutti gli altri colori, rappresentava una ricchezza essenziale per la ricostruzione del tesoro umano. Che io sappia, da quel giorno in poi nessun uomo più osò protestare né si ribellò al naturale e prezioso valore della diversità. mariano de mattia"
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    raffaela guerriero 87


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    Messaggio  raffaela guerriero 87 Sab Giu 12, 2010 1:39 am

    Vorrei inserire una breve testimonianza di Joni, una donna quadriplegica, la quale ha raccontato in un libro la sua drammatica vicenda.
    Nonostante il suo incidente, non ha mai smesso di vivere la vita dedicandosi alla scrittura e al canto:

    Testimonianza di Joni Eareckson Tada, tratta dal sito http://www.jafitalia.org/ che è un'associazione per diversamente abili creata da lei stessa.

    Per anni ho pensato: "Gli incidenti capitano solo agli altri. Non si vedrà mai una sedia a rotelle in casa mia". Non che volessi essere "snob", stavo semplicemente vivendo quella realtà. La mia, era quel genere di famiglia sempre pronta a fare una partita a tennis o a prepararsi per una gita in campagna. In effetti, io e le mie tre sorelle più grandi, non ci eravamo mai slogate nemmeno una caviglia. Tutto ciò cambiò in un caldo pomeriggio di luglio del 1967, quando mia sorella Kathy ed io andammo alla spiaggia di Chesapeake Bay a fare una nuotata. L'acqua era scura e densa e non mi curai di controllarne la profondità prima di salire su una zattera ancorata al largo. Appoggiai i piedi sul bordo, respirai profondamente e mi tuffai. La mia testa urtò contro qualcosa di duro ed indietreggio con uno strattone.
    Provai una strana scossa alla nuca. Sott'acqua, intontita, mi sentii galleggiare trascinata dalla corrente, incapace di risalire in superficie. I miei polmoni sembravano scoppiare, ma quando fui sul punto di aprire istintivamente la bocca per respirare, sentii le braccia di mia sorella attorno a me, che mi sollevarono verso l'alto. "Kathy – farfugliai vedendo il mio braccio senza vita sulle spalle – ho perduto la sensibilità". Un bagnante si precipitò in acqua per portarci la sua zattera. Qualcun altro chiamo un'ambulanza. Un'ora dopo, nella sala del Pronto Soccorso dell'ospedale, le infermiere tagliarono il mio costume da bagno e mi tolsero anche la collana e gli anelli. Mi girava la testa e cominciai a perdere coscienza, quando sentii il ronzio di un trapano vicino al mio capo. L'incidente causato dal tuffo mi fece precipitare in un mondo strano e spaventoso di odori, antisettici, tubi e macchine. Per mesi stetti sdraiata su una struttura chiamata "Stryker", fatta come un lungo sandwich di tela, sulla quale rimanevo a faccia in su per alcune ore e, poi venivo rigirata per evitare che si formassero delle piaghe, che vennero comunque. Persi così tanto peso, durante quei primi mesi, che le ossa cominciarono a spuntare fuori dalla pelle. Di conseguenza fui operata di nuovo e passai altri mesi sullo "Stryker". Sprofondai in una profonda depressione. "Come hai potuto lasciare che tutto questo succedesse a me, Dio?" – chiesi. "Ero già cristiana prima dell'incidente e se questa è la risposta alla mia richiesta di camminare più vicino a te, non mi fiderò più di pregare!" Ero ignara del fatto che i miei amici pregavano per me 24 ore su 24. Lentamente, mentre passavano le settimane, cominciai a sentire un cambiamento. Poco alla volta la mia rabbia diminuì. La depressione cominciava a svanire. Senza che me ne rendessi conto, Dio stava abbattendo ogni mia resistenza attraverso la potenza e l'insistenza della preghiera. Notai il cambiamento durante la terapia di rieducazione. Alcune settimane prima avevo rifiutato ostinatamente di imparare a scrivere tenendo una matita fra i denti. Ma quello avvenne prima che incontrassi Tom, un giovane tetraplegico dipendente da un ventilatore d'ossigeno, il quale era molto più paralizzato di me. Egli aveva un atteggiamento allegro ed ottimista mentre, con buona volontà, permetteva alla terapista di inserire la penna nella sua bocca. Mi vergognai delle mie lamentele. Tramite le preghiere dei miei amici e l'esempio di Tom, Dio mi stava mostrando una verità: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio" (Romani 8:28). Forse, nel bene che Dio intendeva per me, non era compresa la guarigione fisica, ma il Suo bene mi avrebbe insegnato ad avere un atteggiamento più flessibile, apprezzamento per le piccole cose, una più profonda gratitudine per le amicizie ed un carattere che avrebbe dimostrato pazienza, tolleranza e gioia che non dipendono dalle circostanze.

    Oggi, nonostante i molti anni trascorsi da quel lontano 1967, ripeterei le stesse parole.
    Non è stato facile, ma la potenza e la forza di Dio continuano a risplendere. D'altronde, Egli sa perfettamente come mi sento. Anche Lui ha sofferto. Siccome Gesù poté trasformare la Sua croce in un simbolo di speranza e libertà, posso io fare di meno? La mia sedia a rotelle è la prigione che Dio ha adoperato per liberare il mio spirito.
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    valentina napolitano


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    Messaggio  valentina napolitano Gio Giu 24, 2010 2:20 pm

    In questo mio ultimo commemto voglio esprimere,attraveso una poesia, tutto ciò che questo forum e questa bella esperienza mi ha trasmesso ed insegnato!
    ''Attimi'':

    Vorrei che fossi accettata da tutti per quello che sei,
    con i tuoi pregi e i tuoi difetti, che fossi capita per
    tutto quello che non riesci ad esprimere.
    Vorrei che gli altri potessero vedere nei tuoi occhi
    ciò che sogni davvero e che potessero realizzarlo per
    farti piacere.
    Vorrei che la gente ti vedesse come sei realmente,
    forte e testarda, a volte fragile e pensierosa davanti
    ad uno specchio in cui non puoi specchiarti.
    Vorrei aver avuto due ali per portarti via da chi ti
    ha discriminato, ed esser stata con te tutte le volte
    in cui uno sguardo ti ha ferita.
    Vorrei che ogni giorno potessi viverlo in modo
    intenso e che quelle scale non ti fossero d'ostacolo
    per raggiungere qualche attimo di libertà.
    Averti conosciuto è stato, come aver toccato il cielo
    ed allo stesso tempo la terra, aver visto il buon
    ed il cattivo tempo, vissuto l'estate e l'inverno.
    In questa primavera della tua vita ove stai conoscendo
    realmente le difficoltà della disabilità, ti aggrappi
    a chi può darti un po' di speranza, a chi può donarti un sorriso.
    Quell'opportunità non ti deve essere negata, nulla ci viene
    regalato, nientemeno a chi deve sudare soltanto per saltare
    da un piccolo gradino ad un altro!
    Mi hai fatto capire il valore della vita: l'intensità di una corsa,
    il dono della parola, il suono dolce di un violino, il colore del sole,
    il vivere giorno per giorno.
    Vorrei che tu potessi vedere, sentire, percepire, l'emozione
    che provo ogni volta che cerchi di dirmi:
    «Ti voglio bene. Viviamo ogni attimo, domani è un altro giorno».


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    Esterina Maisto


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    Messaggio  Esterina Maisto Dom Giu 27, 2010 2:05 pm



    Parlando di modificazioni corporali ho voluto inserire questo video!!!

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